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I colori dei grandi vini del territorio senese rendono omaggio al Palio di Siena, grazie alla pittrice fiorentina Elisabetta Rogai che ha dipinto il drappellone del 16 agosto con l’“enoarte”, la tecnica pittorica che usa il vino al posto dei colori

Italia
Il Palio dipinto con il vino da Elisabetta Rogai

Tradizione, voglia di stabilire un contatto forte con il territorio, con la storia della città, ma anche innovazione, con metodi di pittura non scontati ed innovativi. Questi i tratti distintivi del Palio dipinto dall’artista fiorentina Elisabetta Rogai e presentato ieri a Siena al Teatro dei Rinnovati. Cosa c’è di nuovo? Che la seta del drappellone è stata dipinta con il vino e con i prodotti della terra, oltre che con i tradizionali colori. “Nel percorso di ogni artista c’è il sogno di fare il drappellone del Palio. Siena - dice a Winenews Elisabetta Rogai - è famosissima per i suoi vini ed era giusto rendere omaggio a questi prodotti di fama internazionale, come il Brunello o il Chianti, anche nel Palio”. I colori dei vini di Siena rendono così omaggio alla corsa di cavalli più famosa al mondo. Il Palio, che andrà alla contrada vincitrice della carriera del 16 agosto, raffigura il volto della Madonna che riempie la parte alta del drappo di seta. Con lo sguardo rivolto in basso, l’attenzione è su un enorme disco dove, come in una foto a 360 gradi, prendono forma i palazzi che circondano Piazza del Campo. Attorno, forgiata in oro, la scritta: “Amate la giustizia voi che governate la terra”, la stessa che nell’affresco “L’allegoria e gli effetti del buono e del cattivo governo” di Ambrogio Lorenzetti, accompagna l’allegoria della giustizia. Il messaggio corre così in parallelo con quello lanciato da Expo 2015: nutrire tutti rispettando il nostro habitat per una corretta sostenibilità delle risorse.

“L’artista - si legge in una nota del Comune - con il suo lavoro, ha lanciato Siena e il suo Palio dentro l’Expo. Ha fatto conoscere al mondo le marche identificative del territorio senese. Le eccellenze che si traducono in qualità della vita, paesaggi rurali e agricoli, prodotti di vocazione, elementi e colori come una corsa di cavalli unica al mondo. La sua gente. La sua devozione al sacro”.

“Non ero emozionata - ha detto dopo la fine della cerimonia - molto di più. Fino all’inverosimile. Né quando ho fatto un affresco importantissimo, né quando mi sono sposata, né quando ho partorito i miei due figli, né quando sono diventata nonna ho provato un’emozione simile, non so cosa sia successo, diciamo che questo per me è stato un altro parto. Buona parte del drappellone è realizzata con i vini del territorio lasciati a vivo, altre sezioni con i colori a olio. È dominato da una Madonna buona che ama la sua città, tanto è vero che la bacia, più si sale e più c’è una rarefazione del colore per descrivere le parti più spirituali. Il bambino rappresenta la speranza, i cavalli sono la forza. C’è leggerezza, serenità nel drappellone, elementi di cui tutti noi abbiamo bisogno. Il drappellone lo dedico a Siena, sono al settimo cielo, mi sono fidanzata con la città”.

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