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“IL PATRIMONIO DEL BRUNELLO SI DEVE BASARE SALDAMENTE SULLA NOBILTÀ DEL SANGIOVESE, E IN CIÒ FONDARE IL FUTURO”. COSÌ LA FAMIGLIA MARIANI (CASTELLO BANFI). “IL ROSSO, IN BLEND CON ALTRE VARIETÀ, DOVRÀ ESPRIMERE L’UNICITÀ DEL TERROIR DI MONTALCINO”

Italia
John e Cristina Mariani

“Il patrimonio del Brunello di Montalcino si deve basare saldamente sulla nobiltà del vitigno Sangiovese, ed in ciò dovrà fondare il proprio futuro. Questo è il motivo per cui, negli ultimi 30 anni, abbiamo dedicato le nostre risorse alla “ricerca dell’eccellenza”, avvalendoci della collaborazione di studiosi e ricercatori, registrando e coltivando i migliori cloni di Sangiovese nei terreni a loro più congeniali nella nostra proprietà. E questo è il motivo per cui riteniamo che il Brunello di Montalcino debba essere prodotto con uve Sangiovese, con una minima tolleranza (3/5%) da includere necessariamente nel disciplinare di produzione del Brunello di Montalcino, al fine di tutelare i produttori da eventuali minime disomogeneità in vigna ed errori umani in cantina”. Così la famiglia Mariani scende in campo, con una nota stampa, “sul futuro di Castello Banfi, sul futuro di Montalcino e sul futuro del Brunello”.

La nota della famiglia Mariani, che in oltre venti anni di lavoro hanno investito nel territorio di Montalcino oltre 200 milioni di euro, ricorda che “quando la nostra cantina è stata inaugurata nel 1984, John Mariani espresse il profondo desiderio che Castello Banfi fosse un bene per la gente di Montalcino, un bene per l’Italia, un bene per l’America e un bene per tutti coloro che amano i vini di qualità”.

“Le certificazioni che abbiamo ottenuto, la qualità dei nostri vini, l’integrità del nostro operato dimostrano che quel desiderio è ancora vivo, ora e per sempre”.

Nella nota stampa, firmata dalla famiglia italo-americana Mariani, si apre anche al comune lavoro insieme agli altri produttori “per sviluppare il Rosso di Montalcino in una denominazione più ampia in cui il Sangiovese, in assemblaggio con altre varietà, possa esprimere, con le sue caratteristiche, l’unicità del terroir di Montalcino”.

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