Un tappone dolomitico di quelli da togliere il fiato, con le cime vicino ai 2000 metri di Goletto Cadino, che nel 1998 fu teatro della cavalcata vittoriosa del “pirata” Marco Pantani a Montecampione, e del Passo del Mortirolo, 200 chilometri, con partenza da Salò e arrivo ad Aprica, con la carovana rosa circondata dalla corona di vigneti eroici, inerpicati sui terrazzamenti di alta montagna della Valtellina. Sarà la “Sforzato Wine Stage”, dunque, nel 2022, la tappa enoica del Giro d’Italia, che si sta svelando in questi giorni, edizione n. 105 che sarà di scena (con partenza da Budapest) dal 6 maggio al 29 maggio (con arrivo a Verona). Un omaggio al vino più celebre della Valtellina, dunque, espressione peculiare del Nebbiolo, che rinsalda il legame tra i grandi territori del vino e la “Corsa rosa”, tra le più importanti del mondo, e che già nel 2021 ha regalato agli appassionati una delle tappe più spettacolari di sempre del Giro, tra le vigne e sulle strade bianche di Montalcino, per la “Brunello Wine Stage” che ha visto trionfare, davanti a 780 milioni di spettatori da tutto il mondo, lo svizzero Mauro Schmid. Un percorso nel vino di successo e che continua, dunque, quello del Giro d’Italia tra i territori del vino, con i tanti toccati ogni anno dalla carovana che attraversa un Paese come l’Italia dove la vigna è “parte costituente” del paesaggio ad ogni latitudine (quest’anno non mancheranno, per esempio, le tappe siciliane tra Avola e l’Etna, o ancora un ritorno in terra di Prosecco, con arrivo a Treviso, per esempio), e con le diverse “Wine Stage” che, negli anni, hanno visto protagonisti Barolo e Barbaresco, nelle Langhe, e ancora il Chianti Classico, Montefalco, terra del Sagrantino, e poi la Franciacorta, passando per la Romagna del Sangiovese o per Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene Patrimonio Unesco.
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