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IL “CASTELLO DI AMA” APRE LE SUE PORTE AGLI AMANTI DELL’ARTE: IL 9 OTTOBRE NELLA “GIORNATA DEL CONTEMPORANEO” N. 6, SI POTRANNO COSI’ VISITARE I SUOI “TESORI” , DA MICHELANGELO PISTOLETTO A ANISH KAPOOR. NEL CUORE DEL CHIANTI CLASSICO ...

Da “L’Albero di Ama” di Michelangelo Pistoletto a “Sulle vigne: Punti di vista” di Daniel Buren, da “Paradigma” di Giulio Paolini a “Revolution/Love” di Kendell Geers, passando per “Aima” di Anish Kapoor e “La lumière intérieur du corps humain” di Chen Zhen, fino a “Yo no quiero ver más a mis vecinos” di Carlos Garaicoa, “Amadoodles’’ di Nedko Solakov, “Towards the Ground” di Cristina Iglesias e “Topiary” di Louise Bourgeois: mentre stanno per concludersi i lavori per l’installazione permanente n. 11 - Ilya e Emilia Kabakov con “The Observer” - il 9 ottobre il Castello di Ama per l’Arte Contemporanea, che dal 2000 raccoglie le opere di importanti artisti contemporanei, grazie al direttore artistico Marco Pallanti e alla moglie Lorenza Sebasti, apre le sue porte ai curiosi e agli amanti dell’arte nella Giornata del Contemporaneo n. 6, promossa da Amaci-Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani (info: www.castellodiama.com).

Un’iniziativa unica nello scenario internazionale dell’arte contemporanea, cui aderiraranno oltre 1.000 realtà dedicate all’arte contemporanea in Italia, e che, al Castello di Ama, a Gaiole in Chianti, nel cuore del Chianti Classico, a Castellina in Chianti, sarà arricchita da una “Visita trasversale tra coltura e cultura, vino e arte”, un percorso per stimolare la mente ed il gusto, tra cantine, ville settecentesche e gli innesti operati da alcuni dei più grandi artisti di oggi.

Focus - Il 17 ottobre, l’installazione n. 11 al Castello di Ama: “The Observer”, l’occhio di Ilya & Emilia Kabakov puntato sulla bellezza del Chianti Classico

Osservare è scoprire la verità, con un occhio puntato sulla bellezza del luogo, il Chianti Classico, per svelare all’osservatore, che partecipa al momento artistico, dettagli inediti e sorprendenti, seduto in un capanno d’osservazione di legno, nel giardino della villa settecentesca, come fosse egli stesso il protagonista dell’opera: questa è la sfida di Ilya Kabakov, l’artista russo che firma “The Observer”, l’installazione n. 11 che, dal 17 ottobre, arricchirà la collezione di opere di grandi nomi del panorama artistico internazionale del “Castello di Ama per l’arte contemporanea”, in collaborazione con Galleria Continua.

““The Observer” è un’opera straordinaria - sottolinea Marco Pallanti, enologo e direttore dell’azienda - che lega, come mai prima di adesso, il luogo con le persone che qui vi vivono e vi lavorano”. Da sempre Ilya Kabakov ha posto al centro della propria poetica l’analisi della condizione sociale cercando di far rivivere allo spettatore semplici atmosfere domestiche. L’installazione è composta di più parti, lontane tra loro, e riproduce una situazione singolare che richiede di partecipare all’opera diventando così testimoni di una scena alquanto rara. Un capanno d’osservazione di legno posto nel giardino della splendida villa settecentesca del Castello di Ama nel Chianti, invita il visitatore a entrare all’interno, a sedersi sullo sgabello e porre l’occhio su un vecchio cannocchiale saldamente bloccato, assumendo così la posizione di un misterioso osservatore che, presumibilmente tanto tempo, fa scelse quella postazione privilegiata. Non sono possibili distrazioni perché il cannocchiale inamovibile è puntato su di una finestra illuminata di una piccola casetta di contadini tra vigne e olivi. Guardando sembra di assistere a una comune scena familiare: quattro persone intorno ad un tavolo imbandito si accingono a condividere la mensa ma osservando meglio si noterà che lo spettacolo è invece straordinario perché accanto all’uomo e alla donna sono riconoscibili due Angeli dalle grandi ali immacolate.

“Non so se Kabakov abbia visto realmente la scena rappresentata, durante la sua permanenza ad Ama - aggiunge Pallanti - oppure sia frutto della sua fantasia. Sono certo però che gli Angeli hanno veramente visitato questa zona e probabilmente vi soggiornano anche oggi”.
Oltre alle undici installazion, il progetto “Castello di Ama per l’arte contemporanea” ha anche varcato i confini del Chianti Classico: il cortile di Palazzo Strozzi a Firenze ospita infatti l’opera di Michelangelo Pistoletto “Metro cubo d’infinito in un cubo specchiante”, che segna l’inizio della nuova partnership tra il Castello di Ama e “La Strozzina”, Centro di Cultura Contemporanea fiorentino. Con questa collaborazione Marco Pallanti e la moglie Lorenza Sebasti hanno deciso di uscire dal piccolo borgo che ospita l’azienda per sviluppare anche altrove la stessa forma di dialogo tra l’artista ed il luogo che ha caratterizzato dall’inizio il progetto.

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