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MARINE STEWARDSHIP COUNCIL

Gli italiani sono grandi consumatori di pesce e disposti a cambiare brand per la sostenibilità

Il 94% sostiene di consumare abitualmente prodotti ittici e il 41% si dichiara un vero e proprio seafood lover. Tonno e merluzzo le specie preferite
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Gli italiani grandi consumatori di pesce, e “sostenibili”. La ricerca Marine Stewardship Council

Gli italiani sono grandi consumatori di pesce e sono attenti alla sostenibilità dei prodotti ittici. Virtuosi nello scegliere e scrupolosi nella proprie abitudini alimentari, i cittadini del Belpaese cercano sempre di più di “mangiare sano” e di prestare attenzione a quello che mettono nel carrello, ad iniziare dalla lettura delle etichette. Marine Stewardship Council (MSC), organizzazione no profit che promuove la salute degli oceani attraverso i suoi standard di sostenibilità ittica, ha pubblicato i risultati della più grande ricerca sui consumatori di prodotti ittici, investigandone abitudini, percezioni e attenzione alla sostenibilità a livello nazionale e globale. Qual è l’identikit del consumatore italiano di pesce? Parliamo di una persona che lo cucina con frequenza a casa, attento agli indicatori di qualità e salute e al tema della sostenibilità spinto dalla consapevolezza dell’urgenza di proteggere mari e oceani. Un’altissima percentuale di italiani (94%) dichiara di consumare abitualmente prodotti ittici mentre il 41% si dichiara un vero e proprio “seafood lover”. Il pesce in Italia non è solo un alimento ma anche cultura e tradizione. Non a caso il 36% dichiara di aver aumentato il consumo di prodotti ittici negli ultimi cinque anni, un “boom” motivato da scelte legate al benessere e alla qualità (freschezza, sicurezza e un impatto positivo sulla propria salute) con un occhio di riguardo sulla provenienza del prodotto da fonti sostenibili. Il pesce è visto come un alimento sano, una valida e più salutare alternativa alla carne da mangiare prevalentemente seduti al tavolo di casa (per il 76% degli intervistati).
Le specie preferite? Tonno e merluzzo.
La sensibilità degli italiani per i rischi del pianeta riguarda anche gli oceani e quindi l’inquinamento delle acque, in particolare quello causato dalla plastica, e la pesca eccessiva che impatta sulle risorse ittiche. Un aspetto, quest’ultimo, che preoccupa considerevolmente: il 39% degli intervistati teme di veder sparire le proprie specie preferite. Anche per questo tre italiani su quattro dichiarano che comprando prodotti ittici sostenibili si possa fare la propria parte per la salute degli oceani.
Non a caso a precisa domanda (“cosa avete fatto nell’ultimo anno per proteggere gli oceani”?), un consumatore su quattro ha risposto di aver cambiato brand a favore di un altro più attento alla sostenibilità o di aver preferito un’altra specie sempre a favore di una maggiormente sostenibile. Una vena “green” che nelle intenzioni non si esaurirà anche in ottica futura: l’86% degli italiani è pronto a mettere in campo azioni concrete per proteggere gli oceani, per un terzo degli intervistati questa volontà si traduce nell’orientarsi verso brand più impegnati nella sostenibilità e nel basare le proprie decisioni su informazioni precise e puntuali. Dalla ricerca emerge il ritratto di un consumatore consapevole, pronto a mettersi al centro di un sistema virtuoso in cui la domanda, generata da una moltitudine di voci, spinge il mercato dei prodotti ittici verso la sostenibilità.
Ma come possono orientarsi i consumatori quando cercano prodotti sostenibili? Qui “scendono in campo” le etichette di certificazione di sostenibilità che aiutano nelle scelte e aumentano la fiducia nel brand come dichiarato dall’82% dei consumatori. Il programma di certificazione Msc, ad esempio, si basa su rigorosi principi scientifici che stabiliscono, attraverso l’assegnazione di un punteggio, l’effettiva sostenibilità dei prodotti della pesca; quando il processo di certificazione si conclude positivamente, i prodotti potranno avere il marchio blu Msc sulla propria confezione.
La ricerca n. 3, realizzata da Msc, in collaborazione con Globescan, è stata condotta online tra il 7 e il 20 febbraio 2020, su un campione di 20.876 consumatori di prodotti ittici di 23 paesi del mondo: Australia, Austria, Belgio, Canada, Cina, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Giappone, Olanda, Nuova Zelanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Singapore, Sud Africa, Spagna, Svezia, Svizzera, Uk ed Usa.

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