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I PREMI DELLA “SETTIMANA DEI VINI” (25 MAGGIO/3 GIUGNO) ALL’ATTRICE MARGHERITA BUY, AL CANTANTE ROBY FACCHINETTI, A UMBERTO VATTANI, PRESIDENTE ICE … IL DIRETTORE ENOTECA ITALIANA, FABIO CARLESI: “LE STRATEGIE PROMOZIONALI? PUNTARE SU RUSSIA E COREA”

Italia
Fabio Carlesi, al centro, con Remo Grassi (Castello Banfi di Montalcino) e Luca Zingaretti, attore

Sarà l’attrice Margherita Buy, il cantante Roby Facchinetti (da anni ideale testimonial dell’Enoteca Italiana, che coniuga la fama della sua produzione musicale con l’amore per il vino di pregio), il presidente Umberto Vattani dell’Istituto per il Commercio con l’Estero (Ice), l’istituzione pubblica che propone sui mercati internazionali le straordinarie peculiarità della produzione nazionale a cominciare dall’agroalimentare e dal vino, i “premi speciali” della “Settimana dei Vini” (edizione n. 41), a Siena e dintorni, dal 25 maggio al 3 giugno (info: tel. 0577/228825/28 o www.enoteca-italiana.it).
Il premio “Torchio d’Oro - Immagine doc - Paolo Desana” andrà a Giovanna Anastasia “per l’attività profusa con competenza e passione nello svolgimento dei propri compiti istituzionali inerenti il funzionamento del Comitato Nazionale Tutela e Valorizzazione dei Vini a Doc e Igt”.

In particolare - La “Settimana dei Vini” guarda all’Asia e alla Russia
L’Enoteca Italiana, diretta dal manager Fabio Carlesi, non si impegna solo ad importanti strategie promozionali in Italia. Da mesi sta indirizzando infatti i propri sguardi verso le nuove frontiere del vino, l’Est Europa e l’Asia, in particolare la Russia e la Corea del Sud, dove c’è da segnalare un autentico boom dei consumi, con un +87%. La storica Enoteca Italiana, dal 20 al 23 maggio, ha ospitato infatti una delegazione di importatori russi ed ha partecipato all’“International Seul Wine Expo” 2007 (2/4 maggio), ospitando dieci aziende italiane, dalla Toscana al Piemonte, dal Veneto alla Sicilia.
Sul mercato coreano, in particolare, secondo le più recenti statistiche rese note dall’Istituto per il Commercio con l’Estero (Ice), le importazioni di vino in Corea del Sud nel 2006 sono aumentate del 30% sul 2005, raggiungendo un valore di 88 milioni di dollari; le importazioni coreane di vino dall’Italia hanno fatto segnare un +32% che assegna al nostro Paese una quota di mercato pari al 10%, dopo la Francia (36,8%), il Cile (17,3%) e gli Usa (14,1%). Tre dei primi dieci vini più venduti nel 2006 in Corea del Sud sono italiani, e di questi 7 su 10 hanno un prezzo tra 23 e 27 euro. Ai coreani piacciono soprattutto i vini rossi (79%) che meglio si abbinano ai piatti tipici della loro cucina, particolarmente forte e condita. La vendita di vino in ipermercati, supermercati e convenient store ha superato in Corea del Sud quella di ristoranti e alberghi; il consumo di vino si è diffuso in particolare dopo la crisi valutaria del 1999, periodo al quale è seguito il fenomeno del “Wellbeing” (benessere), tra i cui effetti c’è anche un nuovo trend giovanile a frequentare wine bar per cena. Il 77% del consumo di vino si concentra comunque nella capitale Seul, dove abita il 35% della popolazione della Corea del Sud che registra un consumo pro-capite inferiore di 5 volte circa rispetto a quello del Giappone (2,2 litri a persona).

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