02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

I 10 STILI DI VINO CHE FANNO TENDENZA IN ITALIA? BARDOLINO, BIANCHI DA “AUTOCTONI”, BRUNELLO, BAROLO, MALVASIA ISTRIANA, ROSE’, TAURASI, MARSALA, VINI SOTTO I 14° E RECIOTO: ECCO LA “NEW ITALY DEL VINO” SECONDO LA CELEBRE RIVISTA INGLESE “DECANTER”

C’è il Bardolino e ci sono i bianchi da uve autoctone, ma ci sono anche il Brunello di Montalcino 2006, il Barolo 2004 e la Malvasia Istriana, insieme alle bollicine rosa, il Taurasi 2007, il Marsala, i vini sotto i 14 gradi di alcol e c’è anche il Recioto della Valpolicella: ecco gli “Italy’s 10 most exciting wine styles”, i “dieci stili del vino più emozionanti d’Italia” secondo la celebre rivista britannica “Decanter”, tra i colossi mondiali dell’editoria vinicola, che dedica la copertina del numero di maggio alla “Nuova Italia” del vino (“The New Italy”), che richiama il servizio all’interno sull’attuale panorama enologico italiano, firmato Richard Baudains. Il tutto, mentre nelle enoteche e nei ristoranti del Regno Unito si celebra il “mese nazionale del vino”.

“Maggio - scrive il direttore di “Decanter” Guy Woodward, nell’editoriale “Le vere superstar italiane” - è stato proclamato il mese nazionale del vino nel Regno Unito, con i rivenditori che uniscono le forze per promuovere i vini più vari sugli scaffali nel tentativo di persuadere i consumatori ad essere più avventurosi nelle loro scelte vinicole. Si tratta di un’iniziativa che siamo lieti di supportare, sia incoraggiando i nuovi amici del vino ad avventurarsi oltre i loro Chardonnay preferiti da 5 sterline, sia invitando i più esperti ad accogliere la sfida di scoprire i “Super” Orvieto, Taurasi o Bardolino”.

Ma che cosa fa sì che siano questi i vini della “Nuova Italia” secondo una delle riviste enologiche più importanti al mondo? Prendiamo, ad esempio, il caso del Bardolino: “il Bardolino - scrive Baudains - sta tornando ai rossi succosi che sa fare meglio, tranne che oggi li sta facendo molto, molto meglio. Sembra essere nelle condizioni di giocare un ruolo strategico per i rossi del Veneto nel futuro”. E poi c’è il Chiaretto Spumante, la versione rosa del Bardolino, e quindi tra i protagonisti del successo crescente che i rosè stanno riscuotendo tra gli eno-appassionati, così come i rossi a basso tenore alcolico. “Questa sorta di rinascimento che viene riconosciuto alla nostra denominazione - dice il presidente del Consorzio di Tutela del Bardolino Giorgio Tommasi - è un nuovo, importante riconoscimento al grande lavoro attuato nell’ultimo triennio da tutta la nostra filiera, che è tornata con convinzione a proporre il Bardolino e la sua versione rosata, il Chiaretto, con lo stile della tradizione, proponendo un vino leggero, facilissimo da adattare alla tavola, fresco, fruttato, speziato. Insomma: abbiamo riscoperto il nostro modo di essere, e facendo questo siamo tornati all’attenzione del pubblico, che ci ha premiato svuotando le nostre cantine, e della critica, che ci sta seguendo con attenzione sempre crescente, e le parole di “Decanter” lo confermano anche dal lato internazionale”. La bevibilità e la coerenza con il territorio d’origine e con il territorio di produzione sembrano le armi vincenti del Bardolino anche secondo il parere di Richard Baudains: “senza legno e con una gradazione alcolica non superiore al 12,5% - scrive - questi deliziosi rossi offrono la prova che la personalità dipende dall’integrità varietale e dall’identità locale, piuttosto che dalla smisurata concentrazione, e che “leggero” e “rosso” possono dopotutto essere complementari l’uno all’altro”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli