Ricalcando la storica classificazione gerarchica e qualitativa dei grandi vini di Bordeaux del 1855, il Liv-ex, l’indice di riferimento per il mercato secondario dei fine wine, mette in fila dal 2009, a cadenza biennale, i più grandi vini del mondo, divisi gerarchicamente su cinque fasce, seguendo un solo requisito: il prezzo. Una classificazione costantemente rivista ed aggiornata, che, dal 2017, ha deciso di aprire le porte a sempre più territori e Paesi, pescando per la “2023 Liv-ex Classification” tra le cantine che - nel periodo luglio 2022/giugno 2023 - hanno registrato almeno 12 scambi di 5 o più annate, prendendo però in considerazione solo le ultime dieci annate fisiche in commercio, a partire dalla 2020, motivo per cui il numero delle etichette è sceso dalle 349 del 2021 alle 296 di oggi.
Sono nove i Paesi in classifica, con una crescita del 40% del numero di etichette spagnole (7 in tutto), un raddoppio per quelle cilene (4) ed un calo per quelle di Francia (-12,9%, 195 in tutto), Italia (-21,7% rispetto al 2021, per un totale di 65 etichette), Usa (-50%, per 11 vini nella classificazione), Australia (-16,7%, 5 in tutto) e Portogallo (-50%, 3 vini in tutto). Torna in classifica l’Argentina, con cinque vini, ed entra la Svizzera, con un solo vino, al posto della Germania. Delle 65 etichette italiane, 8 sono nella prima fascia, 25 nella seconda, 11 nella terza, 16 nella quarta e 5 nella quinta. Tra le Regioni, guida la Toscana, con 38 vini nella “2023 Liv-ex Classification”, seguita dal Piemonte, a quota 25, e da Veneto e Abruzzo, con un’etichetta ciascuno. Restringendo l’analisi alle diverse denominazioni, sul podio salgono Barolo, con 23 vini nella classificazione del Liv-ex, Toscana Igt, con 17 etichette, e Brunello di Montalcino, con 13 vini (a cui aggiungere un Rosso di Montalcino), mentre 5 sono i vini di Bolgheri-Sassicaia.
Sono ben tre le aziende capaci di portare nella “2023 Liv-ex Classification” quattro etichette diverse: Frescobaldi (Masseto, Ornellaia, Luce della Vite e Le Serre Nuove dell’Ornellaia), Giacomo Conterno (Barolo Monfortino Riserva, Barolo Francia, Barolo Cerretta e Barbera d’Alba Francia) e Vietti (Barolo Villero Riserva, Barolo Ravera, Barolo Rocche di Castiglione e Barolo Lazzarito). A quota tre ci sono Antinori (Solaia, Tignanello e Bolgheri Guado al Tasso) e ColleMassari Wine Estates (Grattamacco e Poggio di Sotto, con Brunello di Montalcino e Rosso di Montalcino).
Con due etichette troviamo nella “2023 Liv-ex Classification” addirittura 11 produttori: Biondi-Santi (Brunello di Montalcino e Brunello di Montalcino Riserva), Castello dei Rampolla (D’Alceo e Sammarco), G. D. Vajra (Barolo Bricco delle Viole e Barolo Ravera), Casanova di Neri (Brunello di Montalcino Tenuta Nuova e Brunello di Montalcino Cerretalto), Poggio di Sotto (Brunello e Rosso di Montalcino), Valdicava (Brunello di Montalcino Riserva Madonna Piano e Brunello di Montalcino), Bruno Giacosa (Barolo Falletto Vigna Le Rocche Riserva e Barolo Falletto), Bibi Graetz (Toscana Rosso e Colore Rosso), Tua Rita (Redigaffi e Giusto di Notri), Chiara Boschis - E.Pira e Figli (Barolo Cannubi e Barolo Mosconi) e Fontodi (Chianti Classico Vigna del Sorbo Gran Selezione e Colli della Toscana Centrale Flaccianello della Pieve).
Tra giugno 2021, quando uscì l’ultima classificazione, e giugno 2023, il Liv-ex 1000 è cresciuto del 19%, quindi le fasce di prezzo per ciascun livello sono state adeguate di conseguenza. Risalendo allora la piramide della “2023 Liv-ex Classification”, la fascia di prezzo più bassa, la quinta, comprende i vini che vanno dalle 364 alle 455 sterline a cassa. Per il Belpaese, come detto, sono 5 le etichette: Rosso di Montalcino Poggio di Sotto (447 sterline a cassa), Toscana Giusto di Notri Tua Rita (444 sterline), Toscana Oreno Sette Ponti (429 sterline), Barbera d’Alba Francia Giacomo Conterno (426 sterline) e Bolgheri Rosso Le Serre Nuove dell’Ornellaia Frescobaldi 383 sterline. Una parte significativa (61%) delle etichette della quinta fascia vengono dalla Francia, di cui sette da Bordeaux e cinque del Rodano.
La quarta fascia comprende in tutto 48 vini, che rientrano nella fascia di prezzo compresa tra 456 e e 637 sterline: la Francia è in testa con 24 vini, seguita dall’Italia con 16, dal Portogallo con 3, dall’Australia con due e uno ciascuno da Spagna, Stati Uniti e Argentina. Le etichette del Belpaese sono, in ordine di quotazione: Barolo Bricco Boschis Cavallotto (631 sterline), Val d’Arno di Sopra Galatrona Petrolo (624 sterline), Bolgheri Superiore Grattamacco (612 sterline), Barolo Bric Fiasc Paolo Scavino (606 sterline), Toscana Saffredi Fattoria Le Pupille (599 sterline), Barolo Ravera G. D Vajra (594 sterline), Brunello di Montalcino Montosoli Altesino (589 sterline), Brunello di Montalcino Pertimali - Livio Sassetti (581 sterline), Brunello di Montalcino Pianrosso Ciacci Piccolomini d’Aragona (576 sterline), Toscana Rosso Bibi Graetz (574 sterline), Toscana Siepi Mazzei (559 sterline), Chianti Classico Vigna del Sorbo Gran Selezione Fontodi (550 sterline), Brunello di Montalcino Conti Costanti (516 sterline), Toscana Sammarco Castello dei Rampolla (512 sterline), Barbaresco Ovello Riserva Produttori del Barbaresco (496 sterline) e Barolo Gavarini Chiniera Elio Grasso (465 sterline).
La terza fascia - dalle 643 alle 984 sterline - è composta prevalentemente da vini francesi e italiani, con Bordeaux che mantiene la propria leadership, con 18 etichette, ma è anche la fascia in cui si piazza il maggior numero di vini sudamericani, con tre argentini e due cileni. Per l’Italia: Trebbiano d’Abruzzo Valentini (965 sterline), Bolgheri Guado al Tasso Antinori (965 sterline), Toscana D’Alceo Castello dei Rampolla (932 sterline), Barolo Pira Roagna (872 sterline), Barolo Vigne Luciano Sandrone (872 sterline), Barolo Cannubi Chiara Boschis - E. Pira e Figli (830 sterline), Brunello di Montalcino Tenuta Nuova Casanova di Neri (797 sterline), Brunello di Montalcino Valdicava (738 sterline), Toscana Luce della Vite Tenuta Luce - Frescobaldi (730 sterline), Barolo Bricco delle Viole G. D Vajra (649 sterline) e Barolo Mosconi Chiara Boschis - E. Pira e Figli (643 sterline).
La seconda fascia è sempre la più grande, con un totale di 115 vini, in un range di prezzo che va da 1.002 e 3.640 sterline a cassa. È, per forza di cose, anche la fascia con il più alto livello di diversità, con vini provenienti da Cile, Stati Uniti, Italia, Francia, Spagna, Australia, Argentina e Svizzera. Sono 25 le new entry, 13 dei quali dalla Borgogna, il territorio più rappresentato, grazie ad una crescita enorme sul mercato secondario negli ultimi due anni, tanto che oggi le etichette di vini della Borgogna scambiate sul Liv-ex sono ben 1.962. Sono 25 gli italiani: Brunello di Montalcino Cerretalto Casanova di Neri (3.149 sterline), Barolo Bartolo Mascarello (3.096 sterline), Brunello di Montalcino Madonna delle Grazie Marroneto (3.036 sterline), Barolo Villero Riserva Vietti (2.824 sterline), Toscana Solaia Antinori (2.690 sterline), Sassicaia Tenuta San Guido (2.558 sterline), Barolo Ravera Vietti (2.396 sterline), Barolo Rocche di Castiglione Vietti (2.305 sterline), Barolo Francia Giacomo Conterno (2.290 sterline), Toscana Le Pergole Torte Montevertine (2.132 sterline), Amarone della Valpolicella Monte Lodoletta Dal Forno Romano (2.120 sterline), Barolo Cerretta Giacomo Conterno (2.061 sterline), Bolgheri Ornellaia Frescobaldi (1.729 sterline), Barbaresco Gaja (1.636 sterline), Brunello di Montalcino Riserva Madonna Piano Valdicava (1.542 sterline), Toscana Colore Rosso Bibi Graetz (1.527 sterline), Toscana Redigaffi Tua Rita (1.485 sterline), Brunello di Montalcino Poggio di Sotto (1.453 sterline), Toscana Messorio Le Macchiole (1.432 sterline), Barolo Falletto Bruno Giacosa (1.366 sterline), Brunello di Montalcino Biondi-Santi (1.343 sterline), Toscana Tignanello Antinori (1.324 sterline), Barolo Lazzarito Vietti (1.271 sterline), Colli della Toscana Centrale Flaccianello della Pieve Fontodi (1.191 sterline) e Brunello di Montalcino Cerbaiola Salvioni (1.124 sterline).
Infine, il vertice della “2023 Liv-ex Classification”, la prima fascia, dove troviamo 63 vini provenienti da cinque Paesi. La parte del leone, con 47 vini, la fa la Francia: la Borgogna, nonostante il calo del 10,3% del Burgundy 150 da inizio anno, è al comando con 25 vini (40% del totale), seguita da Bordeaux e Champagne (che nella prima fascia ha quasi la metà delle proprie etichette) con 10 e Rodano con 2. Le prime quattro posizioni in termini di prezzo medio sono tutte occupate dai vini della Borgogna, ed il Romanée-Conti Grand Cru di Domaine de la Romanée-Conti si conferma il vino più costoso, con un prezzo a cassa di 234.214 sterline. Sono 8 i vini italiani nella fascia di prezzo più alta: Barolo Piè Franco Cappellano (10.492 sterline), Barolo Monfortino Riserva Giacomo Conterno (9.943 sterline), Toscana Masseto Frescobaldi (7.327 sterline), Toscana Sangiovese Soldera Case Basse (5.835 sterline), Barolo Monvigliero Comm. G. B. Burlotto (4.199 sterline), Brunello di Montalcino Riserva Biondi-Santi (3.920 sterline), Barolo Brunate Giuseppe Rinaldi (3.893 sterline) e Barolo Falletto Vigna Le Rocche Riserva Bruno Giacosa (3.846 sterline).
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