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IL COSTO DEL VINO A +30/50%: LE COOPERATIVE ITALIANE VOGLIONO UN CONFRONTO CON GDO. LA VENDEMMIA 2011 HA CAUSATO UN AUMENTO DELLE QUOTAZIONI DI UVE E VINO ... MA LE CANTINE SONO COSTRETTE A CONTENERE GLI AUMENTI PER EVITARE CONTRAZIONI DEI CONSUMI

Lievita il prezzo del vino in bottiglia: oggi il costo di un vino base o un Igt è aumentato in media dal 30 al 50%. A causarlo l’aumento dei prezzi della materia prima: le quotazioni delle uve della vendemmia 2011 sono schizzate in alto in virtù di un calo straordinario della produzione vitivinicola nazionale, scesa per la prima volta sotto la soglia dei 40 milioni di ettolitri. A denunciarlo sono tutte le cooperative dell’agroalimentare italiano (Confcooperative, Legacoop, Agrital).

“La situazione per i produttori e gli imbottigliatori è - si legge in una nota stampa congiunta - oggi molto pesante. Già oggi le aziende registrano, per ogni euro che viene fatturato, almeno 15 centesimi di perdita sui costi dei vini della vendemmia 2011. Data la scarsità di prodotto, vengono in molti casi utilizzati già i vini della nuova vendemmia, con prezzi di realizzo che non coprono neppure i costi variabili dei prodotti confezionati”. Ciò pone le aziende produttrici in una vera e propria situazione di emergenza. Molte cantine si stanno già organizzando per contenere al massimo gli aumenti, poiché temono che i forti rincari del prezzo finale della bottiglia possano contrarre ulteriormente i consumi.

“Le cooperative sono - si legge in una nota stampa congiunta Confcooperative, Legacoop, Agrital - estremamente preoccupate: la contrazione o addirittura l’azzeramento dei margini può danneggiare i soci produttori proprio nel momento in cui le loro produzioni sono nuovamente valorizzate a differenza di quanto è accaduto negli anni scorsi, quando si erano dovuti confrontare con prezzi al di sotto della soglia di sopravvivenza”.

“In questa situazione, anche per consentire alle aziende una adeguata programmazione economica - concludono le cooperative dell’agroalimentare italiano - è fondamentale aprire un confronto chiaro e costruttivo con la grande distribuzione. Per le aziende vinicole è indispensabile che vengano definiti entro novembre i nuovi listini 2012 e che la decorrenza dei nuovi listini sia al più tardi quella del 1 gennaio 2012”.

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