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ESTERI

Il Cremlino nazionalizza Kuban Vino, la più grande azienda vinicola della Russia

Appartenente al miliardario Yuri Antipov (che è stato arrestato), nel 2023 ha prodotto 95,5 milioni di bottiglie. In aumento i dazi sui vini stranieri
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Kuban Vino, la più grande azienda vinicola della Russia

Il vino non è sfuggito all’ondata di nazionalizzazioni che ha investito la Russia: con i suoi oltre 9.000 ettari di vigneti e 95,5 milioni di bottiglie prodotte nel 2023, Kuban Vino, l’azienda vinicola più grande del Paese (che produce vari brand, da Chateau Tamagne ad Aristov, da Vysoky Bereg a Angels and Demons), è stata nazionalizzata dal governo di Putin, che, una dopo l’altra, sta mettendo le mani sulle più strategiche imprese russe e straniere. In più, dall’inizio della guerra in Ucraina, il Cremlino si è impegnato per aumentare la domanda di vino locale, a scapito delle importazioni. Nel 2023 i dazi doganali sui vini provenienti da “Paesi ostili” sono stati aumentati, dando a quelli russi un vantaggio di 2 euro a bottiglia rispetto alle controparti europee.
Oltre ai vigneti Kuban Vino (satellite della holding Ariant, fondata nel 1995 da Yuri Antipov, uno dei 200 uomini d’affari più ricchi della Russia), che si trova vicino al Mar Nero, comprende anche un vivaio (da cui esce il 67% della produzione nazionale, con 3 milioni di piantine vendute nel 2023 e 85 negozi a marchio), e progetti ambiziosi in cantiere, come un centro federale per la viticoltura e una distilleria di whisky. Antipov, diventato ricco grazie alle sue attività in campo siderurgico, è stato arrestato in tempi brevissimi (con l’accusa di aver acquistato stabilimenti in maniera illegale) e, nel giro di quattro settimane, sono stati sequestrati beni per miliardi di rubli.
Ora, mentre l’Associazione dei viticoltori e dei produttori di vino della Russia ha proposto un ulteriore aumento dei dazi del 200% sui vini provenienti dai Paesi che appartengono alla Nato, gli esportatori europei si trovano ad affrontare un’ulteriore sfida. Una nuovissima legge (emanata il 1 maggio 2024) aumenta infatti ulteriormente le accise sui vini fermi, da 34 a 108 rubli (da 0,35 a 1,09 euro) al litro, e sui vini spumanti, da 45 rubli a 141 rubli (da 0,46 a 1,43 euro). Questa tassa in teoria si applica a tutti i vini, indipendentemente dalla loro origine, ma i produttori russi possono ottenere una detrazione fiscale per l’intero importo pagato.

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