Molto bene anche altre produzioni dell’Umbria: il Torgiano Rosso Riserva, il Torgiano, il Rosso di Montefalco e l’Orvieto
Il “Sagrantino di Montefalco” entra, da quest’anno, tra i vini da oscar dell’enologia italiana. Almeno secondo Hugh Johnson, il più conosciuto ed apprezzato wine writer nel mondo ed autore della guida cult del vino nel mondo (4 milioni di copie vendute, con traduzione in 13 lingue). Questa la “top 11” dei territori d’Italia: Amarone, Barbaresco, Barolo, Bolgheri, Brunello di Montalcino, Chianti Classico, Colli Orientali del Friuli, Collio, Franciacorta, Patriglione, Sagrantino di Montefalco. Per l’Umbria, alle spalle delle mitiche “quattro stelle” (vino cioè “grande, prestigioso, costoso”), il Torgiano Rosso Riserva (3 stelle, cioè “conosciuto e rinomato”), il Torgiano (3 stelle), il Rosso di Montefalco (3 stelle), l’Orvieto (3 stelle), l’Assisi sia bianco che rosso (2 stelle, cioè “al di sopra della media”), i Colli del Trasimeno (2 stelle), Grechetto dell’Umbria. I produttori umbri selezionati nel libro dei vini di Hugh Johnson sono: Caprai/Val di Maggio (3 stelle), Antonelli (3 stelle), Adanti (3 stelle), Colpetrone per il Sagrantino di Montefalco; Lungarotti (3 stelle) per il Torgiano; Barberani (3 stelle), Bigi, Decugnano dei Barbi (2 stelle) per l’Orvieto; Antinori (3 stelle) per il Cervaro della Sala; Casale dei Cucchi, Marella, Pieve del Vescovo per i Colli del Trasimeno; La Palazzola (in quel di Stroncone, in provincia di Terni) per il merlot.
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