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I PAESAGGI DELLO CHAMPAGNE CANDIDATI AL PATRIMONIO MONDIALE DELL’UNESCO ... LE PREVISIONI DELLA VENDEMMIA 2007 NEL GRANDE TERROIR FRANCESE (FONTE JACQUART)

I “Paesaggi dello Champagne” sono candidati a diventare patrimonio mondiale dell’Unesco. Il territorio della Champagne costituisce una realtà unica al mondo. L’obiettivo della candidatura è quindi quello di valorizzare e preservare questi siti prestigiosi: la grande diversità dei vigneti e il carattere eccezionale delle cantine scavate nel gesso saranno i punti di forza del dossier di candidatura, in corso di preparazione da più di un anno con il supporto di esperti di fama internazionale. Tutti gli champenois si sono mobilitati intorno al progetto e un’associazione di sostenitori della candidatura è di prossima costituzione. Il patrimonio mondiale dell’Unesco protegge e valorizza i siti del pianeta, ritenuti particolarmente pregevoli per caratteristice naturali e culturali. L’elenco ufficiale dell’Unesco (dove l’Italia fa la parte del leone, ndr) ne annovera attualmente 830, localizzati in 138 Paesi del pianeta (tra gli altri si ricorda Mont Saint-Michel, il castello di Versailles, ma anche i templi di Angkor in Cambogia, il parco di Yellowstone negli Stati Uniti o ancora paesaggi viticoli di pregio da un punto di vista culturale, come la giurisdizione di Saint-Emilion, la regione dell’Haut Douro in Portogallo …).

L’anteprima - La vendemmia 2007 in Champagne
Nell’inverno 2006/2007, i vigneti francesi della Champagne hanno tratto beneficio da un clima incredibilmente mite, il più mite dal 1950. In particolare, è nella parte nord-orientale della regione champenoise che le temperature medie invernali hanno superato il dato storico normale di circa 3 gradi, con solo pochi giorni di gelate fino a oggi. Queste condizioni climatiche hanno permesso alla vegetazione di conservare i suoi colori naturali, e hanno consentito ai prati della Champagne di restare verdi durante tutto l’inverno. Già l’autunno scorso era stato piuttosto clemente, e i ceppi avevano potuto mantenere fino a tardi le loro foglie: tutte condizioni favorevoli, queste, affinché i vigneti mettessero da parte le loro riserve necessarie a una futura, promettente vendemmia. E se la vendemmia 2006 era stata generosa sia nella quantità sia nella qualità, i vigneron della Champagne ora trattengono il respiro in attesa degli esiti della vendemmia 2007.
Le operazioni di potatura si sono svolte con grande regolarità durante l’inverno. Nessuna gelata significativa è sopraggiunta ad alterare lo sviluppo delle gemme. Le vigne sono state potate e sistemate; i germogli si sono inturgiditi molto rapidamente nel marzo, all’apparire di un tempo decisamente primaverile. Un abbassamento repentino delle temperature a fine marzo/primi aprile - fortunatamente senza conseguenze successive - ha fatto per un attimo temere l’attacco alle viti da parte di differenti tipologie di parassiti.
Grazie al sopraggiungere di giornate quasi estive, che nella valle della Marna hanno fatto toccare anche i 30 gradi, nel mese di aprile la vegetazione ha preso un grande slancio, e ha fatto registrare un anticipo vegetativo di 2-3 settimane sulla media delle annate passate.
Tutto ciò lascia prevedere una vendemmia con inizio attorno al 20 di agosto, se non interverranno incidenti climatici al momento non prevedibili. Questo è il motivo, comunque, per cui i vigneron della Champagne incrociano trepidi le dita, a scongiurare un deprecabile peggioramento delle temperature che potrebbe danneggiare la giovane e fragile vegetazione dei vigneti.
(La news sull’andamento della vendemmia 2007 in Champagne è stata gentilmente fornita dallo staff tecnico della maison Jacquart).

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