Soprattutto i tedeschi, ma anche francesi, giapponesi e inglesi sono coloro che più spesso richiedono vini economici; i bianchi sono preferiti dalla minoranza degli stranieri, e più precisamente francesi e tedeschi. Molto graditi i rossi, richiesti soprattutto da statunitensi e spagnoli. Per chiudere, un dettaglio su una tipologia di vino che negli ultimi anni ha avuto un boom di vendite all’estero, il prosecco: sono pochi gli stranieri che lo richiedono espressamente. I veri amanti dello spumante trevigiano sono i tedeschi, infatti per il 21,4 degli interpellati gli stranieri che più spesso li ordinano arrivano proprio dalla Germania.
Questi i dati emersi dalla ricerca “Stranieri e vino”, realizzata da Ideeuropee (www.ideeuropee.com), agenzia di comunicazione di Astoria Vini, che mira a fornire un profilo degli stranieri che frequentano le enoteche delle città d’arte in Italia. È stato scelto un campione di oltre 130 enoteche e wine bar: Torino, Milano, Venezia, Firenze, Bologna, Roma e Napoli. Ai gestori o titolari dei locali è stato posto un questionario su usi, competenze e consuetudini della clientela estera.
Ecco i risultati: la nazionalità straniera più rappresentata nei wine bar e nelle enoteche delle città d’arte del nostro Paese sono gli statunitensi per il 26,6% degli intervistati. A seguire vengono i vicini Paesi europei: il 18% degli intervistati ha clientela principalmente tedesca, il 15,5% inglese, il 13,1% giapponese, e dell’estremo oriente, l’8,4% ha risposto francese, e a seguire il 6% russa, il 5,3% spagnola, il 3,2% sudamericana, il 3,1% da altri paesi e l’1,2% africana.
Quantitativamente i dati sul consumo di vino rispecchiano le percentuali della frequentazione, addirittura rafforzandole: per il 37,1% degli intervistati infatti chi consuma più vino rispetto al totale delle presenze straniere sono i nord-americani, per il 23,7% i tedeschi e per il 18,2% gli inglesi, seguono i francesi con il 7%, i russi con il 3,3% e gli altri con il 2,3%. Sempre gli statunitensi sono quelli che più spesso si affidano al personale dei locali (18,1%), a seguire i francesi (11,3%) i giapponesi (8,3%) gli inglesi (7,4%) gli spagnoli (7%). Russi e tedeschi, rispettivamente con il 2,2% e il 5,2% sono la clientela più “autonoma” nelle scelte. Naturalmente la richiesta della “consulenza” non corrisponde all’ignoranza sull’argomento vino, bensì alla volontà di imparare. La conferma viene dai dati riguardo alla reale competenza degli stranieri riguardo i vini italiani: i più preparati risultano essere i giapponesi (per il 17,5% degli intervistati), buoni conoscitori dei nostri vini sono anche gli inglesi (per il 14,7%) o i tedeschi (14,1%) gli statunitensi (13,3%) e i francesi (11,3%). Russi e spagnoli sembrano necessitare invece di un corso di aggiornamento.
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