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“GLI ITALIANI A NATALE SCEGLIERANNO LE BOLLICINE MADE IN ITALY, UNA TENDENZA IMITATA ANCHE NEL RESTO D’EUROPA”: PAROLA DI VEZZOLA, ENOLOGO DI BELLAVISTA. CIA: LO SPUMANTE GODE DI OTTIMA SALUTE E SFOGGIA OTTIMI NUMERI: 300 MILIONI DI BOTTIGLIE VENDUTE

“Le bollicine italiane saranno grandi protagoniste dei brindisi che ci accompagneranno da qui a fine anno. Una tendenza che riguarderà non solo il nostro Paese, dove l’incremento delle vendite è in costante crescita, ma più in generale, anche il resto d’Europa”: parola di Mattia Vezzola, l’enologo che ha creato Gran Cuvée Bellavista 2004, lo spumante protagonista quest’anno nella cena di gala della Prima della Scala e che ha ottenuto i massimi riconoscimenti della guida “Bere Spumanti 2009” (insieme al Gran Cuvée Pas Operé Bellavista 2002).
A confermare le previsioni di Mattia Vezzola i dati registrati dalla Coldiretti sulle esportazioni di spumante italiano nei primi 8 mesi 2008: raddoppiano in Inghilterra e Spagna, crescono in Russia (+20%), in Germania (+ 11%) e in Giappone (+ 5%), mentre tengono negli Stati Uniti. E tutto ciò a fronte di un calo delle vendite dello Champagne che, secondo il “Comite Interprofessionnel du Vin de Champagne”, a livello internazionale fa segnare un -2,6%.
“I dati di questi ultimi mesi - sottolinea Mattia Vezzola - ci fanno pensare che gli italiani sceglieranno lo stile delle nostre bollicine su quello d’Oltralpe. Ma c’é di più, in questa tendenza ci si orienta decisamente verso l’eccellenza. Chi, trent’anni fa, ha investito nel territorio scegliendo la strada di una produzione limitata ma di assoluta qualità oggi viene premiato”.

Il trend - Cia (Confederazione Italiana Agricoltura): lo spumante italiano gode di ottima salute e sfoggia numeri di tutto rispetto. 300 milioni di bottiglie vendute
Lo spumante italiano è in ottima salute. Stando ad una rilevazione della Cia (Confederazione Italiana Agricoltura), il comparto spumantistico del Bel Paese sfoggia numeri di tutto rispetto: più di 2,3 miliardi di euro il giro d’affari globale, circa 300 milioni di bottiglie vendute di cui 277,7 milioni con metodo Charmat (Asti, Prosecco) e 22 milioni con metodo classico (Trento Doc, Oltrepò Pavese, Franciacorta); 153,1 milioni consumate in Italia e 146,3 esportate. Il consumo nazionale, compreso gli spumanti importati, è 165,6 milioni di bottiglie. Le feste di Natale, durante le quali si consuma il 72% della produzione, confermeranno questi dati positivi con oltre 80 milioni di bottiglie stappate e un consumo in crescita del 2,3% sul 2007. Secondo la Cia, durante le feste, il 60% delle bottiglie di spumante verrà stappato in famiglia. A prevalere nelle case degli italiani sarà lo spumante dolce (57%), seguito da quelli secchi e brut e dallo champagne. Per quanto riguarda la produzione nazionale il primo posto è degli spumanti di qualità con 61,9 milioni, segue il Prosecco con 55 milioni, quelli con metodo classico con 20,5 milioni e l’ Asti con 15,7 milioni. Sul fronte dell’export il testa alle classifiche c’è l’Asti Docg con poco più di 63 milioni di bottiglie esportate, segue il Prosecco con 44 milioni di bottiglie, altri tipi di spumante di qualità con 38 milioni di bottiglie e quelli con metodo classico (1,2 milioni di bottiglie). Quanto ai paesi che acquistano spumante italiano in testa c’è la Germania che vale il 26% del fatturato dell’export, seguono Stati Uniti al 22% e Gran Bretagna con il 10%.

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