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“GENERAZIONE N” CELEBRA I “30 ANNI” DELLA DOCG VINO NOBILE DI MONTEPULCIANO, MA IL PRESIDENTE DEL CONSORZIO DOMANI SARÀ A BRUXELLES PER RIVENDICARE IL NOME DELLA DENOMINAZIONE POLIZIANA MESSA A RISCHIO DALLA LEGISLAZIONE UE

Italia
Montepulciano ha festeggiato oggi i 30 anni del suo Nobile Vino

“Domani sarò a Bruxelles - dichiara a WineNews Federico Carletti, presidente del Consorzio Vino Nobile di Montepulciano - per parlare con un dirigente che ha richiesto un colloquio con il Consorzio sul nostro ricorso alla Corte Europea”. Così comincia “Generazione N”, la giornata di festa per i 30 anni della Docg del Vino Nobile di Montepulciano, andata in scena oggi nella città poliziana, dove nel dibattito tra i protagonisti che quella Docg hanno rivendicato per primi, non è mancata la preoccupazione derivante dal regolamento 401 del 2010, che, in pratica, sospende l’uso della mensione tradizionale Vino Nobile di Montepulciano e che ha spinto il Consorzio a formulare ricorso presso la Corte di Giustizia europea.

“Io credo che questo ricorso - prosegue il presidente del Consorzio - sia corretto. Nel regolamento comunitario, il 401 del 2010, secondo noi erroneamente, la nostra denominazione viene ridotta a “Montepulciano”. Il ricorso riguarda questo particolare che non ha nessun significato per il mercato e per il consumatore finale - sottolinea Carletti - ma ha un significato per noi perché rappresenta un attacco al nome della nostra denominazione. Una richiesta di cambiare il nome alla nostra denominazione nel semplice “Montepulciano”, c’è già stata anche se in un modo del tutto informale. Vista la deroga esistente per il Montepulciano d’Abruzzo - conclude Carletti - questa è una cosa che non possiamo accettare. E’ una sorta di piccolo “cavallo di Troia” introdotto nel campo del nemico”.

Nel dibattito anche l’ex presidente del Consorzio Alamanno Contucci ha sottolineato che “i produttori di Nobile continueranno ad essere eticamente impegnati nella propria attività ma non sono disposti ad accettare attacchi che possano impoverire la denominazione come quelli che rischiano di venire dalle future regolamentazioni europee”. Su questo piano, il comparto ha incassato il pieno consenso e l’appoggio della Regione Toscana, rappresentata dall’Assessore all’Agricoltura Gianni Salvadori (“Siamo a fianco dei produttori di Nobile in questo percorso di tutela e riconoscibilità del marchio”) e del Sindaco di Montepulciano Andrea Rossi.

Una festa, dunque, ma anche un’occasione per riflettere e per ricordare quel periodo non lontanissimo ma già quasi “eroico” in cui l’allora presidente Alamanno Contucci) e Francesca Adinolfi, nel 1980, Dirigente Superiore del Ministero dell’Agricoltura costruirono, per la prima volta in Italia, le basi burocratico-logistiche su cui sono state costruite tutte le Docg italiane.

La realtà odierna del Nobile di Montepulciano è stata poi tratteggiata dal presidente Federico Carletti, dal Sindaco Andrea Rossi e dal Presidente della Strada del Vino Nobile Doriano Bui. A fare da “collante” tra il mondo imprenditoriale e istituzionale locale ed il mercato, il presidente della Camera di Commercio di Siena, Massimo Guasconi. Federico Carletti ha affermato, a fine dibattito, che “l’etica della produzione è l’unica prospettiva di futuro che possiamo avere. Grazie ad un disciplinare evoluto e realistico, tutti i produttori potranno, ogni anno, proporre un Nobile di alta qualità. Sono ottimista, abbiamo un futuro ma dobbiamo lavorare con la massima professionalità: il vino che racconta un territorio così ricco si venderà sempre, attuando una corretta politica dei prezzi”.

La “Generazione N”, quella degli anni ’80, ha visto cambiare in maniera radicale il rapporto tra vino e consumatore. Se prima il vino di qualità era cosa per pochi, oggi sono sempre di più i giovani ad apprezzarne le caratteristiche. Nella giornata sono stati presentati anche i risultati di una indagine condotta dalla Rce Consulting sul ricambio generazionale nelle aziende vitivinicole di Montepulciano: da questo studio risulta che oltre il 50% delle imprese intervistate (un campione che ha riguardato circa la metà delle aziende vitivinicole a Montepulciano) hanno ad oggi superato con successo la seconda generazione; il 70% delle aziende hanno già affrontato l’argomento ricambio e l’87% di queste pensa all’avvicendamento familiare. Vino fatto da giovani per i giovani, secondo lo studio presentato da Fabio Taiti, presidente del Censis Servizi, secondo il quale dei 9 milioni di italiani collocati tra i 30 e i 40 anni di età starebbero sempre di più indirizzandosi ad un consumo consapevole del vino.

Nel 1980 furono 450.000 le bottiglie di Nobile Docg. Nel 2009 il Consorzio ha rilasciato 8 milioni di fascette. Il mercato del Vino Nobile di Montepulciano ha visto un 2010 positivo con importanti quote verso l’estero dove è andato il 68% di prodotto mentre il restante 32% è stato destinato al mercato nazionale con Toscana (il 40%) e Lombardia (il 15%) come regioni capofila. L’export del Nobile in particolare si rivolge ai paesi europei (il 70% della quota), dove Germania (30%), Svizzera (27%) restano i principali mercati.

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