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Il PRESIDENTE DEL CONSORZIO DEL BRUNELLO, MARONE CINZANO: “CON GLI USA SI LAVORA AD ACCORDO” ... COLDIRETTI E CONFAGRICOLTURA: “BRUNELLO E’ PATRIMONIO DI REPUTAZIONE DEL SISTEMA ITALIA. FARE IN FRETTA NELLE INDAGINI …”. NEGLI USA IL 25% DI BRUNELLO

Italia
Ecco la lettera degli Usa

L’Ambasciata Italiana negli Usa, e in prima battuta l’Ambasciatore Giovanni Castellaneta, seguono fin dalle prime battute e con la massima attenzione la vicenda in stretto raccordo con il Ministero dell’Agricoltura e il Consorzio dei produttori di Brunello, ha detto il portavoce Luca Ferrari confermando l’esistenza della lettera della Atbb, che WineNews ha dato in anteprima. Una missione dell’agenzia americana è stata subito organizzata dall’ufficio commerciale guidato dal consigliere Stefano Beltrame e i funzionari si recheranno a Montalcino nei prossimi giorni: “siamo convinti che i contatti che avranno in Italia serviranno a chiarire qualsiasi dubbio”, ha detto Ferrari.
“Si sta lavorando - spiega il presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino, Francesco Marone Cinzano - per trovare un’intesa che garantisca informazioni rapide ed eventualmente confidenziali ogniqualvolta sia in corso un’inchiesta giudiziaria a carico di uno o più produttori italiani”. E precisa “quella dell’Attb (Alcohol & Tobacco Tax & Trade Bureau) è solo una lettera di un carteggio tra Italia e Usa in una fase negoziale”.
Sull’ipotesi di blocco delle importazioni Usa di Brunello, a partire dal 9 giugno prossimo, se il vino non sarà accompagnato da certificazioni che ne attestino il rispetto del disciplinare di produzione (le spedizioni dovrebbero, in poche parole, arrivare accompagnate da analisi di laboratorio che certifichino che si tratta di vino prodotto al 100% con uve Sangiovese, ndr), “l’ambasciata italiana negli Usa e il nostro ministero dell’Agricoltura - conclude Cinzano - stanno dialogando con le autorità statunitensi per giungere ad un accordo”.
“Ci sono - sostiene la Coldiretti - le condizioni per superare l’attuale fase di incertezza con la trasparenza e ridare tranquillità agli operatori e ai consumatori per evitare danni di immagine in un settore che svolge una funzione da traino per l’intero “made in Italy” in Italia e all’estero. La rapidità delle indagine in corso da parte della Magistratura è il miglior antidoto per chiudere le porte alla cultura del sospetto su un prodotto che rappresenta un patrimonio di immagine e reputazione del sistema Italia”.
“E’ la inevitabile conseguenza della comunicazione confusa e strumentale dei fatti, che hanno fortemente compromesso l’immagine del vino italiano all’estero e che ora rischia di provocare danni economici ingenti ai nostri produttori”: così Confagricoltura commenta l’annuncio dell’eventuale blocco delle importazioni statunitensi del Brunello di Montalcino.
“L’ambasciata Usa - spiega Confagricoltura - ha infatti chiesto ufficialmente alla rappresentanza italiana a Washington di voler individuare con esattezza i nomi dei produttori, i marchi e le annate inquisite. In caso contrario provvederà al blocco di tutti i certificati di approvazione delle etichette (Cola) per tutte le aziende produttrici di Brunello”.
Nell’auspicio che un intesa preliminare fra i due Governi stemperi l’impostazione data al problema, è necessario ora, a parere della Confagricoltura, che le indagini facciano il loro corso, per ridare al più presto ai produttori di Brunello la possibilità di continuare a lavorare e a commercializzare con quello che è il nostro principale mercato di sbocco, riaffermando la propria competenza e capacità imprenditoriale.
Con il 25% della produzione, gli Stati Uniti rappresentano il maggior mercato per le importazioni di Brunello che per il 62% finisce fuori dai confini nazionali. Il giro d’affari nel 2007 è stato pari a 120 milioni di euro. La produzione complessiva di Brunello Docg è pari a 7 milioni di bottiglie (il Rosso di Montalcino è di 5 milioni di bottiglie).

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