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Il miglior vino Piwi d’Italia? È il bianco Weinberg Dolomiten Solaris Igt 2022 di Weingut Plonerhof

Ad eleggerlo, la rassegna promossa dalla Fondazione Edmund Mach, Civit e Piwi International dedicata alla valorizzazione dei vitigni resistenti
FONDAZIONE MACH, VINI PIWI, Italia
I migliori vini Piwi d’Italia secondo la Fondazione Mach

Il miglior vino Piwi d’Italia? È il bianco Weinberg Dolomiten Solaris Igt 2022 di Weingut Plonerhof. Cantina Trezero primeggia, invece, tra i Piwi rossi, con il suo Olympus 2022, Gianni Tessari conquista il primo posto tra gli Orange con l’Igt Veneto Rebellis 2021, Zero Infinito Cremesi 2022 di Pojer e Sandri è primo tra i vini frizzanti, nella categoria spumanti Metodo Charmat il migliore è 4.07 Organic Spumante Brut della Cantina Montelliana e dei Colli Asolani e Metodo Champenoise è il Brut Nature s.a. della Cantina Sociale di Trento, e, per finire, gradino più alto del podio per Nove Lune con il Theia 2022 per i vini da uve passite. È il verdetto della rassegna “Vini Piwi” 2023 n. 3, promossa dalla Fondazione Edmund Mach (Fem), a San Michele all’Adige, in collaborazione con il Consorzio Innovazione Vite (Civit) e Piwi International, con 110 vini in gara provenienti da uve “resistenti”, ovvero prodotti con almeno il 95% di uve di varietà Piwi. La premiazione dei vini, valutati, nei giorni scorsi, da una giuria composta da 30 commissari, è stata affiancata da un seminario scientifico, con la partecipazione del professor Reinhard Töpfer, direttore del Julius Kühn Institut di Geilweilerhof, e Philippe Darriet, professore di Enologia all’Università di Bordeaux e direttore dell’Istituto delle Scienze della Vite e del Vino, moderato dal professor Fulvio Mattivi del Centro Ricerca e Innovazione del Fem.
La Fondazione Edmund Mach, con l’organizzazione della rassegna “Vini Piwi” n. 3, vuole valorizzare le attività di ricerca e sperimentazione sulle varietà tolleranti. Azioni che hanno portato, grazie alla collaborazione del Civit, al riconoscimento di quattro nuove selezioni provenienti dall’attività di miglioramento genetico (Termantis, Nermantis, Charvir e Valnosia) e risultate, nel progetto Vevir, particolarmente adatte alla coltivazione in Trentino Alto Adige, affiancando, tra le altre, Solaris, Souvignier Gris, Bronner, Palma, Johanniter e Pinot Regina.

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