“Celebriamo questi 90 anni con l’orgoglio di essere riusciti a garantire prospettive di crescita e sviluppo al Corriere Vinicolo, l’unico settimanale a stampa del settore, già ben radicato anche nella prospettiva digitale. L’intreccio tra economia, politica, distribuzione, comunicazione, legislazione specifica, tecnologia, scienza, cultura e la conseguente evoluzione dei consumi e dei mercati che ci restituisce la lettura attenta delle migliaia di articoli pubblicati sul Corriere Vinicolo, sono una testimonianza efficace di quanto il vino italiano sia stato, e continui ad essere, motore di sviluppo economico e di trasformazione sociale e culturale. Intreccio che trova numerose conferme nel singolare parallelismo tra le diverse storie del giornale, dell’Unione Italiana Vini, del mercato del vino e del nostro Paese, ricostruite nel volume con grande chiarezza ed efficacia grazie alla collaborazione con il Corriere della Sera, che desidero ringraziare per aver voluto partecipare a questo importante progetto. Dalla sua nascita fino ad oggi, la storia raccontata nelle colonne del giornale si interseca con quella della nostra Associazione, che ha saputo svilupparsi in questo secolo per adeguarsi ai cambiamenti della vitivinicoltura italiana, perseguendo sempre lo stesso obiettivo: interpretare le istanze degli imprenditori del vino italiano e farsi carico di rappresentarle in tutte le sedi opportune, dalla politica alle istituzioni, dal mercato ai consumatori. 90 anni di storia alle spalle ci caricano di responsabilità verso il futuro: questo volume vuole essere testimonianza concreta del nostro impegno”. Così Ernesto Abbona, presidente dell’Unione Italiana Vini, ha presentato il volume “Si pubblica il sabato. 90 anni di storia del Corriere Vinicolo”, presentato ieri all’Auditorium del “Corriere della Sera” a Milano (e che vi racconteremo con un approfondimento video lunedì su WineNews.tv), con Paolo Castelletti, segretario generale Unione Italiana Vini (Uiv), Fabio Rolfi, assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia, Luciano Fontana direttore Corriere della Sera, Luciano Ferraro del Corriere della Sera, Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, Riccardo Cotarella, presidente Assoenologi, Lamberto Frescobaldi (Marchesi Frescobaldi), Sandro Sartor (Ruffino)e Domenico Zonin (Zonin1821).
Nato nel 1928 con il nome “Il Commercio Vinicolo”, “Il Corriere Vinicolo”, edito da Uiv, rimane ancora oggi, a distanza di novant’anni, l’unico verticale al mondo a stampa dedicato al mondo del vino che continua le sue pubblicazioni settimanalmente. Per celebrare questo primato mondiale, è stato realizzato, con la partecipazione del Corriere della Sera, un volume articolato in nove capitoli, dedicati ognuno a un decennio dal 1928, dove le vicende dell’Italia corrono in parallelo al racconto dei tratti salienti della storia del mondo vitivinicolo italiano e dell’Unione Italiana Vini e si narrano le storie di quattordici grandi aziende simbolo di quell’Italia del vino che dagli inizi del novecento hanno saputo trasformarsi, espressione di quell’affascinante potenza produttiva cresciuta anche grazie al consolidamento di due grandi filiere: quella vitivinicola e quella delle tecnologie e prodotti per l’enologia.
“Il Corriere Vinicolo - aggiunge Paolo Castelletti, Segretario Generale Uiv - è specchio e luogo di racconto delle vicende che hanno portato il nostro Paese a grande produttore mondiale di vino, assumendo spesso il ruolo di coraggioso testimone delle battaglie politiche che l’Unione Italiana Vini compie fin dai suoi primi passi quando i padri fondatori si ritrovarono uniti, nel primo nucleo di coesione associativa, nella battaglia contro i dazi, grande e singolare “ricorso storico” con il presente. In nove decenni il nostro giornale si è sempre mantenuto fedele al suo proposito fondativo: essere la voce autorevole e particolare dell’imprenditoria del vino. Ma senza rimanere immobile, rinnovandosi insieme al Paese quando è stato opportuno o necessario farlo. Per rendere onore al nostro passato e per conservarlo integro come giacimento culturale a disposizione di tutto il mondo del vino, italiano e non solo, abbiamo infatti deciso, all’interno del progetto di nuovo ‘archivio storico dell’Unione Italiana Vini’ di digitalizzare e restaurare anche tutti i Volumi del Corriere Vinicolo, perché siano motivo d’orgoglio, e occasione di memoria, per coloro che verranno, come lo sono oggi per noi. Sul sito del Corriere Vinicolo nasce infatti l’emeroteca digitale - “Archivio Storico CV” - che raccoglie le copie in formato digitale del settimanale a partire dal primo numero, dato alle stampe nel 1928”.
“Uno dei tratti più stimolanti che ci restituisce la storia del Corriere Vinicolo - commenta Giulio Somma, Direttore de “Il Corriere Vinicolo” - è la presenza di riflessioni e argomenti che tornano ciclicamente negli anni. L’analisi dei mercati, dell’export e delle stime produttive in vendemmia, il consumo moderato del vino, il rapporto con le altre bevande, la comunicazione e le strategie di promozione, la legislazione, la lotta contro le frodi, sono solo alcuni dei temi che si ripropongono, regolarmente, lungo tutti i decenni ma con aspetti e dinamiche sempre diverse. Differenze che segnano vittorie, ma anche sconfitte, ottenute dal mondo del vino italiano attraverso le battaglie di Unione Italiana Vini (Uiv), raccontate dal Corriere Vinicolo con quel sapiente giornalismo di sintesi tra cronaca e politica che rappresenta, certamente, il valore più alto dell’eredità che abbiamo ricevuto. La dinamica dei “corsi e ricorsi” di vichiana memoria, trova nelle pagine del volume degli esempi straordinari. E nasce proprio da qui l’attualità di questo lavoro e il suo valore. Consapevoli di quanto la memoria delle battaglie di ieri sia portatrice di messaggi per le battaglie di domani. Nel segno di una continuità che il nostro giornale ha sempre considerato come il primo valore da rispettare e a cui tener fede, coscienti di quanto, in fondo, anche noi siamo “nani sulle spalle dei giganti” in grado, proprio per questo, di sfidare il futuro con la forza di chi ha saputo leggere e studiare il nostro glorioso passato”.
“Il Corriere Vinicolo e il Corriere della Sera, nato poco più di mezzo secolo prima, hanno percorso la strada della chiarezza del linguaggio: poche chiacchiere, zero ideologia, consigli, informazioni pratiche e resoconti per aiutare i lettori a capire il mondo attorno alle loro aziende - ha sottolineato Luciano Ferraro la capacità di farsi leggere da chiunque per quello che riguarda l’informazione sul vino, negli anni è stata in parte smarrita. Per questo c’era, e c’è, bisogno di “parlare chiaro”, come ha fatto in questi 90 anni il Corriere Vinicolo. Il Corriere della Sera ha sempre dedicato largo spazio alle vicende del vino e molti grandi penne, intellettuali e romanzieri, ne hanno scritto. Oggi, in un mondo digitale in cui l’informazione viaggia veloce sulla Rete, i frammenti d’archivio del Corriere della Sera e del Corriere Vinicolo riuniti in questo libro, dimostrano la potenza della stampa cartacea. Novanta anni di notizie e di pensieri, in cui il vino diventa una chiave per raccontare e interpretare l’Italia. Parlando chiaro”.
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