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GUERRA COMMERCIALE

Gli Usa inaspriscono i dazi sulle olive spagnole e secondo la Coldiretti anche l’Italia è a rischio

Il Dipartimento del Commercio Usa a conclusione della sua indagine antidumping aumenta fino al 45% i dazi sulle olive per alcune aziende spagnole
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La guerra commerciale Usa-Ue colpisce le olive spagnole

La decisione degli Stati Uniti di aumentare i dazi antidumping fino al 45% sulle importazioni di olive spagnole è un pericoloso precedente che mette a rischio anche la presenza negli Usa del made in Italy e delle produzioni agroalimentari dell’intera Unione Europea. Lo evidenzia la Coldiretti dopo il via libera all’aumento dei dazi dal 34,75%, ma per alcune aziende salgono fino al 45,48%, a conclusione dell’indagine per dumping del dipartimento del commercio degli Usa.
Gli americani accusano gli esportatori spagnoli di vendere negli Stati Uniti olive a prezzi inferiori rispetto al mercato interno (dal 16,88% al 25% in meno) e che la Spagna sostiene i produttori di olive con sussidi compresi tra il 7,52% e il 27,02%. La procedura iniziata su reclamo di alcuni produttori di olive americani rischia pericolosamente di estendersi all’intera produzione agroalimentare dell’Unione Europea perché di fatto viene messo nel mirino statunitense il sistema di aiuti europei all’agricoltura, costituendo un pericoloso precedente per futuri attacchi alla Politica Agricola Comunitaria ed agli aiuti disaccoppiati alla produzione che rientrano a tutti gli effetti nella cosiddetta “scatola verde”, regolata dalla normativa della Wto (Organizzazione mondiale del commercio), riguardante tutti i trasferimenti pubblici al settore agricolo che non distorcono gli scambi commerciali.
Se questo sistema fosse messo in discussione per le olive da tavola spagnole una larga parte delle esportazioni agro-alimentari dell’Unione Europea verso gli Stati Uniti potrebbe essere, potenzialmente, sottoposta a dazi-antidumping.
Gli Stati Uniti sono di gran lunga il principale mercato di riferimento per il made in Italy fuori dall’Unione Europea con un impatto rilevante per l’agroalimentare considerato che le esportazioni di cibo e bevande sono aumentare del 6% nel 2017 per un totale di circa 4 miliardi di euro.
Gli Usa si collocano al terzo posto tra i principali italian food buyer dopo Germania e Francia, ma prima della Gran Bretagna. Il vino risulta essere il prodotto più gettonato dagli statunitensi, davanti a olio, formaggi e pasta.

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TAG: DAZI, OLIVE, SPGNA, USA

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