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IL PRESIDENTE DEL VENETO ZAIA HA FIRMATO OGGI DUE DECRETI CON I QUALI STABILISCE CHE I VIGNETI DOC PROSECCO NON SUPERERANNO I 20.000 ETTARI (16.500 IN VENETO E 3.500 IN FRIULI) FINO AL 2014. ZAIA: “PIANIFICARE PER SOSTENERE ECCELLENZA”

Italia
Il Presidente del Veneto Luca Zaia in vigneto

“Questa è una tappa fondamentale di un percorso virtuoso che insieme alla filiera vitivinicola abbiamo iniziato alcuni anni fa, mirando a consolidare e proteggere a livello internazionale le potenzialità del Prosecco. Ora ci spetta il compito di governare la denominazione, trovando il giusto equilibrio tra produzione e consumo, affinché il Prosecco continui il cammino di espansione a livello internazionale avviato da tempo con uno strepitoso successo, assicurando nel contempo la giusta remunerazione alle migliaia di viticoltori che hanno investito in questa produzione. L’obiettivo di conquistare mercati solo geograficamente lontani come quelli indiano e cinese è realisticamente alla nostra portata”. Con queste parole il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, annuncia di aver firmato oggi due decreti con i quali si stabilisce che, fino alla campagna 2013/2014, i vigneti della Doc Prosecco non potranno superare la superficie complessiva di 20.000 ettari, di cui 16.500 ricadenti nel Veneto e 3.500 nel Friuli Venezia Giulia. In base alle intese con la stessa Regione Friuli Venezia Giulia, quindi, raggiunto tale limite, l’iscrizione di vigneti di Glera da destinare alla Doc Prosecco è sospesa temporaneamente fino al 2014.
“Il Consorzio di tutela del Prosecco - spiega Zaia - in giugno ha chiesto di istituire un limite temporaneo all’iscrizione dei vigneti ai fini dell’idoneità alla rivendicazione della Doc Prosecco. La domanda del Consorzio è supportata da uno studio condotto dal Centro interdipartimentale di ricerca sulla viticoltura e l’enologia dell’Università di Padova, che tiene conto anche dei risultati dell’Osservatorio del distretto del Prosecco, sulla potenzialità produttiva della denominazione, sul livello quantitativo e qualitativo dei vini, sulle possibili dinamiche di crescita del mercato, al fine di tutelare il consumatore e garantire equilibrio nel processo produttivo. Tale studio ha evidenziato che l’aumento degli impianti di viti, conseguente all’enorme successo riscosso nei mercati nazionali e internazionali dal Prosecco, anche a seguito del consolidamento dell’immagine del prodotto dovuta all’istituzione della Docg, produrrà un incremento progressivo della disponibilità della materia base notevolmente superiore all’incremento che si ipotizza possa realizzarsi nei consumi, nonostante l’apertura di nuovi mercati in estremo oriente. I limiti che abbiamo adottato, quindi, si basano su una corretta procedura, determinata dalla proiezione delle produzioni in relazione all’evolversi del mercato”.
“Il nostro obiettivo - ha concluso il presidente Zaia - è quello di favorire una produzione che garantisca un ottimo livello qualitativo, tale da rafforzare la posizione di prestigio che il Prosecco ha saputo conquistarsi sui mercati di tutto il mondo, diventando un vero e proprio fenomeno enologico. Per questo ogni iniziativa che assumiamo è frutto della costante collaborazione tra la Regione, le organizzazioni professionali di categoria e l’intera filiera del Prosecco. Con loro e ancor prima con il Consorzio di tutela, qualora si verificassero evoluzioni non previste, potremmo decidere, sempre in accordo con la Regione Friuli Venezia Giulia, di sospendere anticipatamente il blocco che abbiamo fissato oggi, purché sia assicurato il mantenimento degli equilibri di mercato”.
Soddisfazione è espressa anche dall’assessore all’agricoltura, Franco Manzato: “un provvedimento giusto e necessario - fa presente - in quanto rappresenta la garanzia dell’alta tenuta di un prodotto d’eccellenza. Il controllo della produzione di Prosecco per evitarne esuberi non solo giova al prodotto stesso, ma è anche garanzia di mantenimento della redditività di questa coltura vitivinicola”.
“Il mondo del Prosecco riveste un’enorme importanza per la nostra economia agricola - ha detto ancora Manzato - e ritengo quindi opportuno creare un tavolo di confronto periodico che coinvolga non soltanto il Consorzio di Tutela del Prosecco Doc, ma anche il Conegliano Valdobbiadene e il Colli Asolani, con finalità di controllo e monitoraggio continuo delle esigenze di mercato e dell’andamento degli impianti di una realtà che, se ben governata, continuerà a dare enorme prestigio al made in Veneto”.

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