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IL PARLAMENTO UE ACCOGLIE LE RICHIESTE DEI PAESI CONTRARI ALLA LIBERALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI DEI VIGNETI DAL 2015. IL MINISTRO DELL’AGRICOLTURA, SAVERIO ROMANO: “LA QUESTIONE NON È CHIUSA, MA IL SEGNALE È IMPORTANTE PER LA NOSTRA VITICOLTURA”

Italia
Ue: si va verso un no alle vigne libere

La lettera dei Ministri dell’Agricoltura di 9 Paesi europei, tra cui l’Italia, che chiedeva di riconsiderare la liberalizzazione dei diritti di impianto dei vigneti a partire dal 2015, ha dato i suoi frutti in sede di Parlamento Europeo. “Mi congratulo con i deputati della Commissione agricoltura del Parlamento Europeo, ed in particolare con i parlamentari italiani, per l’invito rivolto alla Commissione europea perché riconsideri la decisione di sopprimere i diritti di impianto nel settore vitivinicolo”. Così il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Saverio Romano, ha accolto il voto della Commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento Europeo che, nell’approvazione della relazione sulla Pac 2020, ha adottato un emendamento per il mantenimento del sistema dei diritti di impianto di nuovi vigneti. “Si tratta - ha aggiunto Romano - di un voto importante del quale l’Ue dovrà tener conto. La questione, per noi e per altri Paesi di prima grandezza, è strategica per la tutela e la valorizzazione di uno dei prodotti più nobili delle nostre agricolture. La votazione di ieri certamente non pone fine alla questione - ha concluso il Ministro - ma testimonia come è possibile un’azione congiunta e sinergica dei deputati italiani presso il Parlamento europeo e del Governo in sede di Consiglio Ue, che consenta di difendere al meglio, in ambito comunitario, gli interessi degli agricoltori dell’Unione”.

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