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Formare i professionisti del vino in Cina sulla produzione enoica del Belpaese, anche grazie ad Expo: ecco il progetto dei Grandi Cru d’Italia, che riunisce 100 tra i migliori produttori, con il supporto del Padiglione Italia e di Ice

Italia
Educational di professionisti cinesi by Grandi Cru d’Italia

Formare i professionisti del vino in Cina sulla produzione enoica del Belpaese approfittando di Expo: ecco il progetto del Comitato Grandi Cru d’Italia, che riunisce 100 tra i migliori produttori del Belpaese (www.grandicruditalia.com), e che, con il supporto del Padiglione Italia e di Ice, ha portato in alcune delle più prestigiose cantine del Belpaese i protagonisti del più grande mercato Asiatico, dove l’Italia ha ancora tanta strada da fare, visto che vale appena il 7% del totale del vino importato nel Paese, ben lontana dal 50% della Francia, e dietro anche a Cile, Spagna e Australia.
“Con questo progetto dei Grandi Cru, aperto anche ad altre entità vinicole italiane, si pongono nuove basi per poter spiegare che le tante varietà italiane, finora ostiche per i professionisti e per i consumatori cinesi, sono una ricchezza così come è ricco e variegato il cibo cinese, così da influire sul lungo periodo, contrastando la tendenza negativa”, si legge in un comunicato. E sono state avviate anche collaborazioni con i Comitati Provinciali creati dal Governo Cinese in ogni area del paese, per accompagnare l’aumento esponenziale di fruizione del vino con programmi di educazione a favore di operatori di settore, per evitare che la continua crescita avvenga in maniera sconsiderata. La selezione dei candidati per questo progetto è stata condotta dal Comitato insieme ai responsabili provinciali di questi enti, sotto la guida del Comitato Provinciale del Guangdong, ed ha portato alla creazione di una delegazione di 30 professionisti, educatori, sommelier, importatori e giornalisti, tutti con ampia esperienza e un background solido nel mondo del vino internazionale, con un’età media di 35 anni, in maggioranza donne e con una buona conoscenza della lingua inglese. Così, per tre settimane, i professionisti cinesi hanno seguito e seguiranno le lezioni di docenti e formatori dell’Università degli Studi di Milano e di Ais - Associazione Italiana Sommelier, mentre i fine settimana e l’ultima di corso sono dedicati a esperienze sul campo, nelle aziende socie del Comitato Grandi Cru. In prima linea per il supporto all’incoming dei professionisti cinesi sono le Regioni Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Toscana.
Il primo corso terminerà a fine agosto e sarà seguito da altri nei prossimi mesi in modo da creare in Cina un nucleo di formatori che faccia fare un salto alla conoscenza e alla notorietà del vino in Italia. Tante le aziende del Comitato Grandi Cru che hanno partecipato attivamente al progetto: Abbazia di Novacella, Agricole Vallone, Allegrini, Altesino, Antinori, Argiolas, Barone Ricasoli, Bellavista, Bertani, Boscarelli, Braida, Ca’ del Bosco, Cantine del Notaio, Castello Banfi, Castello del Terriccio, Castello di Querceto, Cavallotto, Col d’Orcia, Collavini, Conti Zecca, Cusumano, Domini Castellare di Castellina, Donnafugata, Duca di Salaparuta, Fèlsina, Ferrari, Feudi di San Gregorio, Garofoli, Grattamacco, I Balzini, Il Pollenza, Leone de Castris, Livio Felluga, Marco Felluga, Maculan, Marchesi de’ Frescobaldi, Marchesi di Barolo, Marchesi di Grésy, Ornellaia, Orsolani, Pala, Planeta, Poderi Colla, Rivera, San Felice, Scacciadiavoli, Scubla, Sergio Mottura, Tedeschi, Tenimenti Conti Borghini Baldovinetti, Tenute dei Vallarino, Tenute Guicciardini Strozzi, Terredora, Tramin, Umani Ronchi, Valle dell’Acate, Vicchiomaggio, Villa Sandi, Vistorta, Zenato, Zonin - Castello d’Albola.

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