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FU UNO DEI VINI “PIONIERI” DELL’ITALIA NEL MONDO, E OGGI SI VUOLE RIDARGLI SPLENDORE: ECCO L’OBIETTIVO DEL PROGETTO DELL’ISTITUTO VITE VINO DELLA REGIONE SICILIANA E DEL CONSORZIO DI TUTELA PER IL RILANCIO DEL MARSALA, VINO DELL’UNITÀ D’ITALIA

Italia
Le antiche botti di Marsala

“Sul Marsala più ricerca, più tutela e più comunicazione. Vogliamo riscrivere la Carta d’Identità del Marsala per rilanciarne la cultura e l’immagine in Italia e all’estero. Un vino della storia, dall’anima internazionale, per celebrare i 150 anni dell’unità del Paese”. Ecco, nelle parole del presidente dell’Istituto regionale della vite e del vino della Regione Sicilia, il progetto “Marsala, il vino dell’Unità d’Italia” che vuole rilanciare quello che fu un vino “pioniere”, primo nettare italiano di successo internazionali, quando gli inglesi, già a fine 1700, lo importavano via nave nel Regno Unito.
E così, l’Istituto, insieme al Consorzio di Tutela della Doc di Marsala e i produttori del territorio, hanno costituito una vera e propria “cabina di regia” per colmare il gap conoscitivo generale che sconta il vino Marsala, soprattutto tra le nuove generazioni, e rilanciarne l’immagine in Italia e all’estero. Il progetto di ricerca si avvarrà, per gli aspetti tecnici, anche del contributo del Centro per l’Innovazione “Ernesto del Giudice” dell’Assessorato Agricoltura e Foreste.
Affidato al professor Rocco Di Stefano dell’Università di Palermo, nei prossimi tre anni, dovrà sviluppare nuove conoscenze sulle cultivar utilizzate, sulla natura dei terreni e sulle condizioni microclimatiche che caratterizzano i vigneti all’interno della Doc, e approfondire le attività di ricerca dedicate alla vinificazione, ai lieviti e ai processi di maderizzazione ed invecchiamento. E oltre alla ricerca, ci sarà anche un’azione strategica per la promozione del vino siciliano, partendo proprio dalla tutela dell’immagine di uno dei simboli della Sicilia del vino, e anche la più antica Doc d’Italia. ”Un progetto di lungo respiro - spiega ancora Agueci - che vuole fare il punto sul Marsala, partendo dal superamento del deficit di conoscenze e di informazione, investendo sulla ricerca e su una più moderna ed efficiente divulgazione dei valori produttivi e culturali che fanno del Marsala un vino unico ed irripetibile. Siamo chiamati a scriverne la carta d’identità , coinvolgendo il tessuto produttivo, gli agricoltori e le imprese, l’Università e il mondo della Comunicazione. Si parte col piede giusto in una logica di sinergia, ruoli e responsabilità condivisi. La proposta di promuovere subito, in occasione dei 150 anni, il Marsala come il vino dell’unità d’Italia assume un significato davvero importante”.
“Un messaggio che supera pregiudizi e individualismi e che genera nuova coesione - aggiunge il direttore dell’Istituto, Dario Cartabellotta - innanzitutto nel metodo e nella capacità d’ascolto che si deve sempre avere con il territorio e le imprese. Abbiamo lavorato partendo dalle esigenze concrete disegnando una mappa delle criticità ma anche delle potenzialità del segmento del vino Marsala. Su questo abbiamo progettato il protocollo di intesa sottoscritto con obiettivi chiari e precisi che hanno, nella cabina di regia, un centro di proposta e di progettazione indispensabile per affrontare il futuro anche in un ottica di utilizzo delle diverse misure comunitarie”.
E il primo banco di prova per il rilancio del Marsala sono proprio le celebrazioni per i 150 anni dell’unità d’Italia, di cui il nettare siciliano è stato eletto simbolo, anche con la visita del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano all’ultimo Vinitaly prima (ricevendo in dono una preziosa bottiglia di Marsala prodotta nel suo stesso anno di nascita), e nel comune siciliano poi. E proprio a Marsala saranno chiamate a raccolta le migliori firme degli scrittori e dei giornalisti internazionali del vino di qualità per una giornata di studi dal titolo “Marsala, il Vino che unisce” dove verrà ripercorsa l’epopea di un vino che si lega alla storia del nostro Paese, a cui interverranno storici e testimonial della produzione del Marsala. E poi l’Inghilterra e Londra, terre d’elezione del Vino Marsala, per rinnovare il legame antico con gli inglesi e con un mercato che esprime tendenze e stili di vita che si proiettano sul mondo intero. Ecco quindi che il wine tasting a Londra siglerà un gemellaggio storico tra la Sicilia e l’Inghilterra, il primo paese che grazie a John Woodhouse ha conosciuto e diffuso il Marsala.
E nelle scuole della cittadina siciliana sarà di scena anche un concorso a Premi per promuovere, anche tra i giovani generazioni, il legame storico e culturale con la comunità ed il territorio.
Info: www.vitevino.it

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