Il mondo, salvo imprevisti, non finirà il 21 dicembre, nonostante il clima impazzito, la crisi globale o mille altri segnali che il popolo dei catastrofisti vorrebbe piegare alla profezia del popolo Maya (che in realtà, da fonti storiografiche, la fine del mondo non l’ha mai prevista. Ma se il vostro catastrofismo fosse assolutamente incrollabile, assicuratevi almeno di bere il vino giusto nel giorno del giudizio. Quale? Il “Vino dell’Apocalisse” prodotto da un affarista turco dalle uve dei vigneti di Sirince, un villaggio di 600 abitanti non lontano dal confine con la Grecia e dalla città di Efeso, ritenuto, dagli appassionati del genere, luogo dall’eccezionale energia positiva, capace di salvare dalla catastrofe della fine del mondo chiunque vi si rechi (per la prossima settimana i media locali prevedono l’arrivo di almeno 60.000 persone, un record assoluto per la stagione invernale ...). O, in mancanza d’altro, chiunque beva il vino frutto di varietà autoctone come Bogazkere, Öküzgözü, Emir e Narince.
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