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DA OGGI AL 3 APRILE

Il business in fiera a “Vinitaly” e gli eno-appassionati a Verona con “Vinitaly and the City”

Al via il “fuori salone” dedicato alla cultura del vino in una delle città più belle al mondo, Patrimonio Unesco, e vigneto urbano più grande d’Italia

Città tra le più belle al mondo, Patrimonio dell’Unesco, “capitale” del vino italiano da oltre mezzo secolo grazie al più importante evento di riferimento internazionale dell’Italia del vino, ma che vanta anche il primato di vigneto urbano più grande del Belpaese, Verona racconta la cultura del vino italiano, unendolo al buon cibo, alla cultura, all’arte, alla musica e alla letteratura, in un brindisi “diffuso” tra condivisione e convivialità, agli eno-appassionati, mentre a Veronafiere si susseguono gli incontri di business tra aziende ed operatori. Da oggi al 3 aprile, torna “Vinitaly and the City”, il “fuori salone” di “Vinitaly 2023”, edizione n. 55 (2-5 aprile), 50 eventi in un ricco palinsesto per tutti tra degustazioni, masterclass, wine talk, incontri e visite guidate, nel triangolo tra Piazza dei Signori (Loggia di Fra Giocondo, Loggia Antica e Torre dei Lamberti), Cortile Mercato Vecchio e Cortile del Tribunale, a due passi da Piazza delle Erbe e dall’Arena.
Il grande “happening” dedicato al vino italiano nel centro storico di Verona, organizzato da Veronafiere in collaborazione con Comune di Verona, Provincia di Verona e Fondazione Cariverona, si apre oggi con “Lives-L’Incredibile vita di Maurizio Cattelan raccontata in parole e musica” organizzato per il “fuori salone” da ArtVerona, la Fiera d’arte moderna e contemporanea all’edizione n. 18 a Veronafiere (13-15 ottobre). Una narrazione immersiva per scoprire l’iperbolica vita dell’artista italiano tra i più noti e quotati al mondo, tradotta in parole da Nicolas Ballario, esperto di arte contemporanea, volto di Sky Arte e voce di Radio Rai, e messa in musica da Rodrigo D’Erasmo, polistrumentista, compositore e membro degli Afterhours e da Giulio Favero, nella Loggia di Fra Giocondo in Piazza dei Signori. Ma anche con l’Akènta Sub della Cantina San Maria La Palma di Alghero, il primo Vermentino italiano ad essere affinato alla profondità di 30-40 metri nelle acque protette del Parco Regionale di Porto Conte-Alghero, l’official wine scelto per il brindisi inaugurale. Lo spumante subacqueo dal nome benaugurale (da “chent’annos”, lunga vita in sardo) riemerge dai fondali per essere protagonista delle piazze di “Vinitaly and the City”. All’ombra di Dante, protagonista anche della mostra “Disposti a salire alle stelle - Il Purgatorio cantica del perdono”, curata da Franco Nembrini a Castel San Pietro che la presenta sabato 1 aprile, nella Loggia di Fra Giocondo si trova il cuore di “Vinitaly and the City”, la grande “Enoteca di Vivite-Alleanza delle Cooperative”, dove è possibile degustare vini da tutta Italia, prima di avventurarsi nella mixology nella Loggia Antica, con le proposte di Bartenders Group Italia, Nespresso, Molinari, Italian Wine Brands, The Organics by Red Bull, Consorzio dell’Asti Spumante e del Moscato d’Asti Docg, Campari e Acqua delle Stelle by Pernigo.
La Lounge by Banca Passadore & C. (official partner della rassegna) illumina le architetture della Corte della Signoria degli Scaligeri, mentre il Consorzio Tutela Lugana Doc porta l’asticella dei brindisi a quota 84 metri, nella terrazza panoramica della Torre dei Lamberti. La geografia enologica made in Italy si ridisegna invece nel Cortile Mercato Vecchio, ospite per l’occasione di ambasciate dal Lago di Garda, con il Consorzio di Tutela Chiaretto e Bardolino, e dalla provincia di Treviso, con Consorzio Vini Asolo Montello, alla punta dello stivale con la Regione Calabria. Qui si tengono anche i “Wine Talk” by “Vinitaly and the City”, condotti dall’enologa e wine writer Sissi Baratella, uno spazio di dibattito e confronto tra pubblico e produttori. Undici momenti che spaziano dal Custoza Doc, il bianco dei veronesi, ai vini made in Italy più adatti all’aperitivo con Enoitalia, passando per le 250 vendemmie di Masi, le sfumature dei bianchi autoctoni e i dosaggi, dall’extra brut fino al dry, del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg. Focus anche sulla passione per il rosso, sulle annate più recenti e sul confronto tra bollicine e bianchi fermi, senza dimenticare il talk su Amarone e Valpolicella Superiore con ospite il Consorzio Tutela Vini Valpolicella. Si contendono, invece, il Cortile del Tribunale, in una rassegna di istantanee dal panorama vinicolo di tutto il Paese, la guida “Vini d’Italia” del Gambero Rosso e la Regione Lazio, protagonisti di degustazioni e tasting di curiosità enogastronomiche.
Non mancano gli appuntamenti letterari, in collaborazione con la Libreria Feltrinelli di Verona, che domenica 2 aprile entra nel palinsesto con Roberto Valbuzzi (figlio d’arte e chef del ristorante Crotto Valtellina, oltre che noto volto televisivo) che parla del suo “Cuoco, ristoratore, contadino”, edito da Gribaudo, mentre Joe Bastianich presenta il libro “Il grande racconto del vino italiano”, scritto con Tiziano Gaia per Mondadori Electa. La parola passa poi dai giudici al podio di “MasterChef Italia”, con Edoardo Franco, vincitore dell’edizione 2023. che lunedì 3 aprile porta alla Loggia di Fra Giocondo, tutta la grinta del suo primo libro di cucina “Daje! La mia cucina senza confini”, edito da Baldini + Castoldi. Per gli amanti del calcio, anche Hellas Verona ospita “Vinitaly and the City”, in una location colorata di gialloblu: all’Hellas Store, a due passi dall’Arena, è possibile degustare le etichette di Bolla Vini. E con i guided tour si possono visitare luoghi storici della città, come il Salone delle Feste di Palazzo Balladoro, risalente al Seicento, o il cuore medievale di Verona, con le sue “piazze del potere”.
Dai rossi iconici ai bianchi autoctoni, dai rosati di tendenza fino agli spumanti effervescenti, ci sono tutti i colori del vino italiano nel programma di degustazioni di “Vinitaly and the City”. Ad integrare le proposte di degustazione nelle varie lounge, è, infatti, un calendario con più di 20 appuntamenti a partire dalle masterclass nella Sala Consiliare del Palazzo Scaligero sede della Provincia di Verona (Piazza dei Signori-Loggia di Fra Giocondo) che, per l’edizione 2023 di “Vinitaly and the City”, apre per la prima volta le sue porte ai tasting enoici. Le speciali lezioni enologiche iniziano oggi con la degustazione dedicata alla Valpolicella di Allegrini, e proseguono sabato 1 aprile con le prove di spumantizzazione e il viaggio tra i vitigni autoctoni calabresi della Regione Calabria, oltre che con i diversi stili del Lugana raccontati dal Consorzio. Domenica 2 aprile è il turno del tasting di tre cocktail accompagnati dalle varie stagionature di formaggio Asiago a cura del Consorzio, e di “MicroMega Wines” con un excursus sulle produzioni italiane di nicchia a tiratura limitata di altissima qualità presentato dal wine writer Ian D’Agata, che per l’occasione si sposta da “Vinitaly” per una versione pop della degustazione (in replica lunedì 3 aprile). Nell’ultima giornata trova spazio anche la storia dell’Asolo Prosecco nel tasting organizzato dal Consorzio Vini Asolo Montello.
Ma scende in campo anche l’innovazione con la presentazione del “metodo Caporale: un nuovo modo per valutare le bollicine” (domenica 2 aprile, Piazza dei Signori-Loggia di Fra Giocondo). Si tratta di un particolare brevetto registrato da Tommaso Caporale, giornalista e volto televisivo conosciuto come “Mister Bollicine”, che consente la caratterizzazione dei vini spumanti attraverso il suono delle bollicine nel calice e senza ricorrere all’assaggio.
Per Federico Bricolo, presidente Veronafiere, “Vinitaly è una grande opportunità per Verona così come Verona è una grande opportunità per “Vinitaly” proprio grazie al “fuori salone” che, quest’anno, concentra in quattro giorni un calendario che spazia dall’arte alla cultura e alla musica fino ad arrivare al vino, fil rouge di tutto l’evento. Un legame forte e simbiotico, quello tra la fiera e la città che intendiamo rafforzare sempre di più attraverso progetti di qualità come “Vinitaly and the City”, in grado di coinvolgere istituzioni locali, cittadini, appassionati e turisti”. “Per i nostri espositori e operatori professionali, Verona rappresenta un valore aggiunto che amplifica la vocazione business della fiera - sottolinea l’ad Veronafiere, Maurizio Danese -. Una propensione che vogliamo potenziare sempre di più, rimarcando la diversità di target tra “Vinitaly” e “Vinitaly and the City”, che da quest’anno ritorna sotto la nostra regia organizzativa.. Verona è un palcoscenico internazionale straordinario che la fiera contribuisce a valorizzare anche attraverso la visibilità mediatica che “Vinitaly” genera ogni anno in Italia e all’estero: nel 2022 quasi 4 miliardi di audience nella settimana clou dell’evento”.
La curiosità a “Vinitaly and the City”: “I Love Vino Rock”, la “wine guitar” firmata Paoletti
Svela la sua anima rock “Vinitaly and the City”, l’appuntamento più pop che, aspettando “Vinitaly 2023”, sabato 1 aprile, con “I love Vino Rock”, in Piazza dei Signori-Loggia di Fra Giocondo, presenta al pubblico la “wine guitar” realizzata da Fabrizio Paoletti proprio per il “fuorisalone” di Veronafiere. In legno di botte di castagno come le “sorelle” create dal liutaio toscano e suonate da artisti del calibro di Bruce Springsteen, Roger Waters, Joe Perry e Johnny Depp, la chitarra di “Vinitaly and the City” troverà casa all’Hard Rock Cafe in Piazza Bra dove, durante l’evento, trasformerà in rockstar gli stessi wine lovers, che potranno cimentarsi in una jam session ad alto contenuto enoico.
Classe 1973, Fabrizio Paoletti è liutaio e Master Builder delle chitarre suonate anche sui palchi internazionali di Bon Jovi, Keith Richards e Noel Gallagher. Con quella che oggi è diventata la Paoletti Guitars®, ha firmato in Italia gli arpeggi di Elisa, Laura Pausini e Maurizio Solieri. E proprio in collaborazione con il chitarrista di Vasco Rossi ha realizzato le prime “wine guitar”, ricavate dalle botti di Chianti della famiglia Paoletti. A dare il tocco, letteralmente, “di-vino”, il legno di castagno di 130-170 anni, capace di conferire agli strumenti un suono unico.

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