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INCONTRO

Il protocollo Escafix contro il Mal dell’Esca svela i propri successi alla comunità del vino

I risultati del metodo degli agronomi Alberto Passeri, Mario Guerrieri e Roberto Ercolani a Querciabella nel seminario del 31 agosto in Maremma

Tra le malattie della vite più problematiche, specie negli ultimi quindici anni, c’è il Mal dell’Esca, per cui ad oggi non esiste un rimedio ufficiale. Le famiglie di funghi che colonizzano i vasi linfatici, dove creano delle vere e proprie masse che vanno progressivamente a intasarli, provocandone la morte quasi istantanea, vanno prima estirpate e poi bruciate per evitare la propagazione della malattia. Si cerca di lavorare più che altro sulla prevenzione, che consiste principalmente su trattamenti a base di funghi antagonisti, che però non risolvono il problema.

Il Sangiovese è tra la varietà che più soffrono il Mal dell’Esca, e non è un caso, allora, che siano stati tre agronomi toscani - Alberto Passeri, Mario Guerrieri e Roberto Ercolani - nel 2017 a decidere di collaborare ed unire gli sforzi per sperimentare una cura, mettendo a punto un prodotto biologico ed un protocollo di somministrazione che ha fornito subito risultati eclatanti, con oltre l’80% delle piante trattate che sono guarite. Si tratta di una pasta totalmente biologica, che viene applicata su un taglio verticale provocato al tronco di una vite già pesantemente compromessa, dove sono evidenziate le lesioni della malattia. L’impacco resta sulla pianta tutto l’inverno, ed in primavera la vite ricomincia a vegetare, presentando foglie sane, una notevole spinta vegetativa e frutti di ottima qualità, praticamente identici a quelli delle viti sane (qui la storia completa).

Dopo un percorso di sperimentazione partito da Montalcino, tra i filari de La Gerla (seguita, nel tempo, da Querciabella, nel Chianti Classico e in Maremma, Castello di Monsanto nel Chianti Classico, Banfi, Caparzo, Ferrero e Fanti a Montalcino, Mantellassi e Castello di Montepò - Biondi Santi nel Morellino di Scansano, mentre sono in fase di attesa la Fattoria San Leonardo in Trentino e Castello di Fonterutoli nel Chianti Classico), la startup “Escafix” ha incassato la promozione a pieni voti dal Crea, e adesso vuole farsi conoscere dalla comunità vitivinicola del Belpaese. Mostrando i risultati delle prove in campo del protocollo Escafix, e quindi i successi raccolti sui vigneti di Sangiovese e Cabernet Sauvignon di Querciabella, in Maremma, al centro del Seminario sul Mal dell’Esca, di scena il 31 agosto alla Tenuta di Alberese (Grosseto). Seguirà un seminario con gli interventi dei tecnici Escafix, i rappresentanti delle cantine che partecipano alla sperimentazione e, quindi, un dibattito.

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