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IL COMITATO NAZIONALE VINI RIDISEGNA LA PIRAMIDE DI QUALITA’ DEL VENETO: SI’ ALLE DOCG “MALANOTTE DEL PIAVE”, “LISON” E “FIOR D’ARANCIO” E ALLA DOC “VENEZIA”. MANZATO: “AVANGUARDIE MERCATO MONDIALE”. GALAN: “ORGOGLIOSO VOCAZIONE ENOLOGICA REGIONE”

Sì al riconoscimento della Denominazione d’Origine Controllata e Garantita per il Malanotte del Piave, per il Lison e per il Fior d’Arancio dei Colli Euganei, alla nuova Doc Venezia e ai contestuali adeguamenti delle Doc Piave, Lison-Pramaggiore e Colli Euganei: così il Comitato Nazionale per la Tutela e la Valorizzazione delle Denominazioni di Origine e delle Indicazioni Geografiche Tipiche dei Vini ridisegna la piramide enologica di qualità del Veneto, che potrà ora contare su 11 Docg e 27 Doc, “vere avanguardie sul mercato mondiale”, sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura Franco Manzato. “Orgoglioso che una terra feconda come il Veneto si possa arricchire di sette nuovi vini di eccellenza” il Ministro delle Politiche Agricole Giancarlo Galan, secondo il quale “ancora una volta si dimostra la profonda vocazione enologica di questa regione, che contribuisce in modo significativo a tenere alto il prestigio del nostro made in Italy”.

Per essere operativi i predetti disciplinari così come deliberati dal Comitato dovranno ora essere pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, per pubblicizzarli e dar modo agli interessati di presentare le eventuali istanze e controdeduzioni al Ministero, che in assenza di istanze o a seguito di valutazione delle stesse, approverà definitivamente con specifici decreti i disciplinari delle Doc e Doc. “Questo passaggio è fondamentale per ridisegnare la piramide dell’enologia del Veneto Orientale e caratterizzare uno dei punti di forza di quella padovana - aggiunge Manzato - in modo da esaltarne le prospettive di mercato e fornire ai produttori e ai consumatori, anche internazionali, nuove opportunità in un mercato dove le particolarità del territorio stanno trovando un nuovo spazio a fianco dei vini ottenuti dai cosiddetti vitigni internazionali”. In particolare per Manzato “questa operazione nasce dalla base produttiva e punta a qualificare e valorizzare l’enologia regionale e il suo territorio, nel complesso e a partire dai suoi vertici qualitativi”.

Enologia regionale, che potrà ora contare su 11 Docg: Amarone della Valpolicella; Recioto della Valpolicella; Prosecco Superiore Conegliano Valdobbiadene, Prosecco Superiore Asolo, Recioto di Soave; Recioto di Gambellara, Soave Superiore, Bardolino Superiore, Malanotte, Lison e Fior d’Arancio. E “a fianco delle Doc storiche - prosegue l’assessore regionale all’Agricoltura - si collocherà infine la nuova “Venezia”, che può far leva su un nome straordinario per valorizzare vini di alto pregio che rischierebbero l’anonimato se identificati solo dal vitigno”.

In particolare, la Docg per il Piave Malanotte o Malanotte del Piave contraddistingue il vino della zona del Piave ottenuto da vitigni tipici e autoctoni: Raboso Piave per almeno il 70% e Raboso veronese. La Docg Lison si riferisce invece ai vini ottenuti sostanzialmente dal vitigno Tai nella zona di Lison-Pramaggiore. La nuova Doc Venezia comprende l’intero territorio delle province di Treviso e di Venezia ed è riservata a Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Chardonnay, Pinot grigio, Rosso (Merlot per almeno il 50%); Bianco (Verduzzo e Glera per almeno il 50%; solo in versione spumante e frizzante) e Rosato (da Raboso veronese per almeno il 70%; anche in versione spumante e frizzante). I disciplinari delle Doc Piave e Lison-Pramaggiore sono stati adeguati a queste novità. La Docg Fior d’Arancio (anche passito) valorizza il vino ottenuto da uve di Moscato Giallo localmente presenti da sempre nella zona dei Colli Euganei: un prodotto che ha ritrovato negli ultimi due decenni un proprio spazio, occupando un segmento sempre più importante, quello dei vini dolci, diventando uno dei vini simbolo dell’area euganea.

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