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IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE GALAN: “LA CHIUSURA DELLA BOTTEGA DEL VINO È UN’AUTENTICA SCIAGURA CULTURALE PER VERONA, CHE BISOGNA CERCARE DI EVITARE IN TUTTI I MODI”. E ANNUNNCIA DI SCRIVERE AL MINISTRO DEI BENI CULTURALI BONDI (FONTE: AGI)

“La Bottega del vino chiude? Ma state scherzando?”. È incredulo il Ministro dell’Agricoltura ed ex Presidente della Regione Veneto Giancarlo Galan, alla notizia della chiusura del “tempio” veronese di Bacco. “Non conosco i termini della questione, ma è indubbio che questa notizia sia un’autentica sciagura culturale per Verona, una cosa davvero ignobile, una iattura che bisogna cercare di evitare in tutte le maniere. Voglio ancora avere fiducia e spero che ci sia un ripensamento, che non si arrivi a tanto. Credo che questo storico locale abbia fatto molto per la cultura cittadina e, insieme al Vinitaly, per promuovere il vino italiano e veronese, oltre che la città scaligera, a livello nazionale e internazionale. La sua presenza è valsa molto più di tante inutili iniziative”. Dopo lo stupore si passa ai ricordi. Galan parte da quella visita in compagnia del premier Silvio Berlusconi sul finire degli anni Novanta.

“Il Cavaliere aveva tutti i crismi per essere ritenuto un ospite illustre e per questo motivo Severino ci ha condotto in cantina, un autentico sancta santorum del vino. Io vado pazzo per l’Amarone e pasteggiammo a Quintarelli e Dal Forno, con bottiglie dal prezzo molto significativo. Al momento di pagare invitai un caro amico a presentarsi alla cassa... credo ci abbia messo anni a saldare il conto”. Il secondo aneddoto di Galan riguarda una cena con Bossi e molti altri leghisti, con lui come unico rappresentante dell’attuale Pdl. “Finita la cena ce ne andammo verso la porta per lasciare il locale. Severino mi corse dietro e gridò: Presidente, ma qui non ha pagato nessuno... . Diciamo che quella fu la prima volta che pagai un conto non dovuto alla Lega...”.

Lo spazio per i ricordi finisce. “Questo locale storico non può scomparire. Data l’età del bottegon si può pensare di inserirlo nei siti da tutelare per i 150 anni dell'Unità d’Italia. In proposito, scriverò al ministro per i Beni culturali Sandro Bondi per vedere se, assieme al mio ministero, esista la possibilità di fare qualcosa di concreto. Nel contempo, invito il co-proprietario Severino Barzan a contattarmi, per farmi sapere nel minor tempo possibile se c’è spazio per poter intervenire”.

Fonte: Agi

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