Valori stabili per i distributori di bevande, lieve incremento per la Gdo (+0,6%) mentre si registra una flessione per il Cash & Carry (-3,9%) - che continua a mostrare difficoltà nel definire una propria identità competitiva, indebolito dalla concorrenza orizzontale e dall’assenza di una strategia di posizionamento chiara - per una previsione di fatturato complessivo per la chiusura dell’anno 2025 di 21,4 miliardi di euro, in linea con il 2024 e con poche aspettative di migliorare il trend nell’ultimo quadrimestre. A pesare sono soprattutto il calo dell’indice di fiducia dei consumatori, in diminuzione negli ultimi tre mesi, e la continua riduzione delle visite (-2% negli ultimi 12 mesi) nei canali del fuori casa. È la radiografia del settore Horeca nei numeri presentati ieri agli “Stati Generali del Mercato Food & Beverage”, promossi da Italgrob (Federazione Italiana dei Distributori Horeca) al Museo Alfa Romeo di Arese, alle porte di Milano. Che raccontano di un mercato del beverage che in Italia, da gennaio ad agosto 2025, ha mostrato un andamento variabile e nel complesso lontano da risultati positivi. “Siamo nel pieno di una tempesta mondiale con dazi americani, altre barriere al commercio e conflitti - ha sottolineato Alessandro Fontana, direttore Centro Studi Confindustria - tutti fattori che rallentano l’economia europea e quella italiana perché contraggono l’export e creano incertezza. Le famiglie riducono i consumi e le imprese rallentano le decisioni di investimento”.
Anche dal punto di vista dei volumi, la crescita complessiva dal 2019 ad oggi è stata di poco superiore al 10%, ma negli ultimi tre anni si è praticamente fermata. Le campagne anti-alcol avviate all’inizio del 2025 hanno avuto un impatto negativo sugli acquisti di spirits, vino e birra, con una domanda che non si è ancora completamente ripresa. Al contrario - si apprende - l’acqua minerale ha beneficiato di una stagione estiva anticipata e più calda della media, mantenendo un trend positivo. I maggiori incrementi di prezzo hanno riguardato le bevande gassate e quelle a base di frutta, spinte dal costo delle materie prime e dalle logiche di recupero di redditività, mentre il comparto delle bollicine ha mantenuto prezzi più stabili grazie alla riqualificazione dei prodotti a più alto volume, come i fusti, che hanno permesso di ampliare la base dei consumatori.
Ma ciò che emerge particolarmente è l’esigenza, sempre più primaria, del consumatore di contenere il proprio budget con un atteggiamento sobrio verso i consumi: in settembre 2025 risulta un calo della domanda interna pari al -3,5% sul canale fuori casa da parte del consumatore residente, che migliora a livello complessivo grazie al buon andamento del consumatore non residente che, a settembre, fa segnare un +6% sullo stesso mese 2024. Secondo gli studi, a settembre 2025, il canale perde circa 13 milioni di visite dei consumatori e 19 milioni di atti di consumo: la più sacrificata è la cena (-13 milioni di atti e -4,5 milioni di visite) con una crescita dello scontrino medio del +46%, seguita da dall’aperitivo serale e dai consumi after dinner che perdono mediamente 1,5 milioni di atti ciascuno, mentre gli altri momenti si attestano mediamente intorno al -1 milione di atti. In generale, infatti, negli ultimi 12 mesi il mercato ha perso il 2% delle visite, che solo in parte è stato recuperato dalla spesa a valore (+0,7%): in estate gli italiani hanno anche ridotto i consumi nei bar e ristoranti per motivi riconducibili da un lato dalla perdita di potere di acquisto dei consumatori e dall’altro da una rinnovata attenzione al benessere (come, allargando in termini continentali, ha spiegato recentemente anche una ricerca Circana).
“Il settore Horeca non è soltanto un comparto economico: è un presidio sociale e culturale. Oggi gli italiani spendono di più per mangiare e bere fuori casa, ma lo fanno meno spesso - ha spiegato il presidente Italgrob, Antonio Portaccio - perciò dobbiamo creare nuovi equilibri tra domanda e offerta, promuovere efficienza e sostenibilità, garantire trasparenza e dare voce alle imprese che rischiano di essere schiacciate dalle dinamiche globali”. Pur ammettendo che “lo scenario è complesso” trasmette ottimismo anche il direttore generale, Dino Di Marino: “Italgrob continuerà a esercitare con determinazione e visione strategica il proprio ruolo di riferimento e supporto, rafforzandolo attraverso i nuovi corsi di formazione Executive, realizzati in collaborazione con Afdb (Associazione per la formazione e lo sviluppo della Distribuzione Horeca), e valorizzando il prossimo, imminente riconoscimento politico-istituzionale del ruolo del distributore Horeca, con la conseguente istituzione dell’elenco speciale. Una svolta di portata storica, destinata a conferire un rinnovato valore all’intera filiera distributiva, generando benefici tangibili non solo per le imprese del settore, ma anche per i produttori e i gestori dei punti di consumo”.
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