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IL MINISTRO ROMANO IN VISITA IN RUSSIA PARLA DI VINO: PER LA QUESTIONE DEI DAZI SUL “CUSTOM PROFILE” PROPONE PREZZI CERTIFICATI DA ISMEA E BORSA MERCI TELEMATICA. E PER IL RINNOVO DELLE LICENZE DI IMPORTAZIONE L’AIUTO DI MINISTERO RUSSO E UE

Italia
Il Ministro Francesco Saverio Romano

I prezzi dei vini certificati da Ismea e Borsa commerciale italiana, forniti ogni mese all’ambasciata italiana a Mosca, per risolvere il problema dei dazi sul “custom profile” che preoccupano i produttori italiani che esportano in Russia: ecco una delle soluzioni proposte dal Ministro delle Politiche Agricole Romano in visita nel Paese. “E per il problema delle licenze degli importatori abbiamo interessato la Commissione Europea, nel comitato politica commerciale, ed è stata coinvolta l’Ambasciata d’Italia.
“Italia e Russia possono fare moltissimo insieme, grazie alla complementarietà delle rispettive agricolture. Già a Parigi i rispettivi Ministeri si sono confrontati sulla sicurezza alimentare e sulla volatilità dei prezzi delle materie prime agricole. Si rafforzano i rapporti tra le nostre imprese agricole e alimentari in molteplici settori, ma dobbiamo continuare ad adoperarci affinché il dialogo tra le nostre due Amministrazioni sia efficace e costante. Per questo ho voluto che si riunisse in giugno a Roma il Gruppo di lavoro congiunto. Ritengo che una prossima riunione possa avere luogo in tempi molto brevi”, ha detto romano, commentando l’incontro con la sua collega Elena Borisovna Skrynnik. I due Ministri hanno deciso di costituire un gruppo di lavoro operativo che entro il 2011 dovrà portare alla firma di un memorandum di intesa sulle più importanti questioni agricole che interessano l’Italia e la Federazione Russa. Per l’Italia, quale responsabile dei lavori, il Ministro ha indicato il Capo di Gabinetto del Mipaaf Consigliere Antonello Colosimo, mentre il Ministro russo ha indicato Aleksey Gospodariov, vicedirettore relazioni esterne del dicastero.
“In un quadro di eccellente collaborazione e interscambio commerciale, specie nel settore agro-alimentare - ha aggiunto Romano - vi sono certamente margini di miglioramento. I maggiori operatori italiani mi hanno segnalato alcune difficoltà all’esportazione di loro prodotti (specialmente carne, vino, aceto e formaggi). Si tratta per lo più di problematiche legate al rilascio di licenze e autorizzazioni, a questioni doganali e sanitarie. Pur sapendo che non si tratta di tematiche di esclusiva competenza dei nostri dicasteri ho segnalato alla mia collega Russa il problema con l’auspicio, che possa farsi interprete di questa istanza presso i Ministeri competenti.
Ho altresì segnalato le difficoltà collegate alla recente applicazione nel suo Paese, di una nuova imposizione fiscale sulle importazioni di vino italiano e alla modifica del sistema delle licenze. Per evitare misure discriminatorie abbiamo interessato la Commissione Europea, nel comitato “politica commerciale”, ed è stata coinvolta l’Ambasciata d'Italia a Mosca. Si tratta di un argomento che riguarda un prodotto di punta della produzione agroalimentare italiana sempre più apprezzato in tutto il mondo. I nostri operatori lamentano l’esistenza di onerosi dazi doganali che fanno riferimento ai cosiddetti prezzi presunti: io propongo che due organismi come Ismea e Borsa commerciale telematica certifichino i prezzi di mercato, fornendo all’Ambasciata italiana a Mosca un report mensile, che consenta di risolvere il problema”.
Ma si è parlato anche di altri temi. “Sono lieto che, l’emergenza del batterio dell’Escherichia coli sia stata superata - ha detto Romano - e che dal 9 agosto scorso non sia più in vigore il regime speciale all’importazione in Russia per i prodotti ortofrutticoli comunitari. Senza entrare nei contenuti sanitari di questa emergenza, tengo a sottolineare che i prodotti ortofrutticoli italiani non hanno avuto nessun tipo di problema o contaminazione da E.coli. Sono certo quindi - ha proseguito il Ministro - che i consumatori russi torneranno presto ad apprezzare l’ortofrutta di qualità italiana. Ho infine manifestato l’interesse del nostro mondo produttivo ad una eventuale importazione di cereali dalla Federazione. La complementarietà della nostre agricolture - ha concluso il Ministro - potrebbe anche tradursi in uno scambio tra commodities della Federazione Russa e tecnologie italiane. Non ho potuto che apprezzare l’estrema concretezza del Ministro Russo Skrynnik nonché il suo elevato spirito di collaborazione che, uniti alla lungimirante azione dell’Ambasciatore Zanardi Landi, non possono che essere considerati motivo di grande ottimismo per il nostro sistema agroalimentare”.

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