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IL FRIULI VENEZIA GIULIA DÀ L’ASSALTO AGLI USA CON UNA “ATI” AD HOC - “FRIULI FUTURE WINES” - PER CONQUISTARE IL MERCATO DEL VINO AMERICANO

Una Associazione Temporanea d’Imprese (Ati) - con la Camera di Commercio di Udine, capofila - per “conquistare” il mercato statunitense: dopo il successo di “Friuli Wine Excellence” con 22 aziende aderenti, tocca ora a “Friuli Future Wines” raccogliere il testimone e continuare il viaggio: sono 25 le imprese del Friuli Venezia Giulia, per un budget complessivo di oltre 380.000 euro coperto con una compartecipazione al 50 % da parte delle aziende e la restante metà da fondi pubblici.

Le attività si snoderanno nel 2011, con la partecipazione a fiere di primaria importanza, road show in città e aree di riferimento, ma anche azioni di comunicazione e promozione sui media, incontri di business, seminari e occasioni di degustazione.

Ciascuna manterrà, comunque, la libertà di scegliere le forme di valorizzazione più consone alle sue esigenze all’interno però di un sistema unitario, che consenta una visibilità più marcata e un’organizzazione coordinata. “Costituire - ha commentato il presidente della Cciaa, Giovanni Da Pozzo - una nuova Ati è un fatto significativo per diversi motivi. Ci permette di supportare l’internazionalizzazione delle nostre imprese in modo efficace e mirato, ma anche di sottolineare l’importanza di fare sistema, di mettere insieme le nostre imprese affinché possano essere più competitive all’estero. Gli Usa restano peraltro il principale mercato di riferimento per il vitivinicolo, un comparto che si è dimostrato molto sensibile alle aggregazioni di tipo commerciale”.

Secondo la recente indagine trimestrale della Cciaa, le aziende del vino si sono rivelate quelle che in maggior percentuale, nel terzo trimestre, hanno messo in atto aggregazioni (il 15 %) e che hanno dichiarato in numero ancor più elevato (20 %) di volerne mettere in atto.

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