I droni tra i filari non sono certo una novità, ma un loro utilizzo intensivo su quattro degli Châteux più importanti di Bordeaux è comunque una svolta simbolica. A virare sull’iper tecnologia è il tycoon francese Bernard Magrez, che ha deciso di puntare su droni ad altissima precisione per i suoi vigneti, dove le tecniche tradizionali che imperano nella gestione quotidiana, si incontreranno così “con l’avanguardia, con uno strumento di gestione e misurazione, utile per l’identificazione di diagnosi rapide e immediate delle esigenze delle viti, con una precisione al centimetro”, come spiega lo stesso Magrez che, da distributore di alcolici è diventato produttore di successo con Châteaus Pape Clément (Graves), La Tour Carnet Haut-Médoc), Fombrauge (St.-Émilion), e Clos Haut-Peyraguey (Sauternes). Equipaggiato con una telecamera a infrarossi, il drone sarà utile anche per identificare le aree che necessitano di determinati trattamenti o fertilizzanti, e per misurare il grado di maturazione delle uve al fine di garantire le tempistiche migliori per la raccolta.
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