Il “Paesaggio culturale del Chianti Classico”, uno dei territori del vino più belli del mondo, tra la Siena del Medioevo e la Firenze del Rinascimento, muove i primi passi ufficiali verso la candidatura a Patrimonio Unesco: la Giunta Regionale della Toscana, infatti, ha approvato lo schema di protocollo d’intesa fra la Regione, i sette Comuni del Chianti Classico (Barberino Tavarnelle, Castellina, Castelnuovo Berardenga, Gaiole, Greve, Radda, San Casciano Val di Pesa), il Consorzio del Chianti Classico - che ha avuto un ruolo di primo piano nell’iter che ha portato alla candidatura - e la Fondazione per la tutela del territorio Chianti Classico, con il lavoro e la direzione scientifica della Prof.ssa Arch. Paola Falini, che predisporrà la candidatura ufficiale di quella che è già da decenni un’icona del paesaggio culturale italiano nel mondo, e che si andrebbe ad aggiungere agli altri sette siti Unesco (sui 55 complessivi nel Belpaese) già presenti in Toscana: Firenze, Pisa, San Gimignano, Siena, Pienza, Valdorcia, Ville e Giardini Medicei.
Il percorso, iniziato, almeno nelle intenzioni, oltre un anno fa, quando dalla Chianti Classico Collection la suggestione iniziò pian piano a farsi obiettivo concreto del territorio, prevede l’inserimento del paesaggio nella lista propositiva italiana, e quindi la presentazione della candidatura per l’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale Culturale e Naturale dell’Unesco, di cui fanno già parte le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, i Paesaggi vitivinicoli di Langhe Roero e Monferrato e la Val d’Orcia, che accoglie i filari di Sangiovese del Brunello di Montalcino. Candidatura che, grazie all’intesa, tutti i firmatari si impegnano a portare a buon fine coordinandosi e collaborando. La Regione e la Fondazione, da parte loro, si occuperanno di gestire i rapporti con il ministero della Cultura e la Commissione nazionale Italiana Unesco.
“Il coinvolgimento della Regione Toscana, che, ieri, ha assunto una delibera così importante, insieme alle parole del Presidente Giani, costituisce un segnale di forte riconoscimento che conferma la nostra determinazione a lavorare nella direzione intrapresa, affiancati e sostenuti da tutti i rappresentanti delle massime Istituzioni territoriali. Insieme ai Sindaci ed alla Regione porteremo avanti un progetto corale nella convinzione che tutti gli attori pubblici e privati di questo territorio unico possano offrire contributi ed esperienza indispensabili”, commenta la presidente della Fondazione per la tutela del territorio Chianti Classico, Tessa Capponi.
“Questo è un passaggio atteso e dovuto - commenta il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani - Il paesaggio del Chianti classico, una delle immagini più famose della Toscana nel mondo al punto da essere divenuto iconico, merita di entrare nella World heritage list. Continueremo a lavorare di concerto e con impegno, come abbiamo fatto finora per promuovere, valorizzare e tutelare l’armonia del territorio e il suo motore economico, sorretto da agricoltura, turismo, manifattura, paesaggio, storia. Il Chianti rappresenta di per sé un valore culturale della nostra Regione e del nostro Paese, e con l’iscrizione al patrimonio Unesco, potrà esaltare a pieno titolo il suo ruolo. Iniziamo un processo - conclude Giani - che conterà sulla capacità di questo territorio di fare rete e sulla sua storica vocazione a produrre crescita e sviluppo attraverso la collaborazione, l’unione di risorse e una visione aperta e condivisa del futuro”.
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