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IL PIEMONTE FA 12 DOCG, CON “PROMOZIONE” DELLA BARBERA D’ASTI. GERBI, A CAPO DEL CONSORZIO D’ASTI E MONFERRATO: “LA BARBERA, DA SEMPRE SINONIMO DI TERRITORIALITÀ, CON CONNOTAZIONE POPOLARE E FAMILIARE, ESCE DAI CONFINI REGIONALI E SI RINNOVA ...”

Uno dei vini simbolo del Piemonte, fiore all’occhiello delle 11 denominazioni tutelate, gestite e promosse dal Consorzio di tutela dei vini d’Asti e Monferrato, oggi entra a pieno titolo nell’eccellenza dei vini italiani. La Barbera d’Asti, da sempre doc, ha ottenuto il massimo riconoscimento in campo enologico: la docg, e cioè la denominazione di origine controllata e garantita. Un percorso iniziato con la prima vendemmia del docg nel 2008 a cui è seguita, dopo 14 mesi di affinamento in cantina, dei quali almeno 6 trascorsi in botti di diverse dimensioni, l’uscita in commercio e i primi imbottigliamenti della sua prestigiosa tipologia “Superiore”, in corso da marzo 2010. Un riconoscimento che assegna al Piemonte un posto in prima fila, con 12 vini docg, appena due dietro alla Toscana, contro i 42 totali in Italia.
“Abbiamo raggiunto un traguardo importante - afferma Enzo Gerbi, presidente del Consorzio di tutela dei vini d’Asti e Monferrato - ed i nostri sforzi continui dedicati al controllo e alla gestione della denominazione danno oggi i loro frutti, unitamente all’impegno dei produttori che hanno perseguito un approccio produttivo moderno, un’attenta selezione dei vigneti, una maggior cura in cantina fino all’imbottigliamento finale. Tutti questi sforzi non sono stati vani e hanno portato ad un miglioramento qualitativo, sinonimo di modernità e distinzione. Un impegno durato anni e che ora è improntato alla costante promozione di questi vini sul territorio nazionale e internazionale”.
“Oggi, infatti, si assiste ad un cambiamento decisivo sul passato. La Barbera d’Asti, da sempre sinonimo di territorialità, con una connotazione popolare e familiare, esce dai confini regionali e si rinnova, non solo per soddisfare i gusti, più esigenti e raffinati dei consumatori, ma per anticipare le prossime tendenze e le richieste e i mutamenti del mercato. Con la docg questo vino ha imboccato - si legge in una nota stampa - la strada della qualità, ridefinendo in continuazione se stesso. L’originalità delle caratteristiche organolettiche, il miglioramento del livello di maturazione delle uve, l’utilizzo di tecniche di vinificazione personalizzate, lo rendono un vino moderno, eclettico e versatile, nonché più raffinato ed elegante. Capace di adattarsi ad ogni occasione di consumo, da ricette innovative a piatti semplici della tradizione, riesce a coniugare qualità a prezzi equilibrati. Aspetti fondamentali, indispensabili per far fronte ad un contesto nazionale e internazionale molto competitivo. Innovazione e tradizione, modernità e carattere, raffinatezza e personalità sembrano essere le dicotomie originali di questo nuovo leader nel panorama vitivinicolo”.
Lo confermano numeri, produzioni e investimenti. Originario del Monferrato, prodotto in una vasta zona collinare nelle Province di Asti (118 comuni) e di Alessandria (51 comuni), il Barbera è il maggior vitigno coltivato in Piemonte; interessa il 35% di oltre 50.000 ettari del territorio vitato. 6.650 ettari di viti che, ogni anno, diventano 20 milioni di bottiglie, 230.000 ettolitri di vino a marchio Docg, 5.500 produttori di uva e 570 imbottigliatori. Il consumo è concentrato per il 58% in Italia, soprattutto nelle regioni Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, Lombardia e per il 42% all’estero, con una maggior percentuale in Germania, Stati Uniti, Danimarca, Gran Bretagna, Canada”.

Focus - Il Barbera d’Asti Docg in pillole
- 6.650 ettari di vigneto
- 5.500 produttori di uva
- 230.000 ettolitri di vino destinati a Docg
- 570 imbottigliatori
- 20 milioni di bottiglie prodotte l’anno
copre il 35% della superficie vitata piemontese
- massima diffusione nelle Province di Asti e Alessandria, dove copre il 63% della superficie coltivata
- il Consorzio di tutela vini d’Asti e del Monferrato: dal 1946 controlla il settore vitivinicolo delle colline astigiane e monferrine con fuinzioni di tutela, gestione e promozione dei vini doc e docg (11 in totale) prodotti nell’area viticola del sud Piemonte (Province di Asti e Alessandria); 165 gli associati tra viticoltori, vinificatori, imbottigliatori, in rappresentanza di oltre il 40% della superficie vitata e oltre il 60% della produzione vinicola.

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