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I GRANDI MARCHI GUARDANO A NUOVI MERCATI DEI PAESI EMERGENTI, MA ANCHE A NUOVI SBOCCHI NELLE “PIAZZE” TRADIZIONALI ... IN PARTNERSHIP CON I FAMOSI “MASTER OF WINE”, SEMINARI E DEGUSTAZIONI “ALL OVER THE WORLD”

Dall’istituto Grandi Marchi (Antinori, Biondi Santi, Chiarlo, Folonari, Pio Cesare, Tenuta San Guido, Ca’ del Bosco, Umani Ronchi, Lungarotti, Masi, Mastroberardino, Jermann, Donnafugata, Tasca d’Almerita ...), composto dalle migliori firme dell’enologia italiana, una nuova indicazione: puntare a quei segmenti del mercato Usa dove l’eccellenza enologica made in Italy può fare la differenza, come il mondo dei collezionisti e della finanza, le grandi catene alberghiere e la ristorazione internazionale.

“La diversità e la varietà del vino italiano di qualità rappresentano - ha sottolineato Antinori - sempre di più un elemento distintivo chiave per l’export nel mercato statunitense. Lo ha confermato l’evento-degustazione esclusiva, organizzata alla Public Library di New York, con oltre 120 presenze tra operatori del mondo finanziario, Masters of Wine, giornalisti e opinion makers. Tra gli elementi chiave per la promozione anche i nuovi media, veicolo fondamentale per l’educazione e la rapida condivisione di informazioni.

“Insieme ai Master of Wine stiamo anche programmando - ha detto Piero Antinori - educational specifici sia sul mercato americano che sui mercati emergenti”. Le prossime tappe “Grandi Marchi - Master of Wine”? L’educational in Australia, oltre a seminari e degustazioni in abbinamento alle cucine locali ad Hong Kong e Tokyo.

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