La campagna per i futures dei vini di Bordeaux 2012 è in corso, e il mondo del vino sta guardando alla Gronda, in attesa della prima mossa degli Châteaux. Ma non è ancora chiaro come vogliano comportarsi i proprietari di queste realtà così importanti del mondo del vino, specie dopo la lenta e, in parte, disorganizzata campagna dello scorso anno. I consumatori, i négociants e i rivenditori hanno però le idee molto chiare: chiedono a tutti gli Châteaux classificati di rilasciare i futures rapidamente e di abbassare i prezzi in modo significativo. Che poi, è esattamente ciò chiedono i clienti cinesi: la Cina,infatti, benché attualmente sia il più grande mercato in termini di volume, e il secondo in termini di valore, per i vini di Bordeaux, non sembra voler accettare prezzi stellari per l’annata 2012.
Le vendite dei futures per l’annata 2012 sono iniziate il 15 aprile, quando da Pomerol, Château Gazin ha annunciato di voler rilasciare i propri vini a 43 dollari a bottiglia ex - Château (il prezzo non include la percentuale per i négociants, gli importatori e i ricarichi dei dettaglianti). Se i principali produttori decideranno di seguire l’esempio di Gazin, i prezzi di rilascio potrebbero essere già noti nelle prossime due settimane, sveltendo di molto questa pratica. Ma la nota dolente riguarda invece i prezzi, visto che da più parti è ormai chiaro devono diminuire sensibilmente perché questa campagna abbia successo, mentre gli Châteaux non sembrano per nulla sensibili a quella che ormai è una vera e propria esigenza di mercato, anche, peraltro, in rapporto al valore dell’annata, certamente non fra le migliori. Se i prezzi del 2009 e del 2010 si sono posizionati su un livello decisamente fuori portata per quasi tutti i consumatori, ripetere una tale sovra valutazione significherebbe mettere letteralmente in crisi il sistema di Bordeaux, che, in questi tempi di crisi internazionale, si troverebbe davvero in brutte acque.
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