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IL FUTURO E’ BIANCO ! CAMBIANO I TEMPI, CAMBIANO GLI STILI DI VITA. E’ TEMPO DI VINI BIANCHI DI QUALITÀ, IN ITALIA E ALL’ESTERO: IL PUNTO DI VISTA DEGLI ESPERTI DEL MONDO ANGLOSASSONE. 3,4 MILIONI DI EURO PER PROMUOVERE IL GRANDE “COLLIO BIANCO”

Italia
Arrivano fondi Ocm per la promozione del Collio, uno dei più grandi bianchi italiani

E’ tempo di rivincita dei vini bianchi italiani. A dimostrarlo le parole del corrispondente dall’Europa di “The Wine Advocate”, Antonio Galloni (e che Winenews ha anticipato nei giorni scorsi). Da sempre più attento ai vini rossi, negli ultimi anni “The Wine Advocate” di Robert Parker, un guru del vino nel mondo anglosassone, ha dimostrato una crescente apertura per i vini bianchi. I motivi? Il consumatore, che rappresenta il 20% della popolazione, ha cambiato profilo e oggi ne fanno parte le donne o i giovani tra i 20 e 30 anni, che già lavorano e hanno buona capacità di spesa. Il 95% del vino acquistato è destinato ad essere consumato la sera stessa e non conservato per lungo tempo in cantina. Nella scelta elemento centrale è oggi la capacità di abbinarsi al cibo e si cercano, quindi, vini più eleganti e meno alcolici e barricati. Se si aggiunge che negli Stati Uniti la ristorazione italiana è sempre più forte, per la nostra enologia vi sono ottime opportunità.

Questa tendenza, arrivata dall’incontro “Opportunità e Minacce per i vini bianchi di eccellenza”, organizzato a Gorizia dal Consorzio dei vini del Collio e del Carso, condotto da Patrizia Felluga, con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, sembra confermata anche dalle buone notizie che provengono anche dal Regno Unito: “i 28,3 milioni di consumatori per l’82% considerano - ha spiegato da Filip Cayman (Wine Intelligence, società specializzata in indagini di mercato del vino) - il vino bianco parte delle sue scelte. Anche qui i giovani si rivelano un mercato obiettivo perché curiosi, sperimentatori, dotati di buon potere di acquisto e affascinati dall’Italia”.

E se Stati Uniti e Regno Unito rappresentano mercati con una buona conoscenza, l’Asia ha ancora uno scenario in chiaroscuro, come spiegato la wine consultant Michèle Shah. L’Italia è di moda ma i suoi vini sono ancora poco conosciuti, specialmente i bianchi, perché il nostro paese è visto come terra di rossi. Inoltre i produttori stessi devono superare i luoghi comuni. Oggi i consumatori locali, e non solo i businessmen stranieri, si stanno aprendo al vino ed è importante conoscere anche le capacità di abbinamento con la cucina dei singoli paesi, che può essere speziata o internazionale, elegante e raffinata. I produttori devono, dunque, iniziare a girare il mondo per capire cosa ci si aspetta da loro e, allo stesso tempo, promuovere la propria identità. Una necessità sottolineata anche dall’americano Paul Wagner di Balzac Consulting: “il consumatore apre una bottiglia di vino per viaggiare con l’immaginazione, conoscere una storia. Non interessa sapere le analisi chimiche o quanto è stato affinato in legno ma chi ha pensato quel vino e da che territorio proviene”.

“L’incontro è stato - afferma la presidente del Consorzio dei vini del Collio e del Carso, Patrizia Felluga - un’opportunità per fare sistema tra gli attori del territorio - e per affermare che “il futuro è bianco”. Lo stile a tavola, che privilegia una cucina sempre più leggera, l’alta percentuale di donne che comprano il vino, la ricerca di prodotti che si abbinino al cibo, la riscoperta degli autoctoni sono solo alcune delle motivazioni. Per noi il futuro è Collio Bianco, la nostra bandiera”.

La volontà di promuovere efficacemente nel mondo questa produzione ha portato il Consorzio dei vini del Collio e del Carso a realizzare un piano di promozione triennale nei Paesi Terzi, che porterà ad un investimento di 3,4 milioni di euro, grazie ai fondi Ocm.

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