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“Grande attenzione a Barolo e Barbaresco, che hanno fatto grande il territorio, ma valorizzare le altre produzioni di Langa, anche bianchiste, e sinergie con Roero e Alta Langa”: a WineNews il presidente del Consorzio “barolista” Orlando Pecchenino

Italia
Orlando Pecchenino succede a Pietro Ratti come presidente del Consorzio di tutela del Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani

“Barolo e Barbaresco sono due vini che hanno fatto grande questo territorio: quindi massima attenzione sulle due Docg. Ma questo territorio può dare molto di più. Occorre cominciare su prospettive diverse per altri territori: ragionare di altri vini e altre tipologie. Dolcetto, Barbera, Nascetta, Pelaverga e tutte le denominazioni delle Langhe. Bisogna cominciare a pensare che sulle colline più alte si può produrre un bianco di alta qualità, dal Riesling allo Chardonnay. Vorrei condividere un percorso comune di programmazione con territori e Consorzi come il Roero e l’Alta Langa. Per esempio, approfondire il discorso per dare una risposta chiara a una domanda del territorio di fare un vino spumante”.
Così, a WineNews, Orlando Pecchenino, il nuovo presidente del Consorzio di tutela del Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani (www.langhevini.it). Viticoltore di Dogliani, 54 anni, è chiamato a guidare un Consorzio con 508 aziende vitivinicole associate che rappresentano un territorio di oltre 9.000 ettari di vigneti, in gran parte riconosciuti Patrimonio dell’Umanità Unesco, e una produzione di oltre 60 milioni di bottiglie.
Lui pur essendo produttore anche di Barolo a Monforte d’Alba, è l’espressione di un territorio e di una denominazione, il Dogliani, e c’è chi legge nella sua elezione la volontà di far crescere tutte le Langhe. Parole, quelle di Pecchenino, che confermano questa lettura. Una elezione di continuità nella politica avviata sei anni fa da Pietro Ratti, che ha guidato il Consorzio negli ultimi due mandati, e di cui Pecchenino è stato vice insieme ad Aldo Vacca, direttore della Produttori Barbaresco.
Un Pecchenino che parla anche di un “maggior rispetto per la terra e l’ambiente, andando sempre più verso il biologico e l’utilizzo di pratiche virtuose per ridurre l’impatto ambientale. Non sarà difficile qui: siamo un territorio che ha questa coscienza. Tanti hanno questa sensibilità e lo fanno già senza dirlo”.

Tra i primi impegni ai quali sarà chiamato il nuovo presidente, c’è l’autorizzazione e la gestione dei nuovi impianti per produrre Barolo e Barbaresco. “Si lavorerà per tutto il 2016 - dice Pecchenino - abbiamo anche la questione della dematerializzazione dei registri e occorre affiancare i produttori in questo passaggio. Ci impegneremo anche per il Testo Unico in approvazione al Senato che prevede la sburocratizzazione del settore”.
Da nuova guida di uno dei Consorzi più importanti d’Italia, Pecchenino a WineNews dice la sua su quale deve essere oggi il ruolo dei consorzi di tutela del vino italiano: “tutela dei marchi, gestione delle denominazioni, assistere le aziende nella promozione delle denominazioni, e servizi ai produttori. Siamo molto attenti a come vengono gestire le risorse ma facciamo promozione dando un supporto alle aziende e le mettiamo in condizione di promuovere le denominazioni. Le aziende sono le prime promotrici del nostro territorio nel mondo”.

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