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FONTE ADNKRONOS/ADNKRONOS SALUTE - ALCOL: UBRIACHI AL VOLANTE, 18% GUIDATORI ITALIANI COL VIZIO DEL BERE ... IL COMMENTO DEL CODACONS

Alcol e volante: un binomio pericoloso ma che in Italia è purtroppo realtà. Il 17,8% dei guidatori abituali (persone di 18 anni e più che guidano l’auto almeno qualche volta alla settimana) ha un comportamento di consumo di alcol a rischio, mentre questa quota è pari al 12,2% tra chi guida occasionalmente o non guida. Emerge dal rapporto Istat “L’uso e l’abuso di alcol in Italia” (dati 2009).
Tra i giovani di 18-24 anni, gli automobilisti abituali presentano, in particolare, comportamenti di consumo a rischio in percentuali più elevate rispetto agli automobilisti occasionali (non più di qualche volta al mese) o alle persone che non guidano affatto. Fra i maschi di questa fascia d’età, gli automobilisti abituali con almeno un comportamento di consumo a rischio sono il 24,6%, contro il 17,9% di quelli occasionali o che non guidano. Questa differenza nei comportamenti di abuso è dovuta in particolare al binge drinking (23,7% contro 16,8%), vale a dire il bere compulsivo con l’obiettivo preciso di ubriacarsi. Per le donne di 18-24 anni si osservano analoghe differenze di comportamento, anche se con minore evidenza. Anche tra gli anziani si osserva una associazione più elevata tra consumo a rischio di alcol e guida abituale dell’automobile, in questo caso dovuta in maggior parte al consumo giornaliero non moderato.
Dal rapporto Istat, emerge che alcuni comportamenti a rischio nel consumo di alcolici si associano fortemente all’abitudine ad andare nelle discoteche e luoghi in cui si balla. Si tratta di comportamenti più diffusi proprio laddove ci sono occasioni di incontro e socializzazione. Tra chi frequenta assiduamente le discoteche (più di 12 volte nell’anno) la quota di quanti dichiarano un comportamento di consumo a rischio è più alta. Se consideriamo soltanto i maschi, sono il 35,1% (rispetto al 23,8% di coloro che non vanno in discoteca), mentre tra le donne queste quote sono, rispettivamente, il 14,5% contro il 6,2%.
Se si prendono in considerazione le sole ubriacature, queste riguardano il 29,1% tra gli uomini che vanno in discoteca più di una volta al mese, contro l’8,9% di quelli che non ci vanno e l’11,4% contro l’1,8%, rispettivamente, nel caso delle donne. Il fenomeno riguarda soprattutto i giovani fino a 24 anni e gli adulti fino a 44 anni.
Fonte: Adnkronos/Adnkronos Salute

Focus - Codacons: “basta con finte bevande analcoliche per minorenni”
Secondo i dati Istat, aumenta il consumo di alcol tra i più giovani. Per il Codacons si tratta di dati molto preoccupanti ed allarmanti. L’aumento del consumo del 18,5% tra 14 e 17 anni di aperitivi, amari e superalcolici ed il dato, secondo il quale i comportamenti a rischio sono diffusi anche tra gli adolescenti di 11-17 anni (il 17,8% dei maschi e il 12,3% delle femmine, pari a 613 mila persone), richiedono un intervento immediato della politica, alla quale l’associazione chiede cose precise.
Per il Codacons è indispensabile l’applicazione rigorosa della vigente normativa e vanno comminate le pene massime previste per chi somministra bevande alcoliche ad un minore di anni sedici, pene che vanno fino alla sospensione degli esercizi. “E’ necessaria la piena applicazione dell’articolo 689 del codice penale, articolo non applicato, in particolare, per chi vende le finte bibite. Stiamo parlando di quei prodotti alcolici travestiti da innocue bevande, ma che in realtà hanno una gradazione di 5/6 gradi, ben superiore a quella fissata per legge per essere considerate analcoliche (1,2 gradi è il tetto fissato dalla legge n. 125/2001).
Questi drink sono diretti ad un pubblico giovanile, vengono spacciate come semplici bevande fresche e dissetanti e sono molto diffuse nei locali per i giovani. Sono proprio queste finte bibite ad essere vendute anche ai minori di anni 16, violando le norme vigenti. Per questo il Codacons chiede controlli rigorosi nei locali e la sospensione degli esercizi colpevoli. Inoltre è opportuno - conclude il Codacons - che il Ministero della Pubblica Istruzione e le Regioni diano inizio ad una massiccia campagna di informazione nelle scuole per far conoscere ai giovani i rischi connessi al consumo di alcol e contrastare mode pericolose e dannose per la salute”.

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