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SPRECO ALIMENTARE

Gli italiani gettano nella spazzatura quasi 7 etti di cibo a settimana, per un valore di 9 miliardi

Il World Foodwaste Report indaga i comportamenti di 9.000 cittadini in 9 Paesi nel mondo. I più virtuosi? Sudafrica e Giappone
CIBO, SPRECO, WASTE WATCHER, Non Solo Vino
Il World Foodwaste Rby Osservatorio Waste Watcher International

Italiani spreconi. Nel nostro Paese ogni settimana vengono gettati nella spazzatura 674,2 grammi di cibo a testa, per un valore di 9,2 miliardi, che salgono a 15 se consideriamo lo spreco dell’energia necessaria a cucinarlo. I più virtuosi nel mondo sono Sudafrica e Giappone, che sprecano la metà dell’Italia (rispettivamente 324 e 362 grammi a testa alla settimana), mentre in Europa è la Francia a fare meglio, con 634 grammi settimanali. Maglia nera per Germania (892 grammi) e Regno Unito (859 grammi), mentre gli Stati Uniti svettano in cima alla classifica dei Paesi più spreconi, con 1.338 grammi a testa. Sono questi i dati dell’Osservatorio Waste Watcher International - attraverso i dati del World Foodwaste Report, un progetto della campagna Spreco Zero, su monitoraggio Ipsos - che indaga i comportamenti di 9.000 cittadini di 9 Paesi del mondo - Italia, Spagna, Germania, Francia, Regno Unito, Stati Uniti, Sudafrica, Brasile, Giappone, incrociando abitudini di acquisto, fruizione e spreco alimentare a livello planetario.
Il Rapporto è stato presentato, oggi, a Roma, in vista della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, di scena domenica 16 ottobre. Il mondo si avvicina rapidamente al 2030, l’anno di verifica degli Obiettivi dell’Agenda delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile, “ma con tutta evidenza, più ci avviciniamo al traguardo, più si allontanano gli obiettivi #famezero e #sprecozero - spiega l’agroeconomista Andrea Segrè, fondatore della campagna pubblica di sensibilizzazione Spreco Zero - In Italia, oltre 2,6 milioni di persone faticano a nutrirsi regolarmente a causa dell’aumento dei prezzi e dei rincari delle bollette e 5,6 milioni di individui (il 9,4% della popolazione) versano in condizione di povertà, secondo i dati Istat 2021. Siamo ai massimi storici, e con tutta evidenza l’Italia e il mondo devono darsi l’obiettivo di una global food policy come strategia sociale, economica e di sviluppo sostenibile”.
Nel corso dell’incontro sono stati presentati anche i dati dell’indice di fiducia dei consumatori: “Gli italiani - ha spiegato il direttore scientifico Ipsos Enzo Risso - sono terz’ultimi in questa “istantanea” mondiale, con il 39,9% di fiducia (in calo di 3 punti)”. Questo significa che 6 italiani su 10 non hanno fiducia nel quadro sociale ed economico attuale e futuro, a differenza degli statunitensi (indice di fiducia 50,9%), e in Europa della Germania, che primeggia per indice di fiducia dei consumatori al 47,2 %. Più ottimisti di noi i brasiliani (46,6), francesi (44,9) e inglesi (44,6). In coda Sudafrica (37,1) e Giappone (38,2). Relativamente alle proiezioni fra sei mesi, è il Brasile il popolo più fiducioso: quasi 6 cittadini su 10 (58%) ritengono che la situazione economica nel loro Paese migliorerà. Anche qui gli italiani sono quasi fanalino di coda, con il solo 10% di cittadini ottimisti, 1 su 10. Meno di noi solo il Giappone (7%). Il direttore scientifico Ipsos Enzo Risso ha messo, infine, in relazione le proiezioni inflattive e il carrello della spesa: se i prezzi continueranno ad aumentare il 17% degli italiani dichiara che ridurrà la sua spesa. Lo faranno il 43% dei giapponesi, quasi 1 su 2. E il 39% dei britannici, il 36% degli statunitensi, il 31% dei francesi.
Lo spreco alimentare include anche gli sprechi dell’energia per produrre il cibo, così come dell’acqua e delle altre risorse “nascoste”. In particolare, l’impronta idrica dello spreco alimentare domestico in Italia vale 1/10 del fabbisogno idrico dell’intero continente africano, ed è pari a 749,7 miliardi di litri di acqua annui. Dal punto di vista energetico vale ben 6,4 miliardi di euro lo spreco di energia nascosta nel cibo gettato nelle nostre case nel 2022.
Se invece esaminiamo la frequenza dello spreco alimentare domestico, sono decisamente i giapponesi in testa alla hit virtuosa: in casa oltre 7 cittadini su 10 sprecano meno di una volta a settimana (74%) e solo 1 giapponese su 5 spreca almeno una volta a settimana. A loro si avvicinano - ed è una buona notizia - gli italiani e i francesi, con il 68% dei cittadini che dichiarano di sprecare meno di una volta a settimana. Seguono tedeschi (65%), spagnoli (63%), inglesi (59%), e via via sudafricani (58%), statunitensi (55%) e a fondo classifica i brasiliani.
In generale l’estate ha reso gli italiani ancora più spreconi. La quota settimanale pro capite è passata da 595,3 a 674,2 grammi sull’ultima rilevazione di Waste Watcher International, diffusa nel febbraio 2022. Ed è la frutta l’alimento più sprecato del pianeta: in Italia gettiamo individualmente 30,3 grammi di frutta alla settimana, segue l’insalata con una media di 26,4 grammi pro capite, e il pane fresco con 22,8 grammi. Ci superano gli Stati Uniti, con 39,3 grammi a testa, la Germania con 35,3 e il Regno Unito che si attesta su uno spreco settimanale di 33,1 grammi a testa.
Ma quali sono i provvedimenti pubblici che dal punto di vista dei cittadini potrebbero aiutare a ridurre lo spreco del cibo, se messi in atto dalle istituzioni e dai governi del mondo? Certamente per tutti svetta la prospettiva di campagne capillari di educazione alimentare e sensibilizzazione dei cittadini sugli effetti negativi dello spreco per l’economia e l’ambiente: vale per tutti i Paesi, con livelli di consenso fra il 70 e l’80 %, tranne gli Stai Uniti, un po’ più freddi all’ipotesi (58- 59%).
Sensibili alla questione etichette alcuni Paesi, l’Italia in particolare (84%), mentre l’idea di tassare chi spreca convince molto meno i cittadini internazionali, tranne gli italiani (54%), i giapponesi e sudafricani (48%), così come l’aumento dei costi dei generi alimentari, come strategia per restituire valore al cibo: un’idea che resta il fanalino nella classifica dei provvedimenti pubblici anti-spreco.

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