Arriva una svolta per lo spumante Metodo Classico dell’Oltrepò Pavese, il più importante territorio italiano del Pinot Nero (ma non solo). L’assemblea del Consorzio Classese Oltrepò Pavese ha approvato, nei giorni scorsi, il Regolamento d’uso del marchio Classese, che consentirà di impiegare, sin da subito, il nuovo nome del Metodo Classico Docg da Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese in etichetta, e che sarà presentato ufficialmente a Vinitaly 2026 (Verona, 12-15 aprile). Un voto, con oltre il 99% dei favorevoli, che mette in luce l’unità di intenti dei produttori, convintamente riuniti intorno a un progetto ampiamente condiviso, come quello di valorizzazione del territorio vitivinicolo, capace di compattare l’Oltrepò.
Una novità di cui si era già parlato, nuovamente, nel corso dell’assemblea dello scorso febbraio, con l’appellativo scelto con lo scopo di dare identità e distinzione al Metodo Classico, evitando l’attuale, inevitabile, confusione con le altre numerose denominazioni oltrepadane, e consentendo di avviare politiche di promozione e posizionamento sui mercati nazionale e internazionali maggiormente efficaci.
L’assemblea, inoltre, con voti unanimi, ha anche adottato alcune modifiche ai disciplinari delle altre denominazioni perché, come precisa la presidente del Consorzio Francesca Seralvo, “il focus sul Classese intende trascinare tutto il territorio e i suoi vini, per cui stiamo lavorando anche sulle Doc”. Le modifiche principali sono sostanzialmente due: la riduzione delle rese per ettaro del Pinot Grigio dell’Oltrepò Pavese Doc, votata al 90%, e del Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese Doc, votato all’unanimità, e che passano rispettivamente da 150 a 125 quintali all’ettaro e da 120 a 100 quintali all’ettaro.
Seralvo ha affermato anche che “abbiamo votato compatti l’approvazione del Regolamento d’uso del marchio Classese e non posso nascondere la soddisfazione per l’unità di intenti che il territorio ha ritrovato. Il Regolamento è uno strumento fondamentale per raccontare la storia e la qualità del nostro Metodo Classico, e per iniziare rapidamente quel percorso di promozione che deve affiancare da subito anche l’impegno qualitativo che tutti noi produttori mettiamo quotidianamente in vigna e in cantina”, aggiungendo che “con il Regolamento d’uso del marchio, potremo iniziare da subito a scrivere Classese in etichetta”.
Il percorso di rinnovamento, avviato con la nomina del Cda attuale a marzo 2024, ha avuto il suo punto di svolta a febbraio 2025, quando con voto quasi unanime l’assemblea del Consorzio ha approvato il nuovo disciplinare del Metodo Classico Docg. Lo storico voto ha introdotto numerose norme qualitative, frutto di tavoli tecnici di confronto promossi dalla regione negli anni precedenti, e ha scelto di recuperare il primo nome originale delle bollicine made in Oltrepò: Classese, unione di Classico e Pavese.
Esattamente 160 anni fa, a Rocca de’ Giorgi, il Conte Vistarino spumantizzava il primo Blanc de Noirs oltrepadano con Carlo Gancia, che nel corso del secolo successivo sarebbe diventato la punta di diamante della produzione del territorio. Classese, poi, nasce nel 1984, quando un gruppo di 12 produttori decide, in seno al Consorzio, di promuovere in maniera specifica il Metodo Classico da Pinot Nero, creando un’associazione e introducendo una menzione che avrebbe consentito di distinguerlo dalle altre denominazioni, a riconoscimento del ruolo sempre più centrale che questa tipologia aveva assunto per il territorio. Oggi, con l’introduzione del regolamento d’uso, Classese torna in etichetta e si appresta a diventare la bandiera dell’unico territorio spumantistico internazionale interamente vocato al Blanc de Noirs e al Rosé de Noirs.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025