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IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE LUCA ZAIA DIFENDE LO ZAMPONE ITALIANO E LANCIA LO “SCIOPERO DELL’ANANAS”. TOLLERANZA ZERO ANCHE VERSO CHI BEVE E POI SI METTE ALLA GUIDA IN QUESTO CASO, IL MINISTRO HA INVITATO A CONSUMARE SOLO ANALCOLICI …

Italia
Il Ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia

Contro le frodi, contro i “furbi” e gli “esterofili”: è lo Zaia-pensiero, diffuso in una conferenza per gli auguri con la stampa, in cui il Ministro delle Politiche Agricole ha tracciato il bilancio dei suoi primi 8 mesi da titolare del dicastero di via XX settembre e allo sciopero dello zampone ha risposto con lo sciopero dell’ananas e di tutti i prodotti che non provengono dall’agricoltura italiana. Non una difesa d’ufficio ma un invito a regalare a Natale prodotti tipici, scegliendo tra le 4500 referenze del paniere enogastronomico nazionale.
“Basta essere esterofili - ha detto Zaia - e comprare cose che a volte sono delle vere e proprie schifezze; in alcuni Paesi ci sono prodotti che vengono realizzati ancora utilizzando il Ddt”.
Non solo proteste, per il ministro che auspica un “nuovo Rinascimento” per il settore che passi da uno svecchiamento degli imprenditori agricoli e, soprattutto, dalla vittoria in sede europea della battaglia sull’etichettatura d’origine. E’ ancora presto per dire se di vittoria si potrà parlare.
“Ci sono ancora 90 giorni per la trattativa - ha detto Zaia - intanto ho mandato un pacco con i migliori prodotti tipici italiani a tutti i ministri europei, sperando che diventino degli appassionati di made in Italy”.
L’etichetta con l’indicazione dell’origine non si dovrebbe limitare, nel disegno di legge che porta la firma del ministro, alla filiera dell’olio ma anche “ad altre filiere - ha aggiunto Zaia - per le quali dobbiamo pretendere l’indicazione dell’origine, come nel caso del pomodoro”.
La qualità resta un parametro fondamentale per il ministro, per il quale “non è un lusso ma uno standard dell’agricoltura italiana”. Qualità tutelata da oltre 8.000 controlli all’anno fatti dall’Icq (Ispettorato Controllo Qualità), dal Corpo Forestale dello Stato e Nas dei Carabinieri. Al primo ente, Zaia intende in futuro, cambiare nome. “Deve essere più cattivo - ha detto - considerato la missione che svolge, non vogliamo fare i Rambo, vogliamo solo difendere la salute dei cittadini”. Prosegue, dunque la strategia della “tolleranza zero” che prevede “pugno di ferro e massacro garantito per chi fa il furbo”.
Tolleranza zero anche verso chi beve e poi si mette alla guida: in questo caso, il ministro ha invitato a consumare solo analcolici poiché “lo spostamento del limite del tasso alcolemico consentito - ha concluso il ministro - diventa solo una sfida per i giovani che puntano a vedere quanto si può bere per arrivare alla soglia ammessa”.
Per il prossimo anno, il Ministro Zaia ha ribadito la sua strategia: pochi convegni “che non servono a mostrare la bellezza della nostra agricoltura” e più missioni in cui ci si sporca le scarpe con la terra. Ma il periodo dell’associazione dell’agricoltura italiana con il contadino “dalla pelle grinzosa che non sa di essere attore di un grande film - ha concluso Zaia - è finita, ora è il momento di spingere i giovani in questo settore”.
L’Italia ha costi di produzione altissimi e sta attraversando un mercato in cui risulta penalizza, “ma i giovani che desiderano dedicare la loro vita all’agricoltura sono tanti e tante le loro capacità: a noi il compito di sostenerli e aiutarli”.
Teresa Carbone

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