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IL FORUM DEGLI SPUMANTI D’ITALIA BRINDA AI SUCCESSI DELLE BOLLICINE ITALIANE. DATI ISMEA: I CONSUMI E I PREZZI SONO IN CRESCITA SUL MERCATO NAZIONALE ED ESTERO. LA PARTE DEL LEONE LA FANNO IL FRANCIACORTA E IL PROSECCO DI CONEGLIANO E VALDOBBIADENE

“Gli spumanti italiani si vendono, ma con prezzi sempre più ridotti”. Una leggenda metropolitana che sembra essere sfatata da quanto rilevato e analizzato dal Forum degli Spumanti d’Italia, che nei giorni scorsi a Valdobbiadene, ha dimostrato “con dati economici e di mercato alla mano (la ricerca è stata condotta in collaborazione con Ismea e con il Ministero delle Politiche Agricole) che il trend della filiera delle “bollicine” italiane è positivo con prezzi in crescita per le uve di origine specifica e con incrementi di valore quasi simili agli aumenti di volumi”.
Un altro dato - che viene fuori dalla ricerca Ismea/Ministero delle Politiche Agricole - è lo sviluppo delle vendite nella gdo, quindi per un consumo sempre più domestico, più al femminile e più fra i neofiti del vino. Si conferma che il consumatore abituale e fedele - ovvero quelli individuati dal sondaggio di www.winenews.it, che acquistano più di 48 bottiglie all’anno - punta su due prodotti in modo particolare: Franciacorta e Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene. I wine lover propendono, quindi, per i “classici”.
Il rapporto 2006 dell’Osservatorio nazionale economico spumanti conferma poi Germania, Usa e Regno Unito ai primi posti per l’export con più di 77 milioni di bottiglie (60%) per 0,9 miliardi di euro di fatturato al consumo, quindi con una media di prezzo di 12 dollari. “Le stime e le previsioni al 2010 danno - precisa la nota stampa - il superamento di 300 milioni di bottiglie consumate nel mondo e l’Osservatorio dimostra che sia un traguardo facilmente alla portata.
Martini, Campari, Gancia sono i primi tre marchi nazionali in testa alla classifica delle vendite e dei fatturati: 80 milioni di bottiglie con 200 milioni di euro di fatturato nel 2005. Un altro sondaggio incorona la Regione Veneto come prima per produzione di bottiglie (150 milioni di bottiglie per il 98% charmat) con un consumo locale del 35% di quanto prodotto.
Il Forum degli Spumanti d’Italia (www.forumspumantiditalia.it), che ha quindi riproposto da Valdobbiadene la necessità di un progetto comune di comunicazione e promozione di tutte le “bollicine” italiane, sembra aver trovato anche una buona sponda nel Sottosegretario alle Politiche Agricole Guido Tampieri, che ha espresso pareri lusinghieri “sulle proposte e sulle iniziative formulate dal Forum degli Spumanti d’Italia che vedono anche il Ministero, Ismea e l’Ice coinvolti per formare una “forza di filiera” necessaria soprattutto per far fronte alla concorrenza estera, puntare sull’incremento ulteriore dell’export; quindi totale appoggio alle iniziative di formazione, di cultura (a breve nascerà il museo per festeggiare i primi 150 anni di vita della bottiglia di spumante “made in Italy” dell’epoca moderna), di tutela e di informazione corretta del consumatore”.

Antonio Boco

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