“IL CORRIERE DELLA SERA? NON E’ ANCORA WINE COMPANY”. PAROLA DI FERRUCCIO DE BORTOLI, DIRETTORE DEL “MIGLIORE MEDIA ITALIANO” PER I “GRANDI CRU D’ITALIA”. NEL MONDO DEL VINO VINCONO “WINE SPECTATOR” E “REVUE DU VIN DE FRANCE”

“Un gruppo di cinesi mi ha chiesto, stasera, se il “Corriere della Sera” fosse una testata wine company, e io ho risposto, semplicemente: non ancora”. Parola di Ferruccio De Bortoli, direttore del “Corriere della Sera”, dal palco dei Grandi Cru d’Italia, l’associazione che riunisce le migliori cantine del Belpaese e che, a Verona, ha premiato proprio il quotidiano di Via Solferino come “migliore media italiano”. Un’affermazione che la dice lunga su quanto ancora ci sia da lavorare per la promozione del made in Italy enologico in Cina.
Ma il successo per il “Corriere della Sera” non finisce qui: Luciano Ferraro, capo redattore delle cronache italiane e curatore del blog “DiVini”, è stato scelto come “migliore giornalista italiano” dai “Grandi Cru d’Italia”, l’associazione presieduta da Vittorio Frescobaldi. A completare la “rosa” dei premiati, il giapponese Isao Miyajima di “The Wine Kingdom”, “Wands” e “Vinart”, “Migliore giornalista internazionale”, e “Wine Spectator”, ex aequo con “La Revue du Vin de France” per la categoria “Migliore media internazionale”.

Il “galà”, andato in scena nella splendida (ma fredda!) cornice dell’Arena di Verona, e scandito dai piatti di Enrico e Roberto Cerea, i tre stelle Michelin del ristorante “Da Vittorio” e dal celebre chef cinese Guoqing Zhang del Ristorante Bon Wei di Milano, è stato anche l’occasione per far incontrare Cina, Usa ed Italia, grazie alla presenza, tra gli altri, di rappresentanti del mondo di Bacco come Tim T L Tse, presidente della più grande enoteca della Cina, “The House Roosevelt” (2.500 etichette diverse), Giuseppe Sala, Ceo di Expo 2015 e, in collegamento dagli Usa, Antonio Galloni, tra i più influenti giornalisti del settore.

Il presidente, Vittorio Frescobaldi, ha ricordato in maniera sentita e commossa, la figura di una della leggende del vino italiano, Franco Biondi Santi, dicendo che “la sua opera e la sua persona vivrà sempre nei nostri ricordi”.