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TENDENZE GLOBALI

Gli Usa sono ancora il mercato più attraente al mondo per il vino, davanti a Canada e Francia

Nel “Global Compass 2019” di Wine Intelligence l’andamento dei 50 Paesi che muovono l’economia del vino. Male Italia, Giappone, Cina e Russia
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I mercati più attraenti per il commercio mondiale del vino secondo Wine Intelligence

Il valore del mercato globale del vino nel 2018 è cresciuto, a prezzi correnti, dell’1,2% nei 50 mercati principali, toccando i 204 miliardi di dollari, mentre i volumi totali sono scesi dell’1,7%, confermando la svolta qualitativa dei consumi. Nonostante i tanti trattati commerciali siglati negli ultimi tempi, la guerra tariffaria che il presidente Usa Donald Trump ha ingaggiato con Cina e Ue e l’incertezza che ancora regna in Gran Bretagna in ottica Brexit, rendono incerta e precaria la situazione del commercio globale. Diversi Monopoli di Stato in giro per il mondo stanno vivendo un periodo di grandi riforme, volte a liberalizzare la vendita di vino e garantire al consumatore la maggiore libertà e possibilità di scelta possibile. La prospettiva di un’uscita disordinata della Gran Bretagna dall’Unione Europea potrebbe tradursi in un impoverimento dell’economia britannica nei prossimi anni, e le aziende stanno già investendo tempo, energie e risorse per cercare di pianificare un futuro a breve termine che al momento è quasi completamente imponderabile. Ecco il quadro in cui si inserisce il “Global Compass 2019”, ossia lo studio di Wine Intelligence che, ogni anno, mette in fila i 50 mercati più attraenti per il commercio mondiale di vino, secondo parametri economici (popolazione adulta, Pil pro capite, Reddito pro capite, percentuale disoccupazione, indice di corruzione, livello di globalizzazione) e dati relativi al mercato del vino (volumi e tendenze del mercato del vino, volumi e trend del vino importato, consumi pro capite, trend e potenziali, valore del mercato del vino, trend e prezzo unitario, profittabilità del mercato del vino, accessibilità del mercato del vino) di ogni singolo Paese.
Così, in cima alla classifica dei mercati più attrattivi, ci sono ancora gli Stati Uniti, nonostante il rallentamento dei consumi dei vini fermi, sia a volume che a valore. Dietro, Canada, Francia, Germania e, a sorpresa, l’Olanda, dalla nona posizione del 2018. Alla posizione n. 6 la Cina, quindi Gran Bretagna, Danimarca, Svizzera e Sud Corea. L’Italia, che perde 7 posizioni, scivola invece alla posizione n. 17. Dopo anni di crescita, il calo più vistoso è, invece, quello del Giappone, che perde nove posizioni e scivola fino alla n. 20, ma scende anche la Cina, come abbiamo visto, dalla n. 4 alla n. 6, mentre mercati asiatici secondari come Thailandia, Sud Corea, Hong Kong, Taiwan e Singapore fanno registrare importanti segnali di crescita, legati a positive performance economiche e ottimi segnali di crescita in termini di crescita dei consumi enoici sul lungo periodo. Anche i Paesi dell’Europa dell’Est come Polonia, Romania, Ungheria e Slovenia registrano miglioramenti importanti, anche in questo caso trainati da performance economiche e crescita culturale che li avvicina al blocco della Vecchia Europa anche in termini di consumi enoici. Crolla la Russia, che perde ben dieci posizioni, e paga lo scotto, sia sul breve che sul lungo periodo, dell’embargo Ue. Nel complesso, c’è una certa stabilità in termini di attrattività sul mercato mondiale del vino, con una leggera crescita del prezzo medio a bottiglia, nonostante i cali importanti di Colombia, Russia, Sud America, Argentina e Angola, mentre sui 50 Paesi esaminati 32 mostrano numeri in crescita, e 18 in calo, con due indicatori a pesare, positivamente e negativamente, di più: crescita economica da una parte e calo dei consumi di vino fermo dall’altro.
C’è poi un altro modo di categorizzare i diversi mercati, ossia la divisione in cinque gruppi diversi: maturi (mercati in cui i consumi hanno raggiunto il proprio potenziale, confermandosi stabili o in declino nei volumi), stabili (mercati storicamente in crescita), in crescita (mercati in cui il vino è un prodotto mainstream che sta vivendo una forte dinamica di crescita), emergenti (mercati in cui il vino mostra segnali di crescita pur poggiando su una piccola base di consumatori) e nuovi emergenti (mercati dove il vino è ancora un prodotto relativamente nuovo e poco conosciuto, ma che mostrano potenziale). Fanno parte del primo Francia, Germania, Olanda (new entry insieme ad Australia e Giappone), Gran Bretagna, Danimarca e Svizzera. Nel secondo troviamo invece l’Italia, new entry al pari di Portogallo e Sud Africa. Appartengono al terzo gruppo Usa, Canada e Sud Corea, oltre al nuovo entrato Brasile. Nel quarto ci sono Cina, Taiwan e Russia, e nel quinto India, Indonesia e Filippine.

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