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GIAPPONE: MARTELLI (ASSOENOLOGI), POSSIBILI PERDITE PER L’EXPORT DEI VINI ITALIANI PER 60 MILIONI DI EURO. “DOPO IL TERREMOTO E LO TSUNAMI SI PREVEDE UNO STOP ALLE ESPORTAZIONI DI VINO VERSO IL PAESE”

Davanti a tragedie ed a perdite di vite umane come quelle che hanno colpito il Giappone, verrebbe la tentazione di fermarsi a riflettere e basta. Ma, purtroppo o per fortuna, “the show must go on”, e così si riflette anche sulle ripercussioni per il vino italiano del disastro nipponico. “Il terremoto e lo tsunami in Giappone, a cui hanno fatto seguito gli incidenti nella centrale nucleare di Fukushima, oltre alle ingentissime perdite in termini di vite umane e sull’economia locale - scrive Assoenologi, in una nota stampa - avrà pesanti riflessi anche sulle esportazioni di vino italiano destinate al Giappone. È ipotizzabile che per un periodo di tempo piuttosto lungo le risorse economiche del Paese vengano destinate alla ricostruzione e quindi si stima una perdita di 60 milioni di euro all’anno per la ridotta importazione di vino italiano”.

Così il direttore generale dell’Associazione Enologi ed Enotecnici Italiani, Giuseppe Martelli. “In valore le esportazioni verso il Giappone avevano riacquistato i livelli registrati prima della crisi economica - aggiunge - e tra il 2009 e il 2010 si è registrata una crescita del 4,9%, pari ad un introito di oltre 100 milioni di euro che, calerà di circa il 60%. In volume, l’aumento nell’ultimo anno è stato del 3,6% sul 2009, senza contare che il comparto enologico rappresenta la prima voce tra le tipologie di prodotto agroalimentari esportate in Giappone”.

Una situazione che vanifica molti sforzi visto che, secondo Assoenologi, “negli ultimi anni è cresciuta la domanda dal Giappone di vini frizzanti e il consumo di vino italiano è riuscito a fare un salto di qualità uscendo dal circuito della ristorazione italiana tradizionale, ottenendo un buon successo anche tra il grande pubblico”.

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