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CULTURA

Il Museo Renato Ratti rinasce nel Monastero di Marcenasco: un viaggio tra vino, storia e innovazione

Dalla vita di uno dei grandi innovatori del Piemonte alle cantine storiche, un percorso interattivo racconta il Barolo e le Langhe

Nasce da un luogo di storia e da una visione che ha cambiato il modo di pensare il vino: il 25 ottobre apre al pubblico il nuovo percorso del Museo Renato Ratti del Barolo e dei Vini d’Alba, negli spazi restaurati del Monastero dell’Annunziata di Marcenasco a La Morra, nel cuore delle Langhe Patrimonio Unesco. Dopo un importante intervento di recupero e riqualificazione, il percorso museale si rinnova grazie alla collaborazione tra Comune di La Morra e Cantina Ratti. Il progetto, voluto da Pietro Ratti, restituisce alla comunità il Monastero come luogo di memoria e rinascita, e racconta con linguaggi contemporanei l’eredità di Renato Ratti, uno dei grandi innovatori del vino piemontese.
Il museo si sviluppa su due livelli: al piano terra il racconto della vita di Ratti si intreccia con la storia di La Morra e delle Langhe, attraverso documenti, fotografie, mappe e pannelli esplicativi in italiano e inglese, arricchiti dai video del documentario Renato Ratti, l’innovatore del Barolo. Al seminterrato, nelle antiche cantine, si trovano gli oggetti storici del museo etnografico realizzato da Ratti negli Anni Settanta ed installazioni multimediali che coinvolgono i visitatori in modo interattivo, presentando mappe dinamiche dei Cru e le principali etichette del territorio.
Il percorso evidenzia i molteplici contributi di Renato Ratti alla cultura e all’economia locale: dalla classificazione delle vendemmie alla direzione del Consorzio di Tutela dei vini piemontesi, dalla produzione di saggistica e conferenze in tutto il mondo all’introduzione dei Cru e alla valorizzazione della bottiglia Albeisa. Oltre alla storia enologica, il museo racconta la storia del Monastero dell’Annunziata, edificio imponente e austero che ha ospitato fino agli Anni Settanta una scuola elementare multiclasse e, successivamente, il museo stesso. Grazie a un investimento complessivo di oltre 2 milioni di euro, sostenuto dal Comune, dalla Fondazione Crc e dalla Società Agricola Ratti, il Monastero oggi rinasce come museo e sala polivalente, con antichi affreschi restaurati e spazi accessibili, mentre sono in progetto ulteriori destinazioni didattiche ed espositive.
Il Museo Renato Ratti si propone, dunque, come un luogo vivo e accessibile, capace di trasmettere la passione e la visione di chi ha cambiato il modo di pensare il vino, offrendo ai visitatori italiani e internazionali un’esperienza culturale unica tra storia, innovazione e territorio.

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