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IL PROGETTO

Franciacorta, la strategia per l’export passa dalla ristorazione, con un focus sugli Usa

Il Consorzio punta forte sulle “Franciacorta Restaurant Weeks”, fino al 15 giugno, nei locali top di New York, Miami e Chicago

Il Franciacorta, uno degli spumanti di eccellenza del Metodo Classico, vuole crescere nell’export e punta decisamente sul mercato Usa, uno dei più redditizi per il vino italiano. E per farlo, oltre a partnership di alto livello e di grande visibilità, come quella ormai storica con gli “Emmy Awards”, gli Oscar della televisione americana, il Consorzio, più che su tanti eventi dedicati solo al trade e alla stampa, punta forte su un canale strategico per la valorizzazione delle produzione e per arrivare al consumatore finale, come quello della ristorazione. Ed è in quest’ottica che si inseriscono le “Franciacorta Restaurant Weeks”, l’iniziativa di carattere promozionale dedicata a degustazioni e abbinamenti che coinvolge ben 16 ristoranti di alto livello tra New York (Corkbuzz, Creston, Principe, Compagnie des Vins Surnaturels, Antica Pesa), Miami (Ironside Pizza, Omakai, Toscano de Mare, Macchialina, Boia De, Chevre) e Chicago (Monteverde, Acanto, Table Donkey Stick, Atelier, Picnic Wine & Provisions), fino al 15 giugno.
“Siamo entusiasti di poter tornare ogni anno negli Usa, per la promozione dei nostri vini e della denominazione - ha detto il presidente del Consorzio Franciacorta, Silvano Brescianini - il mercato americano rappresenta una componente cruciale per la nostra espansione internazionale. Gli Stati Uniti sono sempre più attratti dai vini di alta qualità e dalle storie uniche che li accompagnano”.
Gli Usa, come dicono i dati Istat analizzati da WineNews, sono infatti il primo partner mondiale per il vino italiano: se nel 2023 ha fruttato alle cantine italiane oltre 1,7 miliardi di euro, nonostante un calo sul 2022, nei primi due mesi 2024 le importazioni dall’Italia sono in crescita del 5,9%, a 278 milioni di euro. Con gli States che sono un mercato sempre più importante anche per la denominazione lombarda. A fine 2023, spiegano i dati del Consorzio, gli Stati Uniti erano il quarto mercato in termini di volumi (11,8% del totale export, dopo la Svizzera, il Giappone e la Germania): nell’anno sono state vendute 280.308 bottiglie (l’80,9% di Franciacorta, il 13,6% di Rosè ed il 5,5% di Satén), con una lieve flessione dello 0,7% in volumi sul 2022, anno in cui le vendite avevano riportato una crescita vicina al 9% sul 2021. Risultano invece in forte crescita i fatturati in Usa nel 2023, con un +6,7% sul 2022, a dimostrazione del crescente valore attribuito al prodotto da parte del mercato. Da questi dati si evince anche un’importante crescita del prezzo medio (+7,7% da 2022 a 2023). Se confrontate con i dati globali di vendita, le performance degli Stati Uniti risultano migliori rispetto al trend di vendite assoluto, che segnava a fine 2023 un -3,4% sul 2022. E nel primo trimestre 2024, a fronte di un calo delle quantità esportate del -6% sullo stesso periodo 2023, nel complesso, con valori a -4,8% (on una crescita del prezzo medio del +1,5%), gli Stati Uniti fanno meglio della media, toccando una quota del 13,9% delle esportazioni totali (secondo mercato in volumi dopo la Svizzera).
Inoltre, negli eventi del Franciacorta, un altro asset strategico, è il legame come il cibo e l’abbinamento con le bollicine. Come è stato anche il 4 giugno a Brooklyn al ristorante italiano Antica Pesa, mentre a Washington è stata invece la volta di un focus sul trade, con una masterclass riservata a sommelier, esperti e giornalisti accolti alla corte di Enrique Limardo, chef del ristorante stellato Imperfecto. Strategie di un territorio che si racconta, come fatto anche alla Soho House, dove il Consorzio ha presentato la mappa delle Unità Geografiche della Franciacorta creata dal cartografo del vino, Alessandro Masnaghetti, frutto di un accurato studio di matrice storica e geografica, che attingendo dal catasto napoleonico ha permesso una ricostruzione di ben 134 toponimi dell’areale franciacortino: un mosaico unico, che arricchisce il territorio dotandolo di una specificità geografica minuziosa e puntuale. “La presentazione del lavoro di Masnaghetti offre un ulteriore strumento per educare e appassionare il pubblico americano, consolidando la presenza del Franciacorta nel Paese”, ha sottolineato Silvano Brescianini.

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