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HA CAMBIATO IL CORSO DEL VINO ITALIANO: TACHIS, ENOLOGO E UOMO DALLE VISIONI A LARGO ORIZZONTE, CHE HANNO SPROVINCIALIZZATO L’ENOLOGIA, CONSEGNANDO L’ITALIA AL SUCCESSO MONDIALE ... IL 14 MAGGIO, A ROMA, “FESTA” IN SUO ONORE, VOLUTA DAI SOMMELIER

Giacomo Tachis fa parte di quel ristretto gruppo di uomini che ha cambiato il corso del vino italiano e, non a caso, è considerato uno dei principali artefici del “rinascimento” enologico tricolore, firmando alcune delle etichette più importanti del Bel Paese.
Le sue scelte, a distanza di anni, restano fra i contributi più preziosi al successo dei nostri vini nel mondo. Si deve a lui l’introduzione di alcune metodologie ormai “codificate”: selezione clonale, impianti ad alta densità, abbassamento delle rese, fermentazione malolattica e invecchiamento in rovere piccolo. Tecniche capaci di far dialogare la tradizione enologica italiana con quella francese, come Tachis dialogava con Emile Peynaud, che l’enologo piemontese considera suo principale mentore.
Ma Tachis, approdato nel 1961 nella cantina di Antinori, dove è rimasto per 32 anni - dando vita a grandi vini come il Solaia ed il Tignanello - è stato anche l’antesignano del “winemaker all’italiana”.
Tra i suoi committenti, solo per fare alcuni nomi tra i più importanti, Tenuta San Guido, Tenuta San Leonardo, Argiolas, Umani Ronchi ... Enologo prima di tutto, dunque, ma anche consulente strategico, capace di sprovincializzare l’intero comparto e intraprendere operazioni quali la riqualificazione del vino siciliano, a partire dal Nero d’Avola, e quella dei vini sardi, a partire dal Carignano.

“Bibenda Day” per celebrare uno dei “padri fondatori” dell’enologia italiana: Giacomo Tachis, primo attore dell’eno-rinascimento nazionale: a Roma, il 14 maggio, i Sommelier mettono in passerella i vini “figli” delle tecniche ideate dal “maestro”
Un appuntamento da non perdere per tutti gli eno-appassionati e gli amanti della cultura, che potranno degustare 24 etichette di veri e propri “mostri sacri” del panorama vinicolo nazionale, tutti “figli” del grande maestro piemontese d’origine e toscano d’adozione.
Si alterneranno i vini di Tenuta San Guido (Sassicaia e Guidalberto), con le etichette più blasonate di Antinori (Solaia e Tignanello), Gaja (Barbaresco), Donnafugata (Mille e una Notte e Tancredi), Argiolas (Turriga), Pelago (Umani Ronchi), Castello dei Rampolla (Sammarco e d’Alceo), Duca di Salaparuta (Duca Enrico) e di tante altre cantine, tutte guidate, in passato, da Giacomo Tachis. A “dirigere l’orchestra” delle degustazioni, docenti dell’Associazione Italiana Sommelier e giornalisti del calibro di Daniele Cernilli, Armando Castagno, Paolo Lauciani, Daniela Scrobogna, Massimo Billetto e Daniele Maestri, che racconteranno, di volta in volta, queste assolute eccellenze del made in Italy.
Più che un evento, la realizzazione di un sogno: celebrare in un unico grande momento il vino di qualità, i suoi artefici e il simbolo vivente che ha reso possibile il risorgimento dell’enologia nazionale.
Info: www.bibenda.it

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