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L’EDIZIONE N. 69

Guida Michelin Italia 2024 da record: salgono a 13 i ristoranti Tre Stelle con due nuovi tristellati

Dalla Franciacorta la “Rossa” fa entrare nella storia Norbert Niederkofler e nell’“Olimpo” Fabrizio Mellino e incorona la nostra cucina con 395 Stelle

Con la conferma di Villa Crespi a Orta San Giulio di Antonino Cannavacciuolo, Le Calandre di Rubano dei fratelli Alajmo, Enoteca Pinchiorri a Firenze di Giorgio Pinchiorri e Annie Féolde, Uliassi a Senigallia di Mauro Uliassi, Piazza Duomo di Alba di Enrico Crippa, Dal Pescatore a Canneto sull’Oglio della famiglia Santini (che conquista anche la Stella Verde), La Pergola del Rome Cavalieri di Heinz Beck, Da Vittorio a Brusaporto dei fratelli Cerea, Osteria Francescana di Modena di Massimo Bottura, Reale a Castel di Sangro di Niko Romito e Enrico Bartolini al Mudec di Milano di Enrico Bartolini (che si consacra come lo chef più stellato d’Italia, secondo in Europa solo ad Alain Ducasse, conquistando una nuova Stella, al Bluh Furore a Furore, e contando ora 13 Stelle), e ben due nuovi Tre Stelle, Norbert Niederkofler con l’Atelier Moessmer di Brunico, con lo chef che entra nella storia ottendo Tre Stelle in una sola volta (e anche la Stella Verde) con un nuovo ristorante (dopo il già tristellato St. Hubertus a San Cassiano, ora chiuso, ndr), e il giovanissimo Fabrizio Mellino, 33 anni, chef del Quattro Passi di Nerano in Costiera Amalfitana, bistellato che riporta le Tre Stelle Michelin anche in Campania, l’Italia sale a quota 13 ristoranti con Tre Stelle incoronati dalla Guida Michelin Italia 2024, in un’edizione n. 69 dei record. Che, dopo qualche anno, “rimescola” l’“Olimpo” della cucina italiana: nel complesso sono 395 le Stelle distribuite in tutta la Penisola, con 5 nuovi Due Stelle, dei quali due ricevono la doppia Stella in un solo colpo, il Verso degli chef Mario e Remo Capitaneo a Milano e La Rei Natura by Michelangelo Mammoliti a Serralunga d’Alba (portando il totale a 40), accanto a 26 nuovi Una Stella (342 in tutto) e 13 nuovi ristoranti che hanno ricevuto la Stella Verde (58), per un totale di 33 nuovi stellati (con la selezione 2024 che comprende 1.986 ristoranti). Dei quali, e qui sta scritto il futuro della cucina italiana Candidata all’Unesco, sono 11 gli chef con età uguale o inferiore ai 35 anni. E con la Campania che è anche la Regione con le novità stellate più importanti, con sei ristoranti, e che si conferma n. 2 nella classifica delle Regioni più stellate (con 51 ristoranti), di cui la Lombardia mantiene la leadership (60), e seguita dalla Toscana (41) sul terzo gradino del podio. Stelle che sono state svelate, oggi, in una cerimonia “pirotecnica e roboante”, al Teatro Grande di Brescia in Franciacorta, rinsaldando un rapporto ormai storico con il territorio-simbolo delle prestigiose bollicine, grazie al Consorzio guidato da Silvano Brescianini (che ha premiato anche il “Best Italian Sommelier Award”, Marzio Lee Vallio del ristorante Esplanade, Una Stella a Desenzano del Garda), “Destination Partner” della “Rossa” più temuta e autorevole al mondo, che ha consacrato il Metodo Classico italiano come suo brindisi ufficiale.
La selezione di ristoranti 2024 della Guida Michelin Italia celebra una gastronomia italiana ricchissima, piena di vitalità, promossa da molti giovani talenti e una ristorazione impegnata e sostenibile radicata in tutta la penisola. “Quest’anno gli ispettori hanno assegnato 33 nuove Stelle Michelin, tra le quali spiccano due nuovi tre Stelle che entrano nell’“Olimpo” della gastronomia mondiale: i ristoranti Quattro Passi e Atelier Moessmer - ha commentato Gwendal Poullennec, direttore internazionale delle Guide Michelin - la selezione 2024 racchiude 395 ristoranti stellati, un nuovo record per la Penisola, che sottolinea quanto la tradizione della cucina italiana e l’innovazione siano un connubio perfetto per esperienze culinarie eccezionali, ricche di emozioni, storia e convivialità”.
Il primo dei due ristoranti che ricevono le prestigiose 3 Stelle Michelin è l’Atelier Moessmer dello chef Norbert Niederkofler a Brunico. Nella nuova sede ospitata all’interno di una Villa storica restaurata, lo chef Niederkofler rimane coerente al suo mantra di “cook the mountain”, una formula per la quale in tavola finiscono solo i migliori ingredienti delle montagne e delle valli circostanti, direttamente dai produttori e dagli agricoltori che rispettano i loro cicli naturali per preservarne i sapori e gli elementi nutrienti. Un piatto che ha colpito gli ispettori, perché in grado di tradurre questa filosofia con sorprendente forza al palato, è il risotto con robiola, tuorlo d’uovo grattugiato e il crescione. Un piatto aromatico, intenso, pungente quasi a ricordare la parte aromatica del rafano ma senza l’eccessiva spinta piccante, piacevolmente equilibrato: una ricetta geniale. Ma, dall’Alto Adige, tornano a splendere le Tre Stelle Michelin anche in Campania, a Nerano, dove la Penisola sorrentina si assottiglia puntando verso Capri, trovando il tempo di rallentare la corsa per creare una delle baie più romantiche della costa. In quest’angolo di paradiso il Quattro Passi aprì 40 anni fa: la conquista delle Due Stelle fu opera dello chef Tonino Mellino che da qualche anno ha ceduto il timone al giovane figlio Fabrizio, che ha compiuto l’ultimo passo per entrare nell’“Olimpo” della ristorazione mondiale. Il suo tocco ha elevato la cucina campana e mediterranea a livelli di sorprendente raffinatezza, stile e sensibilità. Tra i piatti che hanno colpito gli ispettori le linguine alla Nerano, fusillone ai ricci di mare, l’agnello Laticauda e la pasticceria salata: si passa dalla tradizione alla modernità senza mai perdere la via del puro gusto attraverso il rispetto degli ingredienti e la perfezione delle cotture.
Enrico Bartolini si consacra come lo chef più stellato d’Italia, secondo in Europa solo ad Alain Ducasse ed eletto dalla Michelin “Chef mentor” nel 2022, con 13 Stelle più una Verde, tre con l’Enrico Bartolini al Mudec-Museo delle Culture di Milano, due con il Glam a Palazzo Venart a Venezia (chef Donato Ascani) e con la Locanda del Sant’Uffizio del Relais Sant’Uffizio a Cioccaro di Penango (chef Gabriele Boffa) ed una a testa con l’Anima Ristorante dell’Hotel Una Verticale-Una Esperienze sempre a Milano (chef Michele Cobuzzi), al Casual Ristorante diventato Casual Villa Elena a Bergamo in Città Alta (chef Marco Galtarossa), a Il Fuoco Sacro del Petra Segreta Resort & Spa a San Pantaleo in Sardegna (chef Luigi Bergeretto e Alessandro Menditto), a Poggio Rosso di Borgo San Felice Relais & Chateaux del Gruppo Allianz a Castelnuovo Berardenga (chef Juan Camilo Quintero, con Stella Verde per la sostenibilità), e alla Trattoria Enrico Bartolini dell’Andana Resort del Gruppo Terra Moretti a Castiglione della Pescaia (chef De Moura Cossio Bruno), e tra le quali, ora c’è anche la prima Stella del Bluh Furore, il ristorante del Furore Grand Hotel nella Costiera Amalfitana, progetto ambizioso della famiglia Irollo de Lutiis con l’executive chef Vincenzo Russo, classe 1995 che ha lavorato nella cucina di Antonino Cannavaciuolo. Dai giovani chef allo “Chef Mentor”, quello eletto da questa edizione della “Rossa” è Gaetano Trovato del bistellato ristorante Arnolfo a Colle di Val d’Elsa, da 40 anni parte integrante della storia della cucina italiana.
Nel susseguirsi di emozioni della cerimonia, la Guida Michelin Italia 2024 ha assegnato 33 nuove Stelle in totale che hanno interessato 12 Regioni delle quali 5 new entry nella categoria dei Due Stelle Michelin, dei quali riceve il riconoscimento doppio d’emblèe in questa edizione il Verso, degli chef Mario e Remo Capitaneo a Milano: dal nulla a Due Stelle, quando si dice che Milano è la città della velocità e del tutto e subito, ma se il ristorante è nuovo, non lo è il talento dei fratelli Capitaneo che hanno maturato una lunga esperienza in blasonatissime maison, che ora possono esprimere e liberare nel loro ristorante, con una cucina inclusiva, aperta che accoglie al suo interno la sala e che propone piatti che per gli ispettori della Guida sono stati un formidabile exploit, tra questi l’animella, ricci di mare, salsa bernese al caffè e acetosella, un piatto che lo chef rifinisce e spiega in sala con dovizia di particolari tecnici, ed ha sorpreso l’equilibrio tra caffè ed i ricci, impensabile alla lettura, indescrivibile al palato. Da zero a Due Stelle anche La Rei Natura by Michelangelo Mammoliti a Serralunga d’Alba, il nuovo ristorante ospitato all’interno dell’albergo Il Boscareto che riceve a pochi mesi dall’apertura Due Stelle, grazie alla brigata capitanata dallo chef Michelangelo Mammoliti. Nello straordinario giacimento gastronomico e paesaggistico delle Langhe, Mammoliti riprende il suo personale viaggio attraverso la cucina dei ricordi, con l’amatissimo mondo vegetale come straordinario alleato e diversi spunti di esperienze più esotiche. Un piatto che ha sorpreso gli ispettori è la parmigiana di agnello: creativo e delizioso, perfetto grazie al jus sapido ed aromatico. Due Stelle anche per l’Andrea Aprea di Andrea Aprea a Milano, dove lo chef, campano d’origine e milanese d’adozione, già bi-stellato al ristorante Vun, riversa tutto il suo talento e la sua esperienza nell’omonimo ristorante meneghino nel quale propone piatti moderni, da sapori netti e decisi, privi di compromessi. Un suo classico? Il tortello di ricotta di bufala con ristretto di ragout napoletano: una esplosione di sapori. Quindi, il George Restaurant dello chef Domenico Candela a Napoli, roof-garden del Grand Hotel Parker’s, da dove la vista domina Napoli e il suo Golfo come in una cartolina. Ma è il talento di Domenico Candela a rubare presto la scena: forte delle sue origini campane e delle esperienze francesi, il cuoco sposa queste due straordinarie scuole gastronomiche in creazioni contaminate, come il Soufflé alla nocciola, frutto della passione, gelato al caramello, dessert d’ispirazione francese con la nocciola a rappresentare il Belpaese. Poi, il Piazzetta Milù dello chef Maicol Izzo a Castellammare di Stabia, che, nella più autentica tradizione familiare, è passato dalle mani dei genitori a quelle dei figli, dalla pizzeria all’attuale ristorante gourmet. Tre fratelli, due in sala, Valerio ed Emanuele e Maicol in cucina. Quest’ultimo un vero talento, audace nell’inseguire il suo sogno di una cucina personale che si snoda lungo un menu degustazione a sorpresa, dove trovare la Campania, ingredienti d’altrove e molta creatività. Una nota originale dello chef è quella di proporre un viaggio gastronomico che ruota intorno ad un ingrediente, giocando su accostamenti e tecniche di cottura che esaltano il gusto, come è capitato agli ispettori con il peperone nel menù estivo presentato dapprima come uno speck, glassato, e con la banana, per una tarte tatin memorabile. Queste caratteristiche sono state determinanti anche per l’assegnazione di un ulteriore riconoscimento: il “Michelin Special Award Young Chef” 2024, offerta da Lavazza.
Nella Guida Michelin Italia 2024 sono 26 le novità Una Stella, e tra queste, oltre la Stella al Bluh Furore di Enrico Bartolini, da segnalare, è l’assegnazione di tre nuove Stelle Michelin a ristoranti guidati da chef donna: Casa Mazzucchelli (Aurora Mazzucchelli) che riconquista la Stella Michelin, Ada (Ada Stifani) a Perugia e Wood (Amanda Eriksson) alle pendici del Monte Cervino.
L’edizione n. 69 della Guida ha assegnato 13 nuove Stelle Verdi, ai ristoranti in prima linea sul fronte della sostenibilità che portano il totale dei ristoranti in Italia con questo emblema a 58: da Atelier Moessmer di Norbert Niederkofler al Dal Pescatore di Canneto sull’Oglio, da Hyle a San Giovanni in Fiore a Oasis - Sapori Antichi a Vallesaccarda, da Horto a Milano al Saporium Firenze a Firenze, dal Saporium a Chiusdino al Vespasia a Norcia, da Il Piastrino a Pennabilli a La Cerreta Osteria a Sassetta, da Coltivare a La Morra a Grow Restaurante ad Albiate, e a Radici a San Fermo della Battaglia.
E oltre a brindare alla nuove stelle della ristorazione italiana, il Consorzio del Franciacorta ha premiato anche il “Best Italian Sommelier Award” (appannaggio, negli anni scorsi, del Consorzio del Brunello di Montalcino, ndr): Marzio Lee Vallio, storico sommelier del ristorante Esplanade, ristorante Una Stella Michelin a Desenzano del Garda, la cui grande cantina è in grado di accontentare i palati più esperti con vini mai banali, premiato da Silvano Brescianini, alla guida del Consorzio Franciacorta, con la “Rossa” più temuta e autorevole al mondo che ha consacrato, ancora una volta le prestigiose bollicine Metodo Classico italiano come brindisi ufficiale.

Focus , Le Stelle della Guida Michelin Italia 2024

Tre Stelle Michelin
Alba, Piazza Duomo
Brunico, Atelier Moessmer Norbert Niederkofler N
Brusaporto, Da Vittorio
Canneto sull’Oglio/Runate, Dal Pescatore
Castel di Sangro, Reale
Firenze, Enoteca Pinchiorri
Milano/Navigli, Enrico Bartolini al Mudec
Nerano, Quattro Passi N
Orta San Giulio, Villa Crespi
Modena, Osteria Francescana
Roma/Monti/Città del Vaticano, La Pergola
Rubano, Le Calandre
Senigallia, Uliassi

Due Stelle Michelin
Anacapri, L’Olivo
Brusciano, Taverna Estia
Campagna Lupia, Antica Osteria Cera
Castellammare di Stabia, Piazzetta Milù N
Cervere, Antica Corona Reale
Colle di Val d’Elsa, Arnolfo
Concesio, Miramonti l’Altro
Cornaredo, D’O
Firenze, Santa Elisabetta
Gargnano, Villa Feltrinelli
Godia, Agli Amici
Imola, San Domenico
Ischia, daní maison
Licata, La Madia
Longiano, Magnolia
Lonigo, La Peca
Mergozzo, Piccolo Lago
Milano, Andrea Aprea N
Milano, Seta by Antonio Guida
Milano, Verso Capitaneo N
Montemerano, Caino
Mules, Gourmetstube Einhorn
Napoli, George Restaurant N
Paestum, Tre Olivi
Penango, Locanda Sant’Uffizio Enrico Bartolini
Ragusa, Duomo
Roma, Acquolina
Roma, Enoteca La Torre
Roma, Il Pagliaccio
Sarentino, Terra
Senigallia, Madonnina del Pescatore
Serralunga d’Alba, La Rei Natura by Michelangelo Mammoliti N
Taormina, St. George by Heinz Beck
Telese, Krèsios
Tirolo, Castel finedining
Trieste, Harry’s Piccolo
Venezia, Glam Enrico Bartolini
Verona, Casa Perbellini 12 Apostoli
Viareggio, Il Piccolo Principe
Vico Equense, Torre del Saracino

Tutte le 26 nuove Stelle 2024
Alici, Amalfi Salerno
Bluh Furore, Furore
Un Piano nel Cielo, Praiano
Casa Mazzucchelli, Sasso Marconi
Orma Roma, Roma
Il Marin, Genova
Vignamare, Andora
Contrada Bricconi, Oltressenda Alta
Horto, Milano
Il Fagiano, Fasano del Garda
La Coldana, Lodi
sui generis, Saronno
Cortile Spirito, Santo Siracusa
Crocifisso, Noto
Votavota, Marina di Ragusa
Il Visibilio, Castelnuovo Berardenga
La Magnolia, Forte dei Marmi
Osmosi, Montepulciano
Saporium Firenze, Firenze
Dolomieu, Madonna di Campiglio
Ada, Perugia
Elementi, Torgiano
Une, Capodacqua
Wood, Breuil Cervinia
Nin, Brenzone sul Garda
Vite, Lancenigo

Focus , I premi speciali Michelin 2024
Michelin Special Award Young Chef 2024 by Lavazza
Maicol Izzo, Piazzetta Milù, Castellammare di Stabia
Michelin Special Award Servizio Di Sala 2024 by Intrecci, Alta Formazione di Sala
Federica Gatto, Cetaria, Baronissi
Michelin Special Award Chef Mentor 2024 by Blancpain
Gaetano Trovato, Arnolfo, Colle di Val d’Elsa
Michelin Special Award Sommelier 2024 by Consorzio del Vino Franciacorta
Marzio Lee Vallio, Esplanade, Desenzano sul Garda
Novità: Premio Passion Dessert 2024 by Molino Dallagiovanna
Riccardo Monco, Enoteca Pinchiorri , Firenze
Davide Guidara, I Tenerumi, Salina
Gian Piero Vivalda, Antica Corona Reale, Cervere
Francesco Marchese, Fre, Monforte D’Alba
Nicola Portinari, La Peca, Lonigo
Gaetano Trovato, Arnolfo, Colle di Val D’Elsa
Angelo Sabatelli, Sabatelli, Putignano
Matteo Metullio e Davide De Pra, Harry’s Piccolo, Trieste

Focus - Curiosità: la “geografia” delle Stelle Michelin 2024 in Italia
La Regione con le novità Stellate più importanti è la Campania, con 1 tre Stelle, 2 due Stelle e 3 una Stella Michelin, 6 ristoranti in totale. Prima per dinamismo la Lombardia con 7 novità (2 due Stelle, 5 una Stella), mentre al terzo posto troviamo la Toscana con 4 novità una Stella Michelin.
Nella classifica delle Stelle Michelin per Regioni, la Lombardia mantiene la leadership con 60 ristoranti (3 tre Stelle, 6 due Stelle, 51 una Stella), la Campania si conferma al secondo posto con 51 ristoranti, (1 tre Stelle, 8 due Stelle, 42 una Stella), mentre sul terzo gradino del podio troviamo la Toscana con 41 ristoranti (1 tre Stelle,5 due Stelle,35 una Stella). Scivola in quarta posizione il Piemonte con 40 ristoranti (2 tre Stelle,4 due Stelle,34 una Stella), mentre conferma il quinto posto il Veneto con 32 ristoranti Stellati (1 tre Stelle, 4 due Stelle, 27 una Stella).
Nella classifica delle Province tra le Top 5 troviamo due città campane: Napoli che si conferma al vertice con 29 ristoranti (1 tre Stelle, 7 due Stelle, 21 una Stella) e per la prima volta Salerno, in quarta posizione con 18 ristoranti (2 due Stelle, 16 una Stella), preceduta da Bolzano che conquista la seconda posizione con 21 ristoranti (1 tre Stelle, 3 due Stelle, 17 una Stella) e Milano che con 19 ristoranti Stellati (1 tre Stelle, 4 due Stelle, 14 una Stella) scivola in terza posizione. La capitale, Roma, è al quinto posto con 17 ristoranti Stellati (1 tre Stelle, 3 due Stelle, 13 una Stella).

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